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1 marzo 2013 5 01 /03 /marzo /2013 09:43
Gran Fondo Campagnolo Roma 2013 (2^). Le analogie tra Gran Fondo Campagnolo e il Roma Maxima: il GF appetibile anche per i professionistiGianluca Santilli, Presidente del Comitato organizzatore della Granfondo Campagnolo Roma, prende spunto dalle similitudini tra la GF e Roma Maxima (nuova denominazione del giro del Lazio professionisti) per formulare alcune considerazioni.
Granfondo Campagnolo Roma Ispira anche i professionisti: domenica il grande ciclismo torna nella Capitale.
Partenza dai Fori Imperiali; via volante sulla Via Appia; poi tante salite sui Castelli Romani e rientro a Roma per un finale ai piedi del Colosseo e dell’Arco di Costantino. Non è la Granfondo Campagnolo Roma, bensì Roma Maxima: il ritorno del ciclismo professionistico a Roma.
Le analogie con la nostra granfondo sono tantissime – ha detto Gianluca Santilli, Presidente del Comitato Organizzatore della Granfondo Campagnolo Roma – e di questo siamo davvero orgogliosi. Intendiamoci, il Giro del Lazio professionisti ha avuto per anni l’arrivo in centro a Roma ed ha sempre affrontato le salite dei Castelli. Ma non credo sia un caso se, dopo anni di sosta, si è deciso di ritornare ad organizzare un grande evento per ciclisti professionisti nella Capitale. E’ ormai chiaro che, se si vuole dare uno scenario unico ed allargare il target, non limitandolo ai soli appassionati, bisogna sfruttare le bellezze delle nostre città storiche”.
Roma Maxima, nuova denominazione data al giro del Lazio, si disputerà domenica 3 marzo e vedrà al via le più importanti formazioni ciclistiche del mondo. “Chissà che in un prossimo futuro non si riesca ad abbinare l’evento dei prof ad un evento per gli amatori – ha concluso Santilli – anche la RCS quest’anno ha puntato forte sulla Roma storica: non solo i luoghi di partenza ed arrivo, ma anche il nuovo nome e l’immagine data alla gara sembrano spingere nella direzione già presa dalla Granfondo. Inoltre, unire il mondo amatoriale e quello professionistico è un esperimento già fatto e perfettamente riuscito all’estero: penso, ad esempio, alla classica di Amburgo o al Giro delle Fiandre; due grandi classiche che hanno abbinato i due eventi spingendo incredibilmente la promozione del ciclismo nel mondo.


Ufficio Stampa Granfondo Campagnolo Roma
Giuseppe Costantini 347 5856368 press@granfondoroma.com
Anna Valerio 340 3162281 anna@granfondoroma.com
 
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27 febbraio 2013 3 27 /02 /febbraio /2013 09:54

I favolosi anni della Scuderia Pegaso alla Targa Florio in una mostra fotografica a Palermo

 

 

Dal 22 al 24 febbraio 2013 il Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi, dell'Università degli Studi di Palermo, in viale delle Scienze, Facoltà di Ingegneria, Edificio 8) ha organizzato una mostra fotografica "I favolosi anni della Scuderia Pegaso alla Targa Florio" che ha dato ai suoi visitare le emozioni di una suggestiva rassegna per immagini su vetture e piloti della grande Scuderia siciliana.
A prescindere dalla "specicità" del tema, la mostra ha consentito ai suoi visitari di immergersi nell'atmosfera degli anni ruggenti della Targa Florio: del periodo di due decenni dagli anni Sessanta alla fine dei Settanta, in cui crebbe esponzialmente la qualità tecnica delle vetture in competizione, accrescendo la spettacolarità della Targa, ma anche la sua "pericolosità". Furono gli anni in cui cominciarono a vedersi dei prototipi che nulla avevano da invidiare alle auto in gara nei più celebrati circuiti automobilistici.
Io stesso, da siciliano, andai frequentemente a seguire l'evento assieme ad un mio cugino più grande appassionato di automobilismo. E, da fotografo alle prime armi, in quelle occasioni scattai numerose immagini che mi è sembrato di rivedere - con grandissima emozione - guardando alcune delle foto della mostra. 

