Si è svolta ieri, 7 ottobre 2012, a Campogalliano (Modena) la 2^ edizione de LaMATTAcorsa. Grande successo di partecipazione, ma anche tanto divertimento assicurato per tutti.
Gioia, divertimento, spirito goliardico l'hanno fatta da padroni.
E' una manifestazione che concepisce la corsa in un modo diverso, facendola uscire dalla dimensione del duro lavoro dell'allenamento podistico: ma, pur nel divertimento, soprattutto la prova lunga, risulta comunque impegnativa e fortemente "demanding", implicando un lavoro in cui sono coinvolti tutti i muscoli del corpo e grande capacità di resistenza, ma il tutto stemperato da una grande dose di auto-ironia.
Al LaMATTAcorsa ha partecipato per la seconda volta anche Laura Ricci, trailer ed ultramaratoneta ed ecco qui di seguito il suo racconto.
(Laura Ricci) Correre una corsa ha sempre un suo fascino. Ma se la corsa in questione è una corsa matta, allora tutto cambia.
Sveglia alle ore 6.00, come tutti i runner, mi chiedo perchè dopo tutta la settimana che mi sveglio prestissimo per andare a lavoro, la domenica ancora prima!
La corsa in questione è "laMATTAcorsa", una non competitiva di 21 km con 60 ostacoli naturali (ci sarà da ridere), e la sua maggiore particolarità sta nel poterla fare in maschera.
Io, Antonella e Claudio abbiamo deciso di vestirci da militari in gonnella [anche il Claudio]...
L'arrivo all'autogrill per il classico caffè in compagnia è un assaggio della giornata che seguirà: le persone ci guardano interdette, in quanto noi siamo gia vestiti di tutto punto per la partenza alla gara e la nostra matta giornata inizia proprio da lì.
Arrivati a Modena, ci attende il classico ritiro pettorali, ma con la particolarità di tutti questi runner vestiti in maniera simpatica e stravagante, nei modi più bizarri...
Ti perdi a guardarli: io mi sono persa a guardarli (e a fotografarli) e, se non mi ritiravano il pettorale, nemmeno lo avrei preso. Quindi, è stato il momento della presentazione [il classico briefing pre-gara] del percorso, in cui uno degli organizzatori vestito da generale ci ha spiegato molto simpaticamente cosa saremmo andati a fare da li a poco.
Ccredo che non sia tutto spiegabile questa gara, ma che per poterla comprendere appieno vada provata.
Pronti, attenti, via!
E, ridendo, si arriva ai primi ostacoli, si sale e si scende da strutture in legno e subito dopo pochi metri ecco comparire un divisorio con tante entratine e tu devi scegliere qin quale infilarti e lì inizia il bello:
Si deve guadare un lago di fango con l'odore classico della melma un po' putrida.
Che si fa? Naturale: la risposta è solo una! Lo si deve attravarsare.
Personalmente, mi sono buttata e lo ho attraversato a nuoto.
Altri attacchati alle gorde, ma tutti immersi in questo lago.
Cosi sarà per tutta la gara tra ostacoli naturali e non.
La cosa che mi è piaciuta di più è stato lo spirito con cui si è corsa questa gara (pur essendo atleticamente difficile e non adatta a tutti) in amicizia: e, a testimonianza di questo spirito, le premiazioni verranno fatte a sorteggio perchè qualcuno ha fatto sì, con un erronea indicazione che i primi partiti (alcune decine) sbagliassero percorso.
Nessuno si lamenterà, anzi la premiazione sarà ancora più sentita e sarà motivo di divertimento.
Il giorno dopo ho tutti i muscoli del corpo che mi fanno male, ma ho ancora il sorriso sulle labbra.
Le foto che Laura Ricci ha scattato nel pre- e nel dopo-gara sono sul suo profilo Facebook