Lara La Pera (Polisportiva Nadir) ha partecipato assieme a Roberto Magnisi (sua "dolce metà") alla Maratona di Pisa (alla sua 14^ edizione), lo scorso 16 settembre 2012.
Qui ha realizzato il suo miglior tempo di maratona ed è chiaramente stata felice di questo risultato: alla performance ci si tiene sempre - è ovvio - ma quando al traguardo di una gara si arriva bene, realizzando per di più il proprio personal best, questa è soltanto una ciliegina sulla torta.
Prima di arrivare alla ciliegina finale e assaporarla si degusta la "torta" cioè l'esperienza nel suo insieme, fatta di tanti diversi momenti tutti ineliminabili che, miscelati in varia maniera, contribuiscono a dar vita a quell'avventura unica e irripetibile che è ciascuna delle gare di lungo corso cui si partecipa: ingredienti che sono costituiti da avventura, viaggio, piacere di essere in un luogo ancora non conosciuto, gioia, solidarietà e condivisione con tanti che pur non conoscendoli del tutto sono per qualche ora compagni di strada.
Lara La Pera viene da un anno podistico davvero intenso, che - per lei - è stato denso di soddisfazioni, tra le quali ha occupato un posto centrale la terna di vittorie rappresentata dalla Supermaratona dell'Etna 0-3000, dall'Ecomaratona delle Madonie e dall'Etna Trail.
E, alle gare trail, fallito per vari motivi il progetto di correre la maratona nella grande Mela, ha fatto seguito - in un empito di instancabile e lodevole stakanovismo podistico - la partecipazione alla Maratona di Torino, per concludere con quella di Pisa.
Adesso, i due coniugi e portatori di una passione condivisa (Lara La Pera e Roberto magnisi sono felicemente affronteranno l'ultima fatica dell'anno che sarà l'Ecotrail di Ficuzza (Palermo), il prossimo 23 dicembre e, per un po' potranno finalmente riposare, in attesa di definire il loro calendario sportivo 2013.
Ed ecco, di seguito, il suo racconto, preceduto da una breve auto-presentazione.
(Lara La Pera) Ieri pomeriggio mentre cercavo di sopravvivere al mio fastidiosissimo raffreddore e alle ultime due ore di lavoro,squilla il mio telefono… era Maurizio a salvarmi da questa “agonia”! Dopo aver scambiato quattro chiacchiere sulle prossime gare, mi ha chiesto di scrivere qualcosa per "Ultramaratone Maratone e Dintorni" sull’ultima maratona che ho corso, quella di Pisa e di raccontare qualcosa in generale sulle mie maratone (e sulle mie corse, in genere). Scrivere mi piace, ma parlare di me mi riesce difficile…
Il risultato più bello ottenuto in questi sei anni è stato quello di conoscere tante persone splendide con cui condividere questa passione. Da un anno a questa parte corro la mattina con un gruppetto di amici innamorati quanto me di questo sport. Scherzando, ci chiamiamo i Seven o’Clock perché caldo, afa, vento, pioggia, grandine….alle 7.00 siamo allo Stadio delle Palme e si parte. Da quando corriamo insieme siamo tutti migliorati tanto. La forza del gruppo! Quando non posso unirmi a loro, corro vicino casa mia ad Aspra… anche lì in buona, anzi ottima compagnia.
Quel giorno ho capito che la maratona è una cosa seria e che mi dovevo impegnare un po’ di più! Da allora di maratone ne ho corse 15 in giro per l’Europa e l’Italia e soprattutto, grazie alla guida del mio coach Salvo, di Roberto e di un carissimo ed espertissimo amico (anche velocissimo!), Matteo Maggiore, sono riuscita a migliorare.
Le gare più brevi non mi divertono… si sta sempre con il cuore in gola… La maratona, invece, è un viaggio, un confronto con i nostri limiti, è sapere gestire il proprio corpo e la propria mente.
Da Roma 2007 ho percorso migliaia di chilometri, nei sentieri della Favorita, sul lungomare di Aspra, in montagna.
Negli ultimi due anni ho scoperto il trail… ed è stata una scoperta meravigliosa.
Correre in mezzo alla natura, senza tempo né andatura, ma seguendo il ritmo di salite e discese (spesso tirando il freno a mano), è divertentissimo.
Ma torniamo sul nero asfalto: domenica scorsa a Pisa ho corso la mia quindicesima maratona, riuscendo a realizzare un tempo che rincorrevo (in tutti i sensi!) da mesi: 3h07’32’’. Da punto di vista atletico ho vissuto un autunno pieno di colpi di scena.
Signoraaaaa, mi ha chiamata. Signoramentre, avevo lottato disperatamente per andare avanti piuttosto che indietro… e quello mi ha detto pure che ero messa male (...ma guarda un po')!
Ma arrendersi mai, neanche dopo questo schiaffo morale! Ma anche a Torino, in quelle condizioni, arrivare e trovare Robi al traguardo con un sorriso a "54" denti è stato emozionante… e poi ero felice per lui che era riuscito a fare una splendida gara.
Domenica per fortuna, dopo giorni di freddo e neve, sembrava primavera e anche se soffiava un po’ di vento da Sud, per noi Siciliani il clima era perfetto (con una temepratura di circa 15 gradi). Io ho corso con Roberto che, dopo le fatiche di Venezia e Torino, aveva deciso di accompagnarmi… per la prima volta avremmo corso un’intera maratona insieme. Aiuto! Ovviamente, prima di partire l'ho minacciato “Se mi fai scoppiare ti ammazzo!”… Risposta: “La Pera… almeno in queste occasioni stai zitta, corri,e soprattutto non guardare l’orologio. Fidati di me!” Ed è stato perfetto.
Ma perché fino ad ora cosa avevamo fatto fatto???? Fino al 20° chilometro scambiavamo qualche parola, anche con chi si affiancava a noi… Dopo la mezza, a Tirrenia, io sono entrata in un mutismo totale: iniziava la vera gara.
Dal 33° al 39° sempre una leggera salita, avevo un po’ di dolore al fianco, ma cercavo di respirare profondamente e nella mia mente cantavo (lo faccio quando sono molto stanca).
Se ci si concentra solo sulla fatica è la fine e gli ultimi chilometri rischiano di diventare infiniti. Anche se non ci si schianta contro il temutissimo "muro" di maratona, dopo 35 chilometri bisogna gestire alla perfezione le energie residue.
Tanti podisti ormai camminavano lungo il percorso, altri correvano arrancando, qualcuno ci ha superato….
Sentivo Robi gridare “La Peraaaaa…pensa come era l’ultimo Km della 0-3000…corriiiiii”. Svoltand l’angolo al 42° km, si entra in questa meravigliosa piazza dove la Torre Pendente (ma quanto è storta!) ti accoglie insieme a tanta gente che fa il tifo.
A quel punto ho gridato e ho tagliato il traguardo!
Ero sfinitamente (più che infinitamente!) felice.
scrivi un commento …