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17 novembre 2012 6 17 /11 /novembre /2012 06:39
Pietro Colnaghi alla 100 km del passatore 2012 - Foto di Maurizio Crispi(Maurizio Crispi) Spero vivamente che, da ciò che ho scritto in precedenza a proposito del "Caso Colnaghi", si sia capito che io non sono contro di lui, anzi al contrario.
La giustizia sportiva ha dovuto seguire il suo corso davanti ad un dato incontrovertibile (positività ai metaboliti dei corticosteroidi), dopo un ottimo secondo posto conquistato alla 40° edizone della 100 km del Passatore, a fine maggio 2012. E' stato squalificato, perdendo sia il secondo posto, sia il titolo di vice-campione italiano FIDAL 100 km su strada.
La squalifica decisa dalla FIDAL é stata di recente ratificata dal CD della ASD 100 km del passatore e la classifica, di conseguenza, rimaneggiata.
Colnaghi ha nel frattempo scontato l'esclusione di due mesi da ogni gara omologata, sanzione pure erogata dalla FIDAL.
Ed ora é pronto a tornare a scendere in pista: e ci auguriamo vivamente che lo faccia quanto prima.

Pietro Colnaghi é una persona che ha talento, senza essere presuntuoso, quasi schivo nel suo temperamento. C'è da sperare che da parte dei "soliti" oltranzisti che spesso parlano e lanciano straili senza essere sufficientemente informati non si attivino ottusi pregiudizi contro di lui.
Per ingenuità, Colnaghi ha sbagliato e ha pagato: c'è da dire soltanto questo, credo.
Quello che segue, lo scrissi, attorno al 20 giugno 2012, a commento della sua squalifica, non appena la notizia fu divulgata e ad integrazione dell'articolo che avevo pubblicato.
Lui è incappato in qualcosa che non aveva previsto, poichè qualche giorno prima della gara si era sottoposto ad una terapia, regolarmente prescritta e somministrata da un medico specialista mediante infiltrazioni con un farmaco cortisonico, solo che non sapeva della necessità di munirsi di una certificazione sui farmaci che gli erano stati somministrati e sulla diagnosi che li aveva motivati.
In più, non prevedeva in alcun modo di condurre la gara in modo talmente eccellente.
Si potrebbe dire che è stato treavolto dagli eventi... 
Colnaghi é una persona semplice che corre per il piacere di correre sulle lunghe distanze e non per mettersi in mostra o perchè è internamente roso dal germe del successo a tutti i costi.
Qualcuno del suo paese (Carnate) che lo conosce bene, ha così commentato (il commento di Riccardo Chiappini si può leggere di seguito nella sua integrità), aggiungendo che Pietro Colnaghi con il suo talento podistico si è ritrovato ad essere un "uomo di sport pubblico" senza averlo previsto e senza avere né il senso né la consapevolezza di ciò.
E che, quindi, ha trascurato di mettersi al coperto, presentando in tempo utile, le necessarie documentazioni per rendere non operativa (in ordine ad un'eventuale squalifica), la positività rilevata al controllo anti-doping.
Il fatto che non l'abbia fatto depone maggiormente per la sua buona fede, mentre invece chi sa e chi rischia con pratiche farmacologiche non lecite, se appena può cerca di ottenere anche una qualche validazione ai farmaci assunti.
Le pratiche di doping sono come le tossicodipendenze, nel senso che attivano (come ha più volte illustrato Pietro Mennea nei sui scritti sul doping e sull'anti-doping) la menzogna e la mistificazione: nella mia pratica clinica di medico psichiatra che ha avuto a lungo a che fare con le diverse forme di Tossicodipendenza (incluse quelle non farmacologiche) quelli che "preventivamente" cercavano di darmi giustificazioni di eventuali positività per cataboliti di droghe illecite nelle urine già puzzavano di imbroglio lontano un miglio.
Detto ciò, l'uso dei FANS, dei cortisonici, degli anti-diarroici, degli integratori salini a dosi massicce (o anche dei broncodilatatori per accrescere la capacità aerobica), a scopo "preventivo" è assolutamente deprecabile, perché configura un'utilizzazione di svariate sostanze chimiche con finalità performative (e, dunque, dopanti in senso lato) e in modo totalmente avulso dalle modalità di uso del farmaco medicali che prevedono per giungere ad una loro soministrazione una sintomatologia (soggettiva), il riscontro di segni oggettivi, una diagnosi medica e la prescrizione dei rimedi (farmacologici e non) più appropriati.
Detto questo, se Pietro Colnaghi, ha praticato una terapia con cortisonici, in modo rispondente ai parametri di base così enunciati (non ho motivo di dubitarne) di lui si può dire soltanto che ha peccato di leggerezza, ignoranza delle norme, ingenuità, semplicioneria, forse, ma sicuramente non si può dire che egli abbia agito in modo contrario all'etica dello sport.
Spero soltanto che questo evento non debba piegare la sua eccezionale tempra di runner.
Purtroppo le giustizia sportiva in materia di antidoping, non prevede nè ignoranza, né negligenza, specie quando un atleta partecipa ad una gara che assegna i titoli nazionali FIDAL di specialità.
 
