La "Planata degli Iblei" è una maratona "In linea", in pratica disegnata con il medesimo disegno delle maratone di Padova, Treviso, Carpi, Collemarathon: in questo caso, la partenza è situata in un luogo "a monte" e l'arrivo si trova in un luogo 42,195 km più "a valle", con in più il fascino di correre dall'entroterra verso il mare.
Dall'Antica Stazione di Chiaramonte Gulfi, il percorso si snoda in direzione Ragusa dalla SP n.10 (ricavata dal tracciato-ferrovia del vecchio trenino che in passato collegava molto lentamente i paesini dei Monti Iblei).
Altimetricamente il tracciato è molto invitante: una lunga planata da "Tutta dritta" che scende dolcemente all' 1 o 2% ai 620 mt slm della rotatoia d'ingresso di Ragusa. In questo tratto di percorso, il paesaggio è tipico dell'altopiano ibleo: "a tavolato", con le chiuse e i muretti a secco a fare da padrone, con in lontananza le "cave" a far capolino: quei tipici canyon rocciosi, vere insenature a forra boschiva, caratteristiche di questa zona di Sicilia.
E ad una ad una, scendendo dolcemente dalla provinciale, si notano la Cava Volpe, la Cava del Paradiso, della Misericordia, la Cava dei Modicani (facilmente notabile, ahimè!, perchè sede di discarica comunale) o la Cava Celone, tutti siti pieni di fascino e di storia antica, con necropoli di varie epoche.
In tale tratto, il tracciato tocca anche punti del percorso della Hybla-Marathon che si volge a gennaio (almeno il tracciato della sua versione originale!).
In questo punto si trovano dei piccoli strappettini "Mangia e bevi" di 50-100 metri (cunette o brevi cavalcavia) che rompono un poco la dolcezza della planata. Quindi, superata la periferia di Ragusa, si prende la stradina della C. da Majorana, che immette in un suggestivo altopiano dominato dalle massarie e dai muretti a secco.
Ci si tuffa e si arriva in località Tresauro, dove vi sarà una delle due reali variazioni altimetriche di questa Maratona "Alla Fidippide" - Planata degli Iblei. Si tratta di 400 metri al 2,5% per superare il dosso che congiunge due vallate contigue: superato questo ostacolo più impegnativo, il paesaggio comincia a prendere maggiormente la sua forma di dolce "declivio collinare", con l'orizzonte marino che si avvicina sempre più.
Altro tratto in planata dalle campagne dell'altopiano di Serramezzana, con un breve tratto sterrato, fino all'altra variazione altimetrica di un certo rilievo (si fa per dire!): 100 metri al 3-4%, prima di raggiungere il suggestivo cocuzzolo di un altro dei luoghi più spettacolari della Provincia di Ragusa: II Castello di Donnafugata, che porta subito alla mente "II Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa, sia il capovaloro letterario sia la sua magnifica riduzione cinematografica da parte di Luchino Visconti, come pure le tante fìction televisive: dal Commissario Montalbano ad altre ancora.
Superato il cocuzzolo del Castello di Donnafugata (un sontuoso maniero baronale, adesso museo della Città di Ragusa), il percorso riprende a scendere in direzione Santa Croce Camerina, col paesaggio intriso di ulivi e carrubeti, che riempiono quasi come un bosco le vaste tenute del feudo di Donnafugata.
Dopo la rotatoia della SP per Comiso, ci si immerge nelle campagne dell’abitato di Santa Croce Camerina, col percorso che si mantiene in costante discesa, a parte un breve tratto in terriccio bianco.
Pagina di storia, che nel suo piccolo è stata scritta pure nella spiaggia d'arrivo di Punta Secca, non proprio 2500 anni fa, ma un po' più recentemente, quando 68 anni fa, tra il 9 e 10 Luglio del 1943, queste località furono teatro del grande sbarco alleato in Sicilia, come parte dell"'Operazione HUSKY" (Assalto alla Fortezza Europa), primo grande evento bellico in suolo italiano, che sancì l'inizio della disfatta del Nazi-Fascismo.
Gran parte della 7^Arrnata del Generale Patton, per errori nell'approdo alla testa di ponte di Gela e Scoglitti,sbarcò in massa nella spiaggia di Punta Secca, cominciando da lì la rapida risalita nell'entroterra.
Questa cruenta pagina di storia è ricordata intensamente dagli abitanti della zona.
Tanta sacralità per questa nuova edizione.
Con l'augurio di buon divertimento a tutti coloro che vorranno onorarla nel pieno rispetto dello Spirito Olimpico all'insegna del fatidico "C'ero anch'io!"