I favolosi anni della Scuderia Pegaso alla Targa Florio in una mostra fotografica a PalermoOrganizzata dal Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi dell’Università degli Studi di Palermo in collaborazione con l’Associazione Culturale Amici della Targa Florio e l’Associazione CHC (Cultural Heritage Consulting), la Mostra ha offerto ai visitatori la possibilità di visionare non solo la rassegna fotografica ed alcuni filmati dell’epoca riguardanti le vetture ed i piloti della “Pegaso”, impegnati in edizioni mondiali della Targa Florio, ma anche il materiale proveniente dalla mostra tematica “I Carabinieri alla Targa Florio” (La Targa Florio e i Carabinieri: sinergia nella leggenda) nonché rari reperti motoristici del Museo Storico dei Motori e Meccanismi, relativi ad auto, moto, aviazione e provenienti dal mondo industriale. Non ci si troverà, comunque, di fronte a polverosi cimeli quanto, piuttosto, a pezzi egregiamente restaurati dal Museo stesso; va poi sottolineata la presenza di materiale riguardante – fosse questa la volta buona! – un progetto di riqualificazione delle Tribune di Floriopoli.

L’occasione ha offerto la possibilità di accennare alla storia di questo sodalizio siciliano che vanta un palmares del tutto invidiabile grazie ad un cocktail i cui ingredienti furono: piloti (40), passione (smisurata), mezzi (all’inizio pochi…) e voglia di vincere (abbondante).

Fondata nel 1961 per iniziativa di quattro amici (Ninni Failla, dirigente di industria, Enzo Benedetti, giocatore di calcio che ha militato nelle file del Palermo, Francesco Moscato, avvocato, e Francesco Dessì, funzionario lnam) la “Pegaso” vide in poco tempo ingrossare le sue file e, pur senza pecunia, iniziò a frequentare i piani alti delle classifiche, in coabitazione con scuderie e piloti già affermati e dalle risorse economiche superiori.

Dopo qualche tempo, e qualche buon risultato, arrivò la partnership con la Marathon e da quel momento in poi fu musica completamente diversa: la scuderia ebbe una sede degna di tale nome, ai piloti semisconosciuti si affiancarono nomi di rilievo ed il numero delle partecipazioni e dei successi crebbe in maniera esponenziale. Uno dei principali obiettivi della “Pegaso-Marathon” (questa la nuova denominazione della Scuderia), era quello di scoprire nuovi talenti, sostenerli e valorizzarli anche in competizioni al di fuori dei confini regionali: da Monza a Vallelunga, dal Mugello ad Imola, per non parlare delle principali cronoscalate (Bondone in testa) senza tralasciare ovviamente la “Targa” che fa definizione a sé.

I favolosi anni della Scuderia Pegaso alla Targa Florio in una mostra fotografica a PalermoLa Scuderia – che fra gli altri presidenti ebbe quel famoso barone Pucci, vincitore assieme a Colin Davis su Porsche 904 GTS ufficiale dell’edizione 1964 della “Targa” – è rimasta nella memoria di molti appassionati italiani ed ha rappresentato, per il cuore di quelli siciliani, una irripetibile stagione dell’anima, testimonianza di un automobilismo assai spesso vincente oramai consegnato alla Storia.

Principali alfieri di quello che oggi chiameremmo il Team palermitano furono, a parte il citato barone Pucci, Angelo Giliberti (pilota assai veloce, con diversi assoluti in cronoscalate impegnative come la Monte Erice nonché altrettanto valido preparatore), Pietro Lo Piccolo (Campione Italiano 1970 nella categoria Sport Prototipi fino a 2000), Salvatore “Toti” Sutera (pilota vincente e poliedrico discendente da una famiglia veramente da corsa), Vincenzo Mirto Randazzo (del quale Salvatore Requirez, nel suo libro “I Campioni della Targa Florio” - Flaccovio Editore, 2003 - a pag. 118, così riporta la cronaca del tempo sul giro alla Targa Florio 1973:“ …. Impressionante, infine, il tempo fatto segnare dal siciliano Vincenzo Mirto Randazzo che con una piccola Chevron B23 due litri, con un giro-lampo sui 38’, aveva messo in fila la titolata concorrenza continentale nella loro agguerritissima classe, lasciandosi dietro anche diverse e più potenti Porsche gruppo 5 semiufficiali …), Giovanni Lamantia (Campione italiano turismo su Fiat 500 nel 1963, periodo nel quale le vetturette iscritte erano talmente numerose da costringere gli organizzatori a far disputare, due o tre eliminatorie più la finale), Clemente Ravetto (grande pilota degli anni 1950/’70, è stato guida ufficiale Jaguar alla Targa Florio del 1963 e campione italiano di velocità GT 1965 con la Ferrari GTO), Amphicar (ovvero Eugenio Renna che assieme ad Armando Floridia formò un equipaggio che su Osella si aggiudicò la Targa Florio nel 1976 dopo il secondo posto assoluto dell’anno precedente), Raffaele Restivo (vincitore su Chevron B37 della Targa Florio 1977 – l’ultima “vera” Targa – in coppia con Apache, al secolo Alfonso Merendino) ed infine Ignazio Capuano e Ferdinando Latteri (a proposito dei quali AutoSprint nel dicembre 1966 scriveva, grazie ai tanti successi conseguiti, “che promettevano di emulare il loro grande conterraneo Ninni Vaccarella” ed in effetti furono entrambi piloti che lasciarono il segno).


