23 km di panorami mozzafiato da cartolina, è la descrizione migliore per il Trail del Monte di Portofino che si è corso domenica 9 dicembre. La partenza è stata data puntuale alle ore 9 dal centro di Santa Margherita Ligure per circa 450 trailer.
La prima parte del percorso si sviluppa lungo una salita (corribile) su asfalto per poi iniziare ad addentrarsi nel bosco e di conseguenza sullo sterrato. Anzi, per la verità, i sentieri per molti tratti sono ricoperti di pietre e si deve stare molto attenti per non rischiare storte o inciampi vari. Con un saliscendi continuo si arriva alla prima salita impegnativa che porta a Pietre Strette.
Da li si prosegue verso San Rocco di Camogli grazie a una lunga discesa veloce e regolare per poi puntare verso la località Toca e risalire nuovamente a Pietre Strette. Il meteo trovato dai concorrenti domenica ripagava qualsiasi sforzo per salire e scendere i versanti del Monte di Portofino. Il sole, sempre presente, regalava tepore e riflessi meravigliosi ogni volta che lo sguardo incrociava il mare.
Il bel tempo ha facilitato anche il transito sull'impegnativa e tecnica discesa che ha portato i trailer fino sulla spiaggia di San Fruttuoso. Una discesa, questa, che con il maltempo e il terreno bagnato diventa molto insidiosa. Dalla spiaggia si prosegue su sentiero all'interno del bosco con l'ultima salita ripida e impegnativa del percorso. Si arriva a località Prato e si prosegue verso San Sebastiano, località Mulini e Nozarego, sempre con un sali scendi corribile, ma che spacca il ritmo e non da mai tregua alle gambe.
Qui inizia l'ultima parte del trail, e grazie a una "creuza de ma" (è un viottolo di pietre lisce ai lati e pietre o mattoni rossi in terra), si scende fino a raggiungere il lungomare di Santa Margherita Ligure e dopo poche centinaia di metri il traguardo. La gara maschile è stata vinta da Fabio Bazzana in 1h58'44'', mentre tra le donne si è imposta Luana Righetti in 2h22'56''.
È un trail ideale per chiudere la stagione delle corse in montagna, sia per la lunghezza, sia per i 1200 metri di dislivello. Certo non è da prendere sotto gamba. Le salite sono brevi ma impegnative e il terreno mette a dura prova piedi e giunture.
Uniche note negative, la mancanza di acqua (solo the alla pesca...) ai ristori e le docce più che fredde negli spogliatoi.
Il consiglio di Action Magazine: sperando in una giornata come quella di domenica, vale la pena sacrificare qualche minuto alla classifica e dedicarlo a guardare gli scorci che man mano si presentano lungo i chilometri percorsi... e macchina fotografica sempre a portata di mano!
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