Ed ecco, di seguito, il comento-testimonianza di Riccardo Chiappini. 
(Riccardo Chiappini) Conosco Pietro da quando eravamo davvero piccoli. Lo vedo quasi tutti i giorni agli allenamenti.
Sono certo, certissimo, che purtroppo abbia sottovalutato la “pericolosità”, dal punto di vista del suo effetto dopante, di un farmaco preso per un fastidio ad un’anca che aveva negli ultimi tempi.
Se c'è una cosa che spinge Pietro a correre non è certo la necessità di primeggiare o la fame di vittorie: è la passione.
Ama correre. Semplicemente.
Conoscendolo, dopo una cosa del genere, potrebbe tranquillamente ritirarsi dalle gare ma continuerebbe comunque a correre, ad allenarsi, solo perchè gli piace. Fa parte del paesaggio del nostro paesino (Carnate) come suo padre prima di lui.
Se esci, a piedi, in macchina o in bici, sai che hai buone probabilità di incontrarlo da qualche parte mentre sgambetta...
Temo che in tutta questa storia abbiano giocato più fattori: una certa faciloneria, ignoranza (nel senso buono) e ingenuità da parte di Pietro che sicuramente non fanno venir meno le sue eventuali (fino almeno alle controanalisi) colpe, ma le collocano su un altro piano e, in secondo luogo, la non abitudine, da parte di Pietro, a considerarsi un atleta importante che calca palcoscenici divenuti ormai importanti.
Pietro è rimasto quello di sempre, amico di tutti e compagnone e, molto probabilmente, non si rende nemmeno conto del fatto che la sua passione lo ha portato a fare cose degne di nota e ad essere sotto l’occhio e la lente d’ingrandimento di molte persone.
L'errore è stato davvero grossolano da parte di uno come Pietro che ormai è diventato un personaggio pubblico: il problema è che, fino ad ora, purtroppo, ancora non se ne era reso conto...
Odio il doping e odio i dopati e so che lo stesso vale per Pietro.
Il problema è un po’ più ampio: risiede, secondo me, nell'impossibilità di distinguere vero doping da falso doping.
Non è possibile che, se uno prende un farmaco per un'allergia o un'infiammazione (e a chi non è successo), questo farmaco possa essere considerato doping alla stessa stregua di ormoni, EPO o altro...
Non è possibile che bere 5 caffè (che si riducono a un paio e una Coca Cola se il fisico è disidratato) ti faccia risultare dopato o che prendere un Vicks sinex o un Antiinfluenzale faccia altrettanto...
So che è assurdo ma c'è doping di serie A e di serie B.
Ci sono sostanze assunte con il solo scopo di migliorare le prestazioni atletiche (testosterone, EPO, altri ormoni vari, ecc. ecc.) che non servono a curare malattie o fastidi comuni (non almeno malattie che un atleta di punta possa avere..) e ci sono sostanze contenute in farmaci d'uso assolutamente comune che possono essere presi con una normale ricetta medica per curare le patologie più comuni.
Purtroppo non c’è distinzione tra i primi farmaci (usati con dolo sicuro) e i secondi (che possono, sì, essere assunti per dolo, ma che possono anche essere presi, come sono sicuro sia successo in questo caso, per errore, per leggerezza o ingenuità). 

riccardochiappini@hotmail.com
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commenti

R
Non vedo Pietro ormai dall'inizio di settembre.<br /> In quell'occasione ho parlato a lungo con lui ed ho avuto la totale conferma di tutto quello che avevo pensato. Il suo medico curante (che poi, in passato, prima che mi trasferissi in un paese<br /> vicino, era anche il mio) gli aveva prescritto quell'anti-infiammatorio per un dolore all'anca che lamentava ormai da molto tempo. Gli aveva anche raccomandato di non gareggiare fino a che lo<br /> avesse preso, ma non gli ha spiegato che doveva evitare di gareggiare per un po' di tempo anche dopo che avesse smesso di prenderlo e, soprattutto, per quanto tempo avrebbe dovuto evitare di<br /> gareggiare...<br /> Lo stesso Pietro, poi, mi ha detto che ha avuto modo di parlare con la Commissione antidoping a Roma, presso la quale era stato convocato e che lì avevano capito perfettamente quello che era<br /> successo (da lì la squalifica leggera, come al solito, molto criticata dai soliti giustizialisti). Oltretutto, se avesse detto prima della gara che si era curato con quella sostanza, ne avrebbero<br /> preso nota e lo avrebbero fatto gareggiare ugualmente! Ad ogni modo, ormai è andata così. Pietro per fortuna, anche se è molto minuto, ha le spalle larghe, nel frattempo si è anche sposato e, per<br /> fortuna, ha avuto da pensare a cose più importanti.
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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

Archivi

Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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