Dal 17 gennaio 2012 è stato avviato a Palermo il progetto "Nuotabile" con la Cooperativa Aurora Onlus e la sponsorazione del Comune di Palermo, Assessorato allo Sport e dell'Assciazione Panathlon, oltre che del CONI e del CIP. Il Progetto si propone di addestrare alle abilità natatorie (con la guide di Maria Pia Gugliotta, istruttrice di nuoto e osteopata)10 bambini autistici dai 6 ai 17 anni e avrà la durata di 3 mesi. Incredibilmente, si è attivata subito qualche polemica, da parte di chi, genitore o portatore di altro rtipo di disabilità, ha visto in questa iniziativa un modo di dare risposta soltanto ad interessi di parte, cioè a quelli di una singola categoria di disabili, trascurando ingiustamente tutte le altre.
Ecco una delle proteste divulgata nella vetrina FB, tanto per fare un esempio:
Chi usa e sfrutta la propria disabilità per farne un business, approfitta delle diversità altrui e fa credere di essere un benefattore mirando solo ed esclusivamente ai propri e non indifferenti guadagni, é a mio avviso un essere privo di moralità e dignità... chi fa delle differenze tra i diversamente abili stabilendo, a suo avviso, chi ha più o meno diritto ad essere aiutato, ed usando come metro sempre e solo il dio denaro, é affetto da delirio di onnipotenza ed é un essere spregevole (RC).
Il tono è esageratamente polemico e, secondo molti, la lamentela espressa è del tutto a sproposito e fuori centro.
Se è vero che il Progetto NuotAbile riguarda una sola categoria di disabili è anche vero che gni disabilità può presentare delle problematiche differenti per cui progettzioni come questa non possono mai essere di massa e generaliste.
Ma è anche vero che l'avvio di "NuotAbile" ha attivato delle sinergie positive e come ha detto l'Assessore Rizzuti in conferenza stampa (tenutasi lo stesso giorno dell'avvio del progetto), "...anche se le risorse sono poche, siamo aperti a tutte le iniziative e a tutti i suggerimenti che vengano dagli stessi utenti".
Quindi è sufficiente essere propositivi e sicuramente da parte degli enti sponsor del progetto Nuotabile verranno risposte positive e potranno partire sinergie positive e circuiti virtuosi.
Per quanto riguarda l'utilizzo della Piscina Comunale da parte dei disabili motori si è fatto tanto. Per esempio, grazie all'attivarsi dell'INAIL presso il Comune di Palermo, lo scorso anno è stato messo in funzione un sollevatore per soggetti disabili e, dopo molte lungaggini sono stati messi a norma per diabili motori spogliatoi e percorsi di accessi alla piscina coperta.
Malgrado ciò, si sono verificate negli ultimi mesi misteriose disfunzioni (alcune derivanti da veri e propri atti di sabotaggio e colpevoli negligenze) che rendono difficoltosa la fruizione dell'impianto da parte dei soggetti disabili.
La protesta, quindi, dovrebbe essere rivolta non tanto al progetto "Nuotabile" che, tra l'altro, è riservato ad una categoria di dsabili per i quali non vi è problema di barriere architettoniche o di altre malfunzioni di questo tipo, ma agli Enti e agli organi amministrativi dai quali dipende il buon funzionamento degli impianti sportivi che, con tanta fatica sono stati aperti ai disabili, con la consapevolezza che a volte c'è una piccola guerra di sabotaggi che non tanto dipende dai vertici amministrativi con i quali sono stati stipulati accordi virtuosi, ma dalla base operativa (o meglio da qualche soggetto soltanto che si adopera a remare controcorrente e a mettere ostacoli di vario genere).
Questa la risposta di Ninni Gambino (paraplegico) : Visti i recenti accadimenti mi vedo costretto a rispondere a chi di disabilità non sa niente e parla solo per ottenere una falsa approvazione da coloro che leggono senza sapere cosa stia veramente succedendo. Sono più che convinto che la critica virulenta (sopra riportata) sia rivolta me, e rispondo dicendo che le belle parole sono solo parole. Ci venga spiegato come mai da qualche giorno i bagni sistemati per i disabili in piscina vengono lasciati chiusi, senza che le chiavi siano più disponibili, senza un motivo reale. Ci venga spiegato come mai noi disabili non possiamo usufruire degli spogliatoi, docce,bagni comuni.
Il protocollo d'intesa stipulato con l'INAIIL prevedeva ben altri accordi. E della richiesta, ai genitori dei ragazzi disabili che frequentano la piscina, di pagare il biglietto d'entrata sapendo bene che sempre il protocollo d'intesa prevedeva ben altro. Vogliamo parlare anche di questo?
Tutto i lavori che sono stati fatti in piscina per renderla accessibile ai disabili sono il frutto di 11 anni di lavoro con gli Enti preposti, senza alcun guadagno pe rchi si è prdigato, essendo lui stesso disabile, se non la possibilità se non la possibilità di entrare in acqua senza aiuto.
Il lavoro con i disabili e il conseguente inserimento al corso di attività in acqua,è svolto da unéquipe multidisciplinare di professionisti che hanno un rapporto diretto con le famiglie di cui io non mi occupo.
Il mio lavoro è quello di istruttore di nuoto: si tratta di un brevetto che ho preso come tutti quelli che lavorano in piscina senza che me lo abbia regalato nessuno.
scrivi un commento …