I favolosi anni della Scuderia Pegaso alla Targa Florio in una mostra fotografica a PalermoScuderia “Pegaso-Marathon”: un parco macchine di tutto rispetto. Troppo sarebbe lo spazio da impiegare se si volessero elencare tutte le vittorie di classe come quelle assolute, nonché i campionati regionali e nazionali ripetutamente vinti nelle rispettive categorie (ai quali si aggiunsero vittoriose partecipazioni in prove internazionali in Italia ed all’estero), ma se i piloti erano di primo piano non da meno erano le vetture a disposizione e questo grazie all’impiego di risorse proprie (in alcuni casi a costo di notevoli sacrifici personali) e, più in generale, grazie al sostegno dello sponsor principale; la scuderia “Pegaso-Marathon” vantava, infatti, un parco macchine che spaziava dall’umile ma divertente Fiat 500 e derivate Abarth, alle Alfa Romeo di tutti i tipi, dalle Giulietta SZ alle TZ sino alle sport “33”, alle Abarth GT (come le 1.000 mono e bialbero e Simca Abarth 1.300) a quelle Sport (dalle OT, che solo formalmente erano GT alle barchette classiche dalle 1.000 alle 2.000) per non parlare di tutti i tipi di Porsche, dalla 356 alla 914/6 GT a varie versioni della classica 911, dalle Carrera 4 GTS alla 6 ed alla 910 per arrivare, infine, a diverse Ferrari fra le quali la non facile 250 GT Le Mans, la celeberrima 250 GTO, la regina di tutte le GT e la “piccola” ma scattante sport Ferrari Dino 206 SP.

Tornando al 1966, tanto per parlare della stagione sulla quale a distanza di tanto tempo, siamo riusciti a meglio documentarci, la formazione palermitana fece registrare 280 presenze in gara con 11 vittorie assolute, 61 di classe, un titolo italiano per la categoria Sport oltre 1.600 cc e tre Campionati FISA (sport e sport prototipi per la velocità in pista ai quali si aggiunse il Campionato della Montagna, quello oggi sarebbe il CIVM).

Risultati raggiunti “partendo da laggiù”: non bisogna infatti dimenticare che la Sicilia non era e non è propriamente dietro l’angolo e che quindi ogni trasferta rappresentava uno sforzo globale doppio rispetto a quei piloti che risiedevano ben più vicini ai campi di gara di quello che i siciliani hanno sempre simpaticamente chiamato “il continente”.

 

 

Il Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi dell'Università degli Studi di Palermo custodisce numerose apparecchiature industriali, scientifiche e didattiche che, fin dalla fondazione della Regia Scuola di Applicazione per Ingegneri (seconda metà del XIX secolo), sono state acquisite ed impiegate nel tempo nei vari settori della ricerca e dell’insegnamento.

Oggi, superate dalle nuove tecnologie, costituiscono nel loro insieme un patrimonio di grande valore che descrive l’evoluzione della scienza e della tecnica nel campo delle macchine nel corso di più di un secolo.

Attraverso un meticoloso e paziente lavoro di restauro, svolto insieme ad accurate ricerche storiche, numerosi motori automobilistici, aeronautici e navali sono stati recuperati e restituiti alla loro dignità.

