L’atleta ascolano Denis Curzi si presenterà per la prima volta al via della gara padovana (domenica 17 aprile) dopo essersi imposto due volte a Treviso. L'atleta azzurro dichiara: «La condizione c’è, conto in una giornata adatta e nel tifo del pubblico. I Mondiali? E’ ovvio pensarci ma preferisco fare un passo alla volta»
Sulla carta d’identità c’è scritto che è nato a Dernbach, in Germania. In realtà è italiano. Italianissimo. Tant’è che vive in un paese che si chiama Centobuchi, in provincia di Ascoli Piceno, con la moglie Veronica e i figli Nicolò, di 4 anni, e Mattia, di 2. Parliamo di Denis Curzi, l’uomo che ha il compito di rappresentare i colori azzurri nella dodicesima edizione della Maratona S.Antonio, in cartellone domenica con partenza da Campodarsego e arrivo in Prato della Valle, a Padova.
«E’ il mio debutto a Padova, anche se in realtà ci ho già gareggiato in pista, ai campionati italiani del 2007, sui 10.000 metri – racconta il portacolori dei Carabinieri, in carriera capace di imporsi due volte nella Treviso Marathon, nel 2005 e nel 2008 – Ci tornerò da venerdì e sarà l’occasione buona per conoscere meglio la città. Ci arrivo in buone condizioni, ho avuto un piccolo intoppo a marzo ma poi le gambe hanno ripreso subito a girare, come ho potuto appurare anche alla mezza maratona di Imperia corsa assieme a Pertile, e credo di poter fare qualcosa di buono. Mi hanno detto che il pubblico sa essere molto caloroso con gli atleti e conto nel suo incitamento, ce ne sarà bisogno».
Nella Maratona S. Antonio potrebbe trovare un buon trampolino di lancio in vista dei Mondiali, in programma in Corea dal 27 agosto al 4 settembre. «Ma io amo fare un passo alla volta – continua Curzi, che ha un primato personale di 2 ore 11’17” – E’ chiaro che quella dei Mondiali è una bella prospettiva ma ho abbastanza esperienza per non sbilanciarmi troppo, non fosse altro per una questione di scaramanzia. Che gara mi attendo? So che ci sono alcuni atleti keniani forti come Chebet e Kimeli e l’etiope Tadese: quello che mi auguro è che nessuno provi a forzare il ritmo imponendo bruschi strappi alla corsa. Io cercherò di correre con regolarità, sperando che le condizioni meteo ci aiutino: so che è prevista una giornata parzialmente nuvolosa, con temperature non troppo alte, la condizione ideale per andare bene».
Di sé dice di essere una persona «testarda e che ha forte determinazione nel raggiungere i propri obiettivi». Si reputa anche un uomo fortunato, perché «purtroppo in Italia non è facile essere atleti professionisti nei cosiddetti “sport minori”. Io mi ritengo fortunato perché non avrei mai pensato di poter fare del mio sport una professione: dal 2000, infatti, sono entrato nell’Arma e posso dedicarmi agli allenamenti con intensità». E a un giovane che voglia cimentarsi nell’atletica dà un solo consiglio: «di cominciare a farlo con tanta passione, senza ambire a particolari ascese nel mondo del professionismo. Poi la vita riserva tante sorprese e… non si sa mai!».
Vedremo quali sorprese gli riserverà Padova e se sarà proprio Curzi a scrivere il suo nome nell’albo d’oro della manifestazione: sarebbe il terzo italiano a imporsi in dodici edizioni, dopo i successi di Migidio Bourifa del 2000 e Ruggero Pertile del 2006.
Nella foto Denis Curzi
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