(Maurizio Crispi) Luca Panichi è un atleta di grandi risultati. Nato a Firenze il 20 dicembre 1969, si è dedicato precocemente all'Atletica, sino ad arrivare - all'esperienza per lui esaltante della maratona, partecipando alla maratona di New York (2001), dove ebbe l'emozione di classificarsi 47° assoluto, con il crono di 2h27'00 anche se il suo personal best nella distanza lo aveva conquistato qualche anno prima - nel 1996 - proprio nella sua Firenze, con il crono di 2h24"10. Ma figura anche nel suo palmarés un bellissimo tempo di 1h06'00 sulla Mezza, ottenuto alla Stramilano del 1993, per non parlare del 29'52"30 a Bagni di Lucca sui 10.000 nel 1992.
E' dunque un atleta a pieno tondo che, successivamente, si è dedicato - pur continuando a correre - all'attività di preparatore atletico con i settori giovanili, giungendo ad occupare anche la posizione di Responsabile Tecnico FIDAL per la Corsa in Montagna della Regione Toscana, ma è stato anche coach e preparatore di atleti di rilevanza nazionale, come è il caso di Barbara Cimmarusti che egli personalmente ha accompagnato per la partecipazione al Campionato europeo 100 km del 2013 (svoltosi a Belves, Francia).
Per lui il 14 dicembre 2012 è stato una data fatidica, perchè - dopo un periodo di incerti malesseri e acessi di stanchezza inspiegabile - gli è stato diagnosticato un tumore.
All'apprendimento della notizia, hanno fatto seguito momenti drammatici e di scoramento, ma non è passato molto e Luca si è messo in assetto di gara, pronto a raccolgliere la sfida più importante, animato dalla speranza di potercela fare, di poterla spuntare contro un avversario potente.
Luca Panichi ha deciso di raccontare se stesso e la sua gara contro la malattia in un libro che ha scritto con la collaborazione di Vania Piovosi, basandosi su quanto ha preso scrivere quotidianamente in un suo blog appositamente creato, "La mia vita di corsa", che ha rappresentato la base da cui sono stati poi tratti i materiali per la costruzione del volume
Nel suo libro, dal titolo "La Mia Corsa... continua", Luca ci raconta la sua storia di uomo e di atleta, intersecata con quella dell'avvento della malattia e dei vari passi intrapresi nella lotta disperata contro di essa: una decisione coraggiosa la sua, ma motivata dalla necessità di lasciare una testimonianza sul fatto che gli insegnamenti che ciascun atleta trae dalla sua pratica sportiva possono essergli utili e preziosi per affrontare successive difficoltà nella vita.
Una testimonianza che è indirizzata a tutti coloro che hanno creduto in lui, ad amici e a parenti, ma soprattutto, ai due figli amatissimi, Federico e Irene.
Fiducia, speranza fede, amore e grinta: ecco le qualità e le virtù che Luca Panichi sta mettendo in atto giorno per giorno in questa sua ultima e fatidica battaglia.
Ma anche l'amicizia e la capacità di dare e ricevere: come testimoniano le numerose voci raccolte in un apposito capitolo, dove tanti dicono la prorpia su Luca, usando parole di stima, affetto, incoraggiamento. Tutte le cosrse, anche quelle più terribili come è la corsa contro il cancro, hanno bisogno di un pubblico di fan che con i suoi incitamenti trasmetta un messaggio positivo e di solidarietà, all'atleta che è impegnato nella sua battaglia solitaria.
Il volume è introdotto da una breve introduzione di Stefano Mei, amico di Luca Panichi nella vita e nello sport.
Il volume di Luca Panichi è stato già presentato a Bologna in una delle tre giornate della manifestazione "Run for The Cure" che ha avuto luogo tra il 26 e il 28 settembre (alla sua 8^ edizione), ma ha già ottenuto nel web molte ed entusiastiche recensioni.
Il ricavato delle vendite del volume andrà al Reparto di Oncologia dell'Ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze e all'Associazione "www.pierogiacomelli.com".
Intervista con Luca Panichi
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