Spiccano tra questi, per rarità e pregio, alcuni motori aeronautici in dotazione a diversi aerei italiani e tedeschi della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, due motori a vapore della fine del XIX secolo ed una turbina a vapore della antica centrale elettrica di via A.Volta, che alimentava la città di Palermo all’inizio del secolo scorso.

Il Museo rende fruibile il proprio patrimonio agli studenti ed a tutti coloro che sono interessati a leggere in un modo diverso una pagina di storia.

A tal fine promuove  e partecipa a varie manifestazioni culturali nell’ambito della politica di sviluppo promossa dall’Ateneo.

Il Museo ha sede presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica Gestionale Informatica Meccanica (Edificio 8 – Macchine).

Ingresso libero su prenotazione. Per informazioni, organizzazione eventi e prenotazioni consultare il sito: www.museomotori.unipa.it


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4 febbraio 2013 1 04 /02 /febbraio /2013 10:01

gran-fondo-campagnolo-Roma.jpgPaolo Bettini sarà al via della seconda edizione della Granfondo Campagnolo Roma (Terme di Caracalla, 13 ottobre 2013). L’ex campione del mondo e campione olimpico si ritaglia un ruolo particolare: “Come accade nelle maratone podistiche – spiega Bettini – farò un po’ da Pacemaker. Ma più che puntare a fare il tempo, sarò a disposizione di chiunque, pedalando, vorrà ricevere consigli o fare domande”

Di seguito, il comunicato stampa con le dichiarazioni di Bettini.

Paolo Bettini al via della seconda edizione della Gran Fondo "Campagnolo". “A Roma sarò il Pacemaker dei gran fondisti”.
Paolo Bettini, due volte campione del mondo e vincitore dell’oro olimpico nel 2004, sarà al via della seconda edizione della Granfondo Campagnolo Roma.
“Ho sposato questa bellissima iniziativa sin dall’inizio – racconta Bettini – e non mancherò nemmeno alla seconda edizione. Trovo straordinario il lavoro fatto dal Comitato Organizzatore: superare i 5500 iscritti alla prima edizione di una Granfondo è qualcosa di unico. Come in effetti è unica la sensazione di partire ed arrivare al centro di Roma”.
Bettini e gli amatori alla GF Campagnolo Roma. Il ruolo di Bettini alla prossima Granfondo Campagnolo Roma sarà di quelli che difficilmente gli appassionati potranno dimenticare: “Credo che i ciclisti professionisti e gli ex prò possano svolgere un ruolo bellissimo quanto utile per la promozione di questo sport – continua Bettini – immagino infatti un ex prò che possa dare consigli durante la Granfondo, magari su come affrontare una discesa, o quale rapporto usare in salita. O ancora, facendo fare i cambi in doppia fila in tratti contro vento. Immagino, insomma, una maggiore interazione tra professionisti ed amatori, ma sempre nel’ambito di una festa sportiva non rovinata da eccessi agonistici”.
Il ciclismo, del resto è uno dei pochi sport in cui professionisti ed amatori si ritrovano a stretto contatto, senza filtri o barriere. La possibilità di condividere tratti di percorso con corridori di valore assoluto, magari carpendo anche qualche segreto, non farebbe altro che rendere ancor più esaltante l’esperienza della Granfondo.
“A Roma, d’accordo con l’organizzazione, interpreterò la mia presenza proprio in questo senso – continua Bettini – farò un po’ come fanno i pacemaker nel podismo: aiuterò il gruppo che vorrà fare la Granfondo con me ad arrivare alla fine senza fatiche esasperate, non mettendomi a scandire il ritmo, ma condividendo esperienze e dando consigli”.
Gli appassionati che prenderanno parte alla seconda edizione potranno così godere di un ulteriore benefit: quello di pedalare al fianco di un campione del mondo, disponibile a dispensare consigli.
Professionisti ed amatori insieme, si può. La presenza di professionisti nelle Granfondo per promuovere le stesse, introduce un altro discorso, quello della concomitanza di gare riservate ai team prò in coincidenza con eventi dedicati agli amatori.
“Sono esperienze già portate avanti all’estero – 
conclude Bettini -
ad Amburgo, ad esempio, 
abbiamo più volte disputato una prova di Coppa del Mondo in concomitanza con la omonima 
Granfondo. Ricordo che ci alzavamo la mattina (la GF partiva 3 ore prima) e ritardavamo la 
colazione per vedere quell’impressionante fiume composto da circa 18mila biciclette. Esperienza 
simile organizzano anche in Belgio, in occasione del Giro delle Fiandre, con la differenza, però, che 
la Granfondo si svolge il giorno prima. Sarebbe bello pensare a qualcosa di simile anche in Italia”.

