(Elena Cifali) Il 4 gennaio 2014, a Santa Venera di Mascali, nella splendida tenuta di Diego Bongiovanni, una struttura destinata ad azienda agri-turistica, con il favore di una splendida giornata, si è svolto un pranzo sociale dell'EtnaTrail ASD. Con l'occasione si sono riuniti in circa 60 tra atleti e loro familiari, in una cornice stupenda che, immersa nel verde e circondata da agrumeti e alberi secolari, nutre l'anima e la mente. Un luogo che dona pace e serenità.
Diego è un naturalista che cerca di proteggere la natura e l'ambiente con tutto se stesso. Tutto intorno alla sua tenuta parla di ecologia. Sono rimasta a bocca aperta nel vedere un vecchio scarpone da lavoro - ormai logoro - recuperato, riempito di terra e utilizzato come vasetto per le piante grasse.
Ci è stato servito un pranzo squisito ed ognuno di noi ha mangiato su piatti di ceramica e bicchieri di vetro. Non è stato consentito l'uso di stoviglie di plastica, proprio per tutelare e salvaguardare l'ambiente.
Davanti all'edificio sonnecchiavano tre cagnoloni, più educati di tanta gente che incontro ogni giorno sulle strade della nostra città.
Il cibo abbondantissimo non è stato sprecato e gli avanzi recuperati per dare da mangiare alle bestiole.
Un esempio di vivere civile che ci ha riportato indietro di una cinquantina d'anni, quando tutto era semplice, economico e semplicemente "gustoso".
Diego e la moglie Cinzia hanno capito che basta tornare indietro per andare avanti.
Sarà vero che ognuno ha ciò che si merita ?
Me lo chiedo insistentemente da questa mattina!
Io così imperfetta, così lunatica, così poco coerente, così imprevedibile, così disastrosamente egocentrica, già, io, cosa avrò fatto di buono per meritare un posto in una squadra così affiatata e meravigliosa come è l'Etnatrail ASD?
Uomini e donne che corrono in montagna, in campagna ed ovunque si possa farlo a contatto con la natura.
In loro, scopro ogni giorno qualcosa di incredibile che mi attira e completa.
Mi viene un dubbio, un sospetto: è ancora corretto chiamarla Squadra o forse dovrei usare un termine più appropriato?
A dire il vero un termine per descrivere la gioia di vivere che mi trasmettono l’ho già in mente.
Solo per fare alcuni nomi: mi lasciano senza parole lo spirito di accoglienza di Carmelo Santoro, il nostro Presidente, senza di lui noi non esisteremmo.
Vantiamo uomini dalle grandi capacità culinarie come Nino e Daniele.
Tra noi uomini veloci come il vento capaci di dare filo da torcere ai grandi campioni regionali.
Uno su tutti il grandissimo Pippo Ruggeri, primo siciliano a correre e terminare una gara come il Tor dès Geants, nello scorso anno [prima di lui il siciliano Cambiano è stato pure finisher, ma non sull'intera distanza a causa di condizioni meteo avverse che hanno indotto gli organizzatori ad accorciare la distanza di qualche decina di chilometri - ndr].
Donne come Claudia, capaci di organizzare la vita familiare di ben quattro figli o come Grazia che conosce la montagna come le sue tasche.
Noi non abbiamo battaglie da combattere, noi inseguiamo un sogno chiamato natura pulita e a darne prova è stato il buon Diego che in un giorno di festa e convivialità ha ospitato 60 persone facendo in modo che tutto fosse assolutamente ecologico.
Con i colori della nostra squadra corrono anche due ragazzi dall’animo pulito, freschi come bimbi: Salvatore e Francesco e, poi, c’è chi - pronto per la pensione - si muove tra i boschi come un ragazzino.
Tutti noi abbiamo scelto di vivere il nostro sogno fuggendo da coloro che ci chiamano “pazzi”.
Noi siamo soldati al servizio della natura, un esercito chiassoso e civile che vuole regalare ai propri figli un mondo che possa somigliare sempre più ad una fiaba dove nell’ultima pagina si può leggere a caratteri corsivi “...e corsero felici e contenti”.
Si, io il termine giusto per queste persone che danno gioia e serenità alla mia vita ce l’ho davvero ed è "famiglia".
Alla prossima fratelli runner!
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