La filosofia dell'Alpinista e dell'approccio alle cime montane viene esposta in modo sintetico ma profondo in un interessante libretto (tradotto dal francese), L'euforia delle cime (proposto da Ediciclo, 2012) di Anne-Laure Boch che è medico, dottore in filosofia e grande appassionata di alpinismo. Alpinista di medio livello, ma molto consapevole dei meccanismi che l’alpinismo scatena, la Boch descrive cosa anima l’alpinista, perché lo fa, come lo fa.
Leggiamo insieme le prime righe: “Le grandi scalate in montagna cominciano di notte. La sveglia suona sempre troppo presto, troppo presto. Ci si era appena addormentati, a dispetto della scomodità della cuccetta troppo stretta, della coperta ruvida e del fastidioso russare degli altri…” e dalla descrizione di una scalata invernale si passa alle domande fondamentali a cui il libretto cerca di dare una spiegazione: Perché arrivare fino in cima quando ci si può accontentare del valico? Perché salire lentamente con le pelli di foca quando ci sono funivie che portano direttamente a destinazione? Perché arrampicarsi a mani nude quando esistono le vie ferrate? Perché sfidare la parete nord quando la via normale porta facilmente alla meta? Perché affrontare il pericolo, il freddo, il disagio, la fatica, il dolore, quando sentieri ben segnalati permettono di scoprire la montagna in tutta tranquillità?
La Boch riflette su questo, da alpinista dilettante, che non cerca l’exploit assoluto, ma segue la sua passione, che non ama farlo seguendo una guida ma rischiando di suo.
Ogni alpinista o aspirante tale dovrebbe leggere questo libricino, che non crea dicotomia e lontananza con il camminare, perchè - anzi - molte motivazioni intrinseche che spingono gli alpinisti-scalatori sono simili a quelle dei camminatori.
Perché l’alpinismo non è solo uno sport: all’alpinismo serve una natura incontaminata per poter vivere l’emozione e troppi, oggi, cercano di ridurlo a sport e a mero gesto tecnico-sportivo. Concetti come la capacità di prendere le decisioni, o l’impegno necessario per una salita, sono argomenti di grande interesse in questo libro.
Sinossi. Un inno allo sforzo e allo spirito della cordata.
Un amore contagioso per la bellezza selvaggia dei paesaggi di montagna.
Con riferimenti a vie mitiche, dai Pirenei all’Himalaya, dalle Dolomiti al Caucaso. Una riflessione sul rischio e la scoperta di sé.
Perché andare in cima quando ci si può Accontentare del passo? Perché cercare gli itinerari più diretti, più difficili, più impegnativi? Perché affrontare il pericolo, il freddo, il disagio, la sofferenza, quando i sentieri battuti offrono una scoperta tranquilla della montagna? Lo spirito dell’alpinismo non è quello dei surrogati asettici che la società moderna propone al posto e in cambio dell’avventura alpina. Alla base di questa passione, il bisogno misterioso di superarsi, di confrontarsi con una natura immensa che accoglie e domina, senza che mai la volontà della conquista mini la sua purezza. È di questa mistica dello sforzo inutile che tratta la presente opera. Tenta una fenomenologia di una attività radicata nella tradizione occidentale del superamento di sé, conducendo a un’esperienza che trascende tutte quelle che la vita comune riserva: l’euforia delle cime, la più bella delle ricompense.
Anne-Laure Boch – “L’euforia delle cime”, Ediciclo, 2011 - 8,50 euro
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