Lorenzo Tricheri, il 41enne ultramaratoneta e ultratrailer di Dolcedo, il 7 agosto 2011 ha conquistato per la seconda volta la Subida al Pico Veleta, massacrante gara in salita di 50 km, considerata una delle più dure al mondo, con partenza dalla spagnola Granada (640 metri slm) e arrivo ai 3.398 metri della vetta del Pico Veleta, lungo la strada più alta d'Europa.
Il "camoscio" della Val Prino, tesserato per il Gs Roata Chiusani, ha tagliato il traguardo apparentemente fresco in 3h 57'54", con oltre 5 minuti di vantaggio sul secondo classificato, l'iberico Ignacio Xavier Moron Gonzalez (4h03'05"), seguito a sua volta da Modesto Alvarez Dominguez (4h04'54").
L'impresa è stata celebrata con enfasi, ampio spazio ed immagini dai media iberici.
Tra le donne, prima la spagnola Marta Gallego Peralta, 50^ assoluta in 5h11'25".
A completare il percorso sono stati 355 dei 383 partenti. Il trionfo nella Granada-Pico Veleta segue di qualche giorno l'altro entusiasmante successo dell'Ascensione al Colle della Bonette, in Francia. Una straordinaria accoppiata già riuscita al testimonial Brooks nel 2009, quando, in condizioni meteo decisamente più favorevoli, aveva chiuso la Subida al Pico Veleta in 3h 53'35".
Si è trattato della sesta partecipazione dell'agente immobiliare dolcedese alla prova spagnola e sempre è riuscito a salire sul podio. Un'altra bella soddisfazione che compensa le amarezze del 2011: la mancata partecipazione alla tanto amata Marathon des Sables ed il ritiro nel Mondiale Ultratrail di un mese fa.
Il Pico del Veleta è una montagna della Sierra Nevada, in Spagna, che con i suoi 3.392 metri di altitudine è la seconda montagna più alta della penisola iberica, essendo inferiore solamente al vicino Mulhacén.
Caratteristiche. Ha ospitato l'ultimo ghiacciaio della Sierra Nevada, il Corral del Veleta, che fu il ghiacciaio più meridionale d'Europa fino alla sua scomparsa, avvenuta verso la metà del secolo XX (non si conosce con esattezza l'anno della scomparsa). Oggi il ghiacciaio più meridionale d'Europa è quello del Calderone presso il Gran Sasso d'Italia, mentre il circo glaciale del defunto Corral conserva solo zone di ghiaccio fossile e permafrost. Nei mesi più caldi, la neve scompare persino dalla cima, scoprendo la scarsa vegetazione e le accidentate pietraie. In inverno il Veleta è invece una frequentata meta sciistica (gli impianti vanno da 2.100 m quasi fino alla vetta).
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