Villaggio al Circo Massimo. Il Villaggio della Granfondo Campagnolo Roma sarà allestito al Circo Massimo.
“Sarà un Village expo molto importante e incentrato su cinque temi – racconta il presidente del Comitato Organizzatore Gianluca Santilli - promozione del territorio, prevenzione e salute grazie all'esercizio fisico (per la prima volta declinata attraverso ogni patologia), expo dedicata ai prodotti legati al mondo del ciclismo, kids village per i più piccoli che potranno divertirsi nelle giornate collegate alla gran fondo e villaggio Gran Fondo Roma, con tutti i servizi strettamente collegati alla manifestazione ciclistica”.


Immediately  Comunicazione
Ufficio Stampa Granfondo Campagnolo Roma
Giuseppe Costantini  347 5856368
Anna Valerio 340 3162281

 

 

 

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30 gennaio 2013 3 30 /01 /gennaio /2013 18:51

Partenza07.jpgLa settima edizione della Marcialonga Cycling Craft andrà in scena domenica 26 maggio 2013, a Predazzo. In questa occasione, due marcialonghisti doc si sfideranno: Aukland vs. DebertolisPercorsi rinnovati di 66 km e 116 km nelle valli di Fiemme e Fassa. Si correrà anche per la Combinata Punto 3 Craft.

Domenica scorsa, alla Marcialonga di Fiemme e Fassa hanno spinto a pochi metri uno dall’altro per più di metà gara. Sulla salita di Cascata poi, il gigante norvegese ha deciso di fare sua la ski-marathon, anche se il trentino non si è mai dato per vinto e al traguardo si è presentato come migliore italiano in sedicesima posizione assoluta. “Ora lo aspetto di nuovo a maggio in bicicletta e mi voglio prendere la rivincita”, sono state le parole che Bruno Debertolis ha lanciato con un sorriso a Joergen Aukland durante la conferenza stampa di fine Marcialonga. Il chiaro riferimento è alla Marcialonga Cycling Craft di domenica 26 maggio, che già lo scorso anno vide i due pedalare quasi spalla contro spalla e giungere al traguardo staccati di poco più di un minuto a favore del trentino. “Certamente ci sarò, anche perché mi sono molto divertito l’anno scorso”, è stata la risposta dello scandinavo alla ammiccante provocazione dell’avversario.

Ed ecco serviti, in maniera per ora ufficiosa, due più che probabili nomi della 7^ edizione della granfondo su strada, che per questo 2013 ha deciso di rifare il look ai tracciati gara. La scelta può cadere sul Mediofondo di 66 km o sul Granfondo di 116 km e il centro di Predazzo sarà punto focale di partenza e arrivo per tutti, oltre ad ospitare gli stand gastronomici, l’area Expo e tutti i servizi per i concorrenti.
Da Predazzo si attraverserà per intero la Val di Fiemme in leggera discesa e, per la prima volta nella storia di questa gara, si raggiungerà il paese di Anterivo, in provincia di Bolzano, da cui poi si ridiscenderà veloci a San Lugano, porta d’accesso alla Val di Fiemme sulla SS48 delle Dolomiti.
Sarà questo il primo momento topico della Marcialonga Cycling Craft 2013, dove la classifica potrebbe avere i primi scossoni. La gara proseguirà poi fino al bivio del Passo di Pampeago in località Stava di Tesero, dove i mediofondisti svolteranno in direzione Predazzo e chiuderanno, mentre i granfondisti continueranno la scalata al valico, lo stesso che lo scorso anno accolse anche una tappa del Giro d’Italia. Una volta scollinati, si scenderà in picchiata nuovamente in Alto Adige, a Nova Ponente per la precisione, da cui si arrancherà fino ai 1752 metri del Passo Carezza, l’ultima fatica prima di lasciare andare le gambe a tutta verso la Val di Fassa e il rientro a Predazzo.

