Magraid. Correndo nella steppa 2011 (4^ ed.). Gli auguri dello staff e i consigli del "mental coach"
Magraid. Correre nella steppa è il Raid nei Magredi: si tratta di una gara a tappe (3 tappe di cui una di distanza superiore alla maratona), in parziale autosufficienza che si svolgerà dal 17 al 19 giugno 2011 in provincia di Cordenons (Friuli).
Proprio in virtù della tappa di distanza superiore alla maratona, la manifestazione podistica, unica nel suo genere è stata accolta nel Calendario nazionale IUTA, anche tenendo conto delle specifiche difficoltà della corsa a tappe nel suo insieme che è, di per sé, abbastanza "estrema".
i "magredì" sono una steppa desertica ad una latitudine anomala. Si tratta di un nome semplice ma che da solo dice tutto ed evoca un'atmosfera africana.
La Steppa è un fenomeno mondiale, che possiede numerose declinazioni locali: quella dei Magredi è una variante atipica, dovuta più alla permeabilità del terreno alluvionale che alla scarsità di piogge, e nella quale si è sviluppato un ecosistema unico.Per questo i Magredi sono un SIC (Sito d'Interesse Comunitario).
Lo scopo è vincere il raid.Partecipando e arrivando al traguardo di ogni singola tappa e a quello finale.
La corsa dei Magredi non è pensata solo come evento agonistico e competitivo, ma anche come percorso di approccio e di conoscenza di un territorio unico, con le sue specifiche tradizioni culturali ed enogastronomiche.
L'invito a partecipare al magraid è anche un invito alla conoscenza di un territorio, delle sue bellezze naturalistiche, della sua storia, cultura, tradizioni. Per vincerlo, dunque, bisogna correre nei Magredi, scoprendo un fenomeno naturale prezioso che va tutelato ma anche conosciuto ed apprezzato. L’atmosfera è decisamente particolare, si corre in un ambiente steppico, con fondo prevalentemente ghiaioso.
Anche per il 2011 saranno ospitate tre tappe, di cui una Marathon, per totali 62 Miglia.
Il regime di corsa è quello dell'autosufficienza parziale: verrà infatti assicurato solo il rifornimento idrico anche se è obbligatorio partire con una riserva di liquidi.
Le due notti del Raid verranno trascorse in strutture appositamente approntate dall’esercito, in un clima di vera avventura nel deserto.
In caso di necessità saranno disponibili delle strutture alberghiere convenzionate dove potranno alloggiare gli accompagnatori.
Per gli accompagnatori è previsto un programma ricco di proposte culturali ed enogastronomiche, alla scoperta della terra dei Magredi, del suo ecosistema e dei prodotti tipici di queste "terre magre".
Il 19 giugno, inoltre, si terrà la seconda edizione di Magrave – Correndo nella steppa, corsa competitiva di massimo 12 chilometri aperta a tutti i corridori (Fidal e non).
Arriva dallo staff di Magraid un sincero e caloroso augurio di buona Pasqua a tutti i runner e simpatizzanti, alle loro famiglie e ai loro cari.
Mancano due mesi alla corsa, la macchina organizzativa è in pieno fermento: dopo il Lunedì dell'Angelo, verranno divulgate ulteriori novità.
Di seguito, la seconda puntata con i consigli del mental coach dello staff, Nicola di Montegnacco, indirizzati ai partecipanti perchè si prepararino al meglio alla gara.
I consigli del mental coach per prepararsi al meglio al Magraid (2° intervento)
Ecco alcuni consigli di Nicola di Montegnacco, mental coach e Gestalt counsellor (scoprite di più su www.umanamente.eu) che darà alcuni utili consigli per preparci mentalmente al meglio per Magraid e qualsiasi altra gara di lunga lena.
"Tutti gli uomini scambiano i limiti del loro campo visivo per i limiti del mondo", scriveva Schopenhauer: di Montegnacco ci spiega come allargare questo "limiti" e divenire consapevoli di quali traguardi vogliamo raggiungere. Buona lettura!
L’Intento: la consapevolezza di ciò che si desidera veramente
Spesso come uomini o come atleti siamo attratti dall’azione immediata e dal fare, ignorando, così alcuni concetti chiave quali obiettivi, compiti, motivi ed intenzioni. In particolare facciamo fatica a focalizzare a pieno l’intento sottostante alle nostre azioni.
L’intento è ciò che si desidera realizzare o raggiungere; è il proposito, l’intenzione profonda che fa scaturire i comportamenti. L’intento è la finalità, il risultato atteso, lo scopo che ci si propone di ottenere. E’ un “risultato” tangibile, misurabile, concreto con ricaduta sulla performance.
Dalla mia esperienza, come allenatore mentale ed atleta, la differenza tra un buon intento ed un intento che potrebbe fallire, è data dal fatto che il primo trae origine da un sogno, da una passione. E’ qualcosa di fortemente desiderato, quasi utopistico e per questo percepito come allettante e, in qualche modo, rischioso.
“Da grande voglio partecipare alle Olimpiadi!” può rappresentare la frase tipica di un bambino, ma rappresenta, allo stesso tempo, un sogno personale, una sorta di visione che spinge ad agire.
Chi non ha sogni è spesso disorientato e attraversa la vita senza una meta precisa. Risvegliando i nostri sogni possiamo dare un significato alla nostra esistenza ed essi possono spronarci a fare cose sempre più elevate e migliori. Per trovare i nostri sogni, anche sportivi, non bisogna guardare fuori, ma è utile guardarsi dentro: fare contatto con la nostra parte più intima ed autentica. Focalizzando questo, riusciamo a darci delle buone ragioni per muoverci e si alimenta così la nostra motivazione più profonda.
Partire dal sogno, ci consente di verificare nuove strade, trovare nuove possibilità; ci offre maggiore ispirazione e creatività, favorisce una reale motivazione interiore e ci orienta al futuro.
Agire concretamente tenendo conto del sogno ci permette di riconoscere che il nostro obiettivo non è altro che una tappa di avvicinamento che si colloca tra dove siamo ora e dove desideriamo essere: tra dove siamo ora e la “nostra Olimpiade”.
Il passaggio dal sogno alla realtà può avvenire proprio attraverso un’efficace ed esplicita definizione dei nostri intenti: si passa così dai semplici “buoni propositi” ad obiettivi ben formati e, soprattutto, orientati alla concretezza.
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