Per iniziativa del Comune di Chiaravalle (in provincia di Ancona) dal 26 aprile ha preso il via un progetto per ricordare i 150 anni dell'Unità d'Italia con la realizzazione d'una bici staffetta "multicentrica", in cui diversi manipoli di ciclisti convergeranno verso Firenze, Milano, Genova, Eeggio Emilia, per poi ritrovarsi in nutrita rappresentanza a Torino, per presenziare alla Giornata nazionale della Bicicletta.
L'iniziativa si articola in sei percorsi principali che sono
- Marsala-Firenze (dal 26.4 al 15.05) su di una distanza di circa 2000 km (dal momento che è prevista un'estensione sino alla Basilicata, con tappe a Potenza e a Matera)
- Bari-Reggio Emilia (dal 4 al 16 giugno)
- Trieste-Milano (dal 14 al 19 maggio)
- Cagliari-Genova (dal 2 al 6 giugno)
- Aosta-Torino (dal 15 al 16 giugno)
- Faletto-Torino (il 16 giugno)
I percorsi convergenti e centripeti sono stati studiati in modo da toccare (e "abbracciare" simbolicamente in questa pedalata collettiva) tutte le Regioni italiane.
L'inizativa è stata possibile anche grazie all'indispensabile contributo di General Building, un'azienda che opera nel settore delle energie rinnovabili e che ha sposato la filosofia eco-sostenibile e "green" della corsa ciclistica.
Il 26 aprile ha preso le mosse da Marsala il percorso più lungo che è, come già detto, di complessivi 2000 km che i nostri ciclisti, capeggiati dal vice-sindaco di Chiaravalle Antonio Moscatelli intendono percorrere in 20 giorni, con una media di 100 km quotidiani.
La partenza è avvenuta pur non con gli auspici di buone condizioni meteo, in un'atmosfera di grandi manifestazioni di solidarietà ospitale e di apprezzamento da parte dei cittadini marsalesi e dell'amministrazione comunale tutta: un'accoglienza che ha lasciato piacevolmente sorpresi componenti del manipolo di eroici ciclisti.
Sì, eroici, perchè procederanno da soli, senza nessun supporto tecnico, portando i bagagli necessari sui propri torpedoni e, quindi, senza nessun'auto al seguito.
Durante il percorso verranno ricevuti dai Sindaci delle cittadine attraversate - oppure sedi di tappa - o dai loro delegati.
Come è accaduto qui a Palermo, dove sono stati ricevuti dall'Assessore al Centro storico Maurizio Carta, urbanista, Direttore del dipartimento Città e Territorio dell'Università di Palermo e, per anni, presidente del Consorzio universitario della provincia di Caltanissetta, nella magnifica atmosfera dell'attuale sede dell’Assessorato comunale al Centro storico, il palazzo che fu il Noviziato dei Crociferi, con l’attigua chiesa di S. Mattia, edifici che, iniziati nella prima metà del ’600, subirono importanti trasformazioni nel secolo successivo,
Ad ogni sosta, il responsabile del ciascun gruppo - come è stato nel caso del manipolo di ciclisti che ha fatto sosta a Palermo - consegnerà una pergamena al Sindaco o al suo rappresentante e farà apporre timbro e firma su di un'altra che, al termine del Tour, verrà consegnata al Presidente della Repubblica.
Dopo la breve cerimonia e dopo le foto di rito, ma anche dopo un lauto pasto presso il "Bar Rosanero" in via Lincoln, i ciclisti sono ripartiti alla volta di Cefalù, sperando in più clementi condizioni atmosferiche.
Presenti come accompagnatori locali alcuni rappresentanti del Coordinamento Palermo Ciclabile - FIAB, tra i quali Giacomo Scognamillo.
Accanto alla splendida accoglienza da parte dell'Assessore Maurizio Carta è dispiaciuto constatare la totale assenza di altri rappresentanti dell'Amministrazione comunale e, in particolare del Sindaco Cammarata. In considerazione del fatto che il drappello di ciclisti era guidato da un vice-sindaco (Chiaravalle), ciò sarebbe stato quanto mai doveroso e espressione di sensibilità.
Ha colpito anche - e questa è un'altra nota dolente che esprime quanto Palermo di fronte a certe iniziative sia ottusa e scarsamente partecipe - l'assenza totale di cittadini, di ciclisti sportivi e di sostenitori del ciclismo sostenibile che, se sono pronti a partecipare pedalate ludiche organizzate per loro, altrettantio pronti sono a disertare manifestazioni in cui una numerosa presenza sarebbe un contorno auspicabile.
Ma dalle nostre parti la crescita di un'autentica sensibilità civica è un fatto assai problematico ed incerto nei suoi esiti.
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