Sala GruppoLa Marcialonga Cycling Craft è inserita nei circuiti Giordana, Nobili e Supernobili, ma è anche seconda prova dell’originale Combinata Punto 3 Craft di casa Marcialonga, dove si sommano i tempi delle tre gare di fondo, bici e running (quest’anno il 1° settembre).
Lo scorso anno la classifica di Combinata fu vinta da Arianna Mazzel e da Bruno Debertolis.
Per il trentino fu la terza volta consecutiva e quest’anno punta dritto al poker. “Vincere di nuovo sarebbe fantastico - ha commentato ancora il fondista del Team Rossignol - e il tempo ottenuto alla Marcialonga è senz’altro un buon inizio”. Occhio però a Joergen Aukland, che nel 2012 era in vantaggio sul trentino, ma poi non prese parte alla Marcialonga Running e quindi scivolò indietro nella classifica. “Farò il possibile per esserci quest’anno”, ha ribattuto il norvegese. La sfida tra i due è più che mai lanciata.

Marcialonga Cycling craftLe iscrizioni alla Marcialonga Cycling Craft 2013 sono in corsa e attive sul sito www.marcialonga.it (sez. Cycling Craft) al prezzo di €28.00.
Fino ad oggi si sono già iscritti circa 200 atleti, non male tenendo conto che la gara si sovlgerà tra circa quattro mesi.

 

 

Info: www.marcialonga.it


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5 dicembre 2012 3 05 /12 /dicembre /2012 14:39

Robert Marchand(29.09.2012 - Virgilio.it) Il francese Robert Marchand ha percorso nel velodromo di Lione una distanza di 100 chilometri in sella alla sua bicicletta in 4h17'27, registrando una velocità di 23,3 km orari. Un tempo che certamente non impressiona, se non si considera il fatto che il corridore ha la bellezza di 100 anni (anzi al momento di quest'impresa, quasi 101).

Marchand, che pesa solo 51 chili, ha stabilito così il nuovo record per i ciclisti centenari, già fissato da lui lo scorso febbraio, anche se ufficialmente non è mai stato registrato un primato in questa 'categoria'.
Il risultato, tuttavia, verrà registrato dalla Federazione ciclistica internazionale, come ha spiegato il capo della Federciclismo francese David Lappartient.


"Ho fatto meglio di quanto mi aspettassi anche se gli ultimi chilometri sono stati duri - il commento di Marchand - Vado in bicicletta da 52 anni: ho cominciato a 14 anni, poi c'è stata la guerra e in seguito sono andato all'estero. Poi sono tornato in Francia e ho ripreso"

E ha concluso: "Come faccio ad essere così in forma alla mia età? Penso sia una cosa genetica perché sono una persona che conduce una vita normale: non ho mai fumato però mi son permesso qualche bicchiere nei giorni di festa e qualche incontro galante".


Vedi il video dell'impresa su velodromo

(26 novembre 2011) Un anno fa, Robert Marchand era già riuscito a battere il record del mondo dei centenari, quando - per festeggiare il suo primo secolo di età - aveva percorso 23.2 chilometri in un'ora a bordo di una cyclette.

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1 settembre 2012 6 01 /09 /settembre /2012 20:28
MotOsped2012_inaugMostraBB007277max.jpgRievocazione storica del Circuito Motociclistico di Ospedaletti (3^ ed.): gli eventi di ieri e gli accadimenti di oggi.

Ieri. Ieri venerdì 31 agosto inaugurazione di due mostre, una fotografica dal titolo "Il Circuito di Ospedaletti ieri ed oggi" e l'altra le vignette originali create dal Maestro Giorgio Serra, alias "Matitaccia" dedicate al compianto ex pilota-giornalista-scrittore Roberto Patrignani e pubblicate su Motosprit. Le mostre sono visitabili presso la Biblioteca Civica (Corso Regina Margherita/Piccadilly) fino a domani domenica con orario 9-13 e 14.19; ingresso libero.
La serata, ospitata presso il restaurato ex magazzino ferroviario, ha visto una numerosissima partecipazione di pubblico che ha assistito a diversi appuntamenti nella scaletta predisposta dal conduttore, l'espertoPaolo CONTI: la consegna del Premio Patrignani al giornalista Paolo BELTRAMO (Italia 1), che poi ha più volte intrattenuto i presenti con la sua simpatia. 
Assegnazione di altri riconoscimenti, la presentazione del libro "Guido MANDRACCI, dalle gincane a Daytona", scritto da Adