
Sono particolare lieto di dare questa notizia, perchè - in un certo senso - la vocazione scrittoria di Elena Cifali è nata proprio qui su "Ultramaratone Maratone e Dintorni", quando doopo esserci incrociati casualmente su Facebook io la invitai a inviarmi i suoi scritti e a divenire un'assidua collaboratrice della mia testata giornalistica.
Trovai sin da subito gli scritti di Elena particolarmente convienti, anche perchè vi ravvisavo lo sforzo costante di fornie per ogni "cronaca" di gara un taglio sempre novo ed originale, ma sempre fortemente condizionato da un elemento di visione soggettiva e dall'intromissione di elementi libero-associativi e mnemonici.
Ciò ha suscitato, sin dalle prime battute una forte simpatia da parte mia nei confronti di Elena e dei suoi scritti, perchè mi ha riportato indietro ai tempi delle mie prime collaborazioni con la testata giornalistica podisti.net, a cui l'allora Direttore responsabile e co-fondatore delmagazine, Fabio Marri mi aveva invitato a collaborare.
Nell'inventiva di Elena e nella sua instancabilità nello scrivere ho visto me stesso agli esordi della mia scrittura giornalistica sportiva (e non solo): e, come fu per me allora, credo che per Elena l'avere a disposizione una vetrina - uuna sponda- su cui poter esporre i suoi scritti e le sue considerzioni, sia stato di primaria importanza nello pingerla a proseguire su questa strada, in cui le esperienze positive e i riscontri (in temrini di plauso e di interesse suscitato) rappresentano un incentivo e una potente molla ad andare avanti e a far meglio, e ad esporarne le potenzialità.
Insomma,è stato un lavoro in due davvero divertente e stimolante: all'inizio, il lavoro redazionale è stato importante (ma - del resto - nessuno nasce "insegnato"), ma sotto questo profilo Elena ha imparato in fretta e, attraverso questo tirocinio, ha imparato rapidamente a camminare sulle sue gambe.
Alcuni detrattori sotengono che in tutte le sue storie di corsa (ed anche in quelle di altro argomento) vi sia sempre un lieto fine o una morale "positiva". Io non mi sento di supportare questa critica: anche perchè - soprattutto di questi tempi - abbiamo bisogno di "belle" storie, di narrazioni confortanti e che abbiano un lieto fine e che parlino di cose positive è sicuramente un pregio più che un difetto.
Altri dicono di lei che sia troppo esuberante e che abbia un approccio egocentrico a ciò che fa o scrive. Sul fatto che Elena sia esuberante non ci piove: non potrebbe fare tutto quello che ed essere nello stesso tempo mamma, moglie e conduttrice della casa e della cucina di casa, nonchè proprietaria di una cagnola affettuosa e trovatella.
Per quanto riguarda l'egocentrismo o meglio l'essere centrati sul proprio Io: chiunque scriva, per potere svolgere quest'attività in modo forte ed intenso, trasmettendo le proprie emozioni, deve esserlo per forza!
Il passaggio alla pubblicazione di questo volume miscellaneo è stato in larga parte legato ai suggerimenti di Manfredi Salemme, cui l'opera è dedicata.
Il ricavato - Elena Cifali ci tiene a farlo sapere - una volta recuperate le spese di pubblicazione, andrà all'ADMO: quindi, acquistando il volume si contribuirà anche ad una forma di solidarietà sociale. E, quindi, non posso che augurare a tutti buona lettura!

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