E' un fatto ancora recente che sta facendo il giro del mondo perche racconta una storia esemplare di amore fraterno, di solidarietà e abnegazione: il 14enne Hunter Gandee (che vive con la famiglia in una cittadina del Michigan, USA), ha trasportato sulle proprie spalle per più di 60 km il fratellino disabile, affetto da una forma rara di paralisi cerebrale infantile, per far così conoscere al mondo la malattia di cui suo fratello è portatore e che lo rende disabile.
Hunter Gandee è uno sportivo, praticante il wrestling, avvezzo alla fatica, ma ciò nondimeno si è preparato lungamente per trovare il modo migliore di trasportare il fratellino sulle proprie spalle e abituarsi a tenere a lungo il suo peso su di sé.
In tutto questo percorso e per tutta la durata della "lunga marcia", Hunter è stato supportato affettuosamente dai genitori assieme ai quali ha ideato l'impresa.
La lunga marcia di Hunter Gandee. Più di sessanta chilometri a piedi, con il fratellino sulle spalle: è il gesto d’amore che Hunter Gandee, un quattordicenne del Michigan, ha compiuto per il fratellino Braden di sette anni più giovane di lui e affetto da paralisi cerebrale. Con i loro genitori, entrambi i fratelli avevano partecipato a una maratona di beneficenza: Braden non è in grado di camminare senza aiuto, e così Hunter se l’è semplicemente caricato sulle spalle per poter tagliare il traguardo insieme.
La storia di Hunter, raccontata da USA Today, sta già facendo il giro del mondo: da settimane il ragazzino si preparava per questa lunga camminata, organizzata da lui e dalla sua famiglia per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle paralisi cerebrali infantili e chiedere che la ricerca medica lavori per trovare nuove cure e terapie per tutti i bambini come Braden.
Sabato mattina (il 7 giugno 2014) la partenza dalla cittadina di Temperance, vicino al confine con l’Ohio: il traguardo era fissato 64 chilometri più avanti, presso l’Università del Michigan, che avrebbero dovuto raggiungere dopo due giorni di cammino. Ma circa a metà del percorso la fatica si è fatta insostenibile. «Onestamente c’è stato un momento in cui abbiamo pensato di fermarci – racconta Hunter – Le gambe di Braden erano messe piuttosto male e abbiamo preso in considerazione l’idea di rinunciare. Eravamo a circa trenta miglia».
Poi, Hunter ha ricevuto una telefonata da un suo amico, che gli ha detto che aveva pregato per lui e suo fratello. Quel gesto e quelle semplici parole, insieme a un po’ di riposo e a un cambio di posizione di Braden sulle sue spalle, hanno fatto sì che Hunter trovasse le energie necessarie per portare a termine l’impresa e camminare per le ultime dieci fatidiche miglia.
Ci hanno messo un po’ più del previsto, ma alla fine i Gandee sono riusciti ad arrivare all’Università del Michigan seguiti da una dozzina di parenti e amici che li avevano accompagnati lungo tutto il percorso.
L’ultimo ostacolo era superare una piccola collina, dove era stato sistmato un grande cartellone pubblicitario. A quel punto Hunter ha sganciato il fratellino dalle spalle e lo ha alzato per fargli toccare con una mano il cartellone. Quel gesto ha scatenato un grande applauso.
«Siamo andati avanti e adesso siamo qui!» - Al termine dell'ultramaratona qualcuno ha chiesto al piccolo Braden come si sentisse. «Stanco» – ha risposto semplicemente il piccolo. Anche Hunter ha ammesso di sentirsi più stanco di quanto avesse preventivato: «Mi fanno male le gambe – ha detto il ragazzino – Ma siamo andati avanti. E adesso siamo qui».
Nonostante i suoi quattordici anni, Hunter è un atleta, un wrestler che, forse, un giorno intraprenderà la carriera da professionista. Ha spiegato di essere allenato alla fatica, ma quello che ha fatto per il fratellino va ben oltre il semplice gesto atletico: «Non riesco a dire quanto Braden sia speciale per me, non riesco a dirlo con le parole – ha detto – È eccezionale. Lui per me c’è sempre e volevo davvero fare qualcosa per lui».
(21 maggio 2014) Hunter Gandee will walk from his high school to the University of Michigan with his brother, 7, on his back. - LoneWolf Sager
Pubblicato il 07/giu/2014. Hunter Gandee, 14, has been helping his younger brother, Braden, who has cerebral palsy, walk for years. Now Hunter wants to raise awareness about his brother's condition and is in the middle of carrying Braden 40 miles on his back. Jim Axelrod reports.
Hunter Gandee, 14, has been helping his younger brother, Braden, who has cerebral palsy, walk for years. Now Hunter wants to raise awareness about his brother's condition and is in the middle of carrying Braden 40 miles on his back. Jim Axelrod reports.
Hunter Gandee, 14, has been helping his younger brother, Braden, who has cerebral palsy, walk for years. Now Hunter wants to raise awareness about his brother's condition and is in the middle of carrying Braden 40 miles on his back. Jim Axelrod reports.
A brother's love in fighting cerebral palsy