Nei mesi di ottobre e novembre il calendario ultra non offre molte alternative. Una volta valutata ancora un po’ di efficienza fisica dopo lo stop al 72°km alla gara di Winschoten, ho deciso di correre una 100 km.
C’era da concretizzare quanto di utile appreso nel raduno estivo di Livigno, quanto di utile imparato dal confronto con tecnici e atleti più esperti di me.
Dopo l’OK del mio nuovo allenatore Riccitelli sul fatto di riprovare subito a ottobre quale migliore occasione di correre una 100 km vicino casa?
Fano è, sì, vicino a casa, ma il percorso non era forse dei più agevoli: 44 giri di 2,2665 km con uno “strappettino” di salita che non mette paura ai grandi ultra atleti, ma che al sottoscritto non poco timore faceva.
Per fortuna le condizioni atmosferiche un po’ ci sono venute incontro ma ahimè anche un po’ di vento.
Ore 10.00 il via. 6-12-24 ore 100km… Subito Marco Boffo in testa a fare da apripista al gruppo... un gruppo in cui ognuno va per la sua gara, ognuno con un suo obbiettivo ma tutti in un unica strada, uniti da un'unica passione: la corsa, o meglio ... il correre per ore ininterrotte e non stancarsi mai, mettendo alla prova se stessi.
E’ stata un’occasione per ritrovare amici ultra come Valerio, Francesco... amici Ultra-top: Fra, Marco, Ilaria... Tecnici della specialità, come Scevaroli e Vedilei... Un’occasione importante per fare il primo passo in avanti.
I miei sono stati 44 giri corsi ad un ritmo abbastanza regolare con una leggera flessione nel finale.
7h23’54”: il mio personal best di maggio 2011 migliorato di circa 21’, ma soprattutto un crono di forti emozioni, un 7h23’54” in cui ti rendi conto che non sei solo: i giri passavano e venivano scanditi dal contagiri elettronico, come a segnalare il numero di amici che aumentavano a bordo pista di ora in ora arrivati li a fare il tifo per te.
Ecco perché voglio dedicare questa bella gara a loro che erano e sono sempre con me; ecco perché penso sia anche la gara di chi divide e condivide con me questa passione; ecco perché non importa se negli ultimi 20 km ho lasciato qualche minuto al cronometro (ma non troppi poi), perché negli ultimi km erano in molti a fare il tifo per me, ed io quel tifo me lo sono gustato nel momento di maggior difficoltà, in cui ogni piccolo dettaglio diventa importante e loro erano lì pronti a renderlo normale, il momento in cui tutto spesso si amplifica ein cui il calore degli amici sempre semplifica e allegerisce.
Forse, anche se non voluta, non è stata poi cosi male questa flessione finale: qualche minuto in più necessario per godermi gli ultimi bei momenti di una corsa in compagnia tanto aspettati, spesso pensati, tanto sognati.
Grazie.
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