La palermitana Silvana Cantone, la "professoressa di liceo" che corre si è regalata di recente uno stage di running a Livigno, noto come il "Piccolo Tibet", luogo che, con notevole spirito di iniziativa, negli ultimi anni ha coniugato lo sport in altitudine (tante discipline sportive diverse buone per ogni stagione dell'anno) con la sua vocazione per il turismo e con la mission di un costante ed instancabile sviluppo del territorio.
Lo stage cui la nostra Silvana Cantone ha partecipato si è concluso in bellezza con la partecipazione alla Stralivigno, la rinomatissima Mezza maratona estiva in altitudine che, oltre a vedere allineati allo start, runner di alto livello, richiama ogni anno centinaia di podisti amatoriali e che offre anche in un palinsesto ricco ed emozionante molte gare podistiche per i più piccini.
Il "piccolo Tibet", d'altra parte, può essere un luogo riappacificante e di rigenerazione mentale e spirituale come ci insegna Emanuela Pagan nel suo ultimo romanzo, Volevo vedere l'Aurora Boreale.
E Silvana Cantone ha avuto anche l'opportunita di cincontrare e di conoscere alcuni rappresentanti dell'Assacione Onlus "L'Abbraccio" a cui ha aderito con entusiasmo.
In consuegenza di questa sua adesione ha partecipato all'Ornitos Trail (svoltosi in concomitanza dell'Etna Trail dello scorso 2 agosto) indossando orgogliosamente la T-shirt tecnica dell'Associazione.
Ecco di seguito alcune note scritte dalla stessa Silvana sulla sua recente esperienza a Livigno.
(Silvana Cantone) Mi piace pensare che non sia un destino stabilito una volta e per sempre a determinare la nostra vita, ma un incontro di casualità e volontà, di occasioni e istintualità, una misteriosa combinazione in cui ci viene riservato un ruolo, quello della scelta.
E come capita spesso le scelte migliori poco hanno a che fare con la lucida e seria razionalità , le prendi in un attimo e non torni più indietro,nonostante i dubbi e le perplessità. E così,senza pensarci su, ti iscrivi ad uno stage di corsa a 2000 km di distanza e a 2000 mt di quota, ti ritrovi da sola su un aereo, destinazione finale Livigno. Dopo dieci ore di viaggio mi accoglie un paesaggio splendido.
Lo saranno altrettanto i miei compagni di avventura? Sì, lo saranno e ognuno di loro ,in modo diverso, renderà questa esperienza un momento da ricordare,ricco di condivisione e di solidarietà, in cui impegno e fatica si alterneranno ad allegria e sorrisi, uniti tutti dalla stessa passione per la corsa, al di là di prestazioni cronometriche e di classifiche.
Il tutto grazie ad un coach sempre presente e attento, uno di noi e con noi ,che ha saputo dare unità e coesione al gruppo avvalendosi anche della collaborazione di un altro grande atleta, Andrea,che per l’occasione si è sacrificato durante gli allenamenti a recuperare la sottoscritta,la lumachina del gruppo, sostenendola con preziosi consigli e incoraggiamenti.
La Stralivigno ha concluso nel migliore dei modi lo stage, una gara condivisa tra tensione e gioia di partecipare, in cui ciascuno di noi ha cercato di dare il meglio mettendo a frutto gli insegnamenti appresi nei giorni precedenti. Bello vivere insieme i momenti pre-gara, ancora più bello trovare il coach che ti aspetta all’arrivo, nonostante la pioggia e il fatto che la sua gara già conclusa da un pezzo. Dentro di me la consapevolezza di aver trovato molto più di quello che mi aspettavo e di portare con me una buona scorta di entusiasmo e di fiducia che nella corsa, come nella vita, sono essenziali. Torno a casa con una valigia molto più pesante, fatta di ricordi e di emozioni, di incontri speciali, di sport pulito, di spensieratezza e di amicizia. A dare più senso e valore al nostro stare insieme la presenza del piccolo Nicolò, il più grande di tutti noi, grazie al quale abbiamo corso all’insegna del gesto più bello del mondo, l’Abbraccio.
(Fonte: Running4you)
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