(Fonte: oggi.it) Il giallo di Udine. Fermato un uomo di 36 anni. E' stato trovato in possesso di un coltello insanguinato. Svolta nelle indagini per l’omicidio di Silvia Gobbato, la giovane praticante legale uccisa mentre faceva jogging con un amico, nella periferia Nord di Udine.
L’uomo avrebbe confessato. È stato portato nella caserma di viale Trieste a Udine per accertamenti. Sarebbe stato trovato mentre vagava per strada con un coltello e gli abiti sporchi di sangue. Dalle prime indiscrezioni sembra che il fermato sia una persona del posto, in cura per problemi di salute mentale. La sua posizione è attualmente al vaglio degli investigatori. Sempre secondo le prime informazione l’uomo fermato dovrebbe essere residente a Pozzuolo del Friuli e avere 36 anni. Una notizia che coincide con il momento in cui l’anatomopatologo Carlo Moretti sta effettuando l’autopsia sul corpo della vittima.
I Carabinieri del Ris di Parma e del Nucleo investigativo di Udine avevano intensificato mercoledì mattina i rilievi nell’area lungo l’ippovia del Cormor, nella periferia udinese, un luogo molto frequentato dagli appassionati, dove ieri è stata uccisa a coltellate Silvia Gobbato, praticante avvocato di 28 anni, mentre faceva jogging con un amico.
Giorgio Ortis, l’amico che accompagnava la vittima, era stato iscritto nel registro degli indagati, ma gli investigatori tendevano subito ad escludere un suo coinvolgimento nell’assassinio. Non un atto dovuto, quindi, bensì un atto tecnico, che ha permesso di far sequestrare e analizzare gli abiti del ragazzo. Vestiti che però non avrebbero riportato alcun elemento sospetto.
Domani l'autopsia. “Non abbiamo né un indiziato, né tanto meno un indagato”, spiegava il capo della procura di Udine, Antonio Biancardi. Al momento non abbiamo indizi tali da poter incriminare qualcuno, ma ci sono molte tracce da verificare. Non lasceremo nulla di intentato”. Gli investigatori, ha confermato, “sono alla ricerca di altre tracce e dell’arma del delitto, un coltello che non è ancora stato trovato, e della persona che ha infierito”. “L’autopsia sarà eseguita oggi o al massimo domani”. Il capo della Procura ha confermato che la giovane è stata uccisa con “12 fendenti, inferti con un coltello a lama larga di cui 4-5 hanno colpito parti vitali”. “Si è trattato di un delitto efferato che rispecchia i tempi che viviamo. Non mi meraviglio più di niente”, ha commentato il capo della Procura.
Ricostruzione quasi completa di 45 minuti. “Abbiamo ricostruito quanto accaduto almeno in 45 minuti, fra le 13 e le 13:48, ora in cui è arrivata la telefonata che ha lanciato l’allarme”, ha aggiunto Biancardi precisando anche che “la ragazza non aveva subito pregresse azioni persecutorie”.
Secondo le prime indagini, l’omicidio è avvenuto tra le 13 e le 14. La giovane donna stava facendo jogging con Ortis, il figlio di Giovanni (titolare di uno degli studi legali più importanti di Udine e candidato sindaco nel 2008). Il giovane ha detto agli inquirenti che, con il passo più lungo, l’aveva distanziata di oltre 400 metri, aspettandola poi a un incrocio. Lì, sarebbe stato raggiunto da un’altra persona che, mentre stava correndo a sua volta, aveva scoperto il corpo della ragazza dopo aver visto il telefonino a terra e tracce di sangue. Anche questa persona è stata sentita a lungo dai carabinieri. La giovane sarebbe stata colpita da dodici coltellate all’addome e al dorso e il corpo sarebbe stato poi trascinato per 7-8 metri a lato della strada, nella vegetazione.
Viene escluso il movente della rapina, mentre si propende per il delitto passionale. Giampietro Bandolin nel 2011 era candidato sindaco nel suo paese, San Michele al Tagliamento. Nella sua lista civica correva anche Silvia Gobbato, la 28enne trovata morta in un parco a Udine. Bandolin è anche carabiniere a Udine e sta seguendo le indagini: «E’ sicuramente un delitto passionale, non una rapina finita male», ha detto. Poi il racconto di una ragazza schiva e studiosa, con il sogno di aprire uno sportello legale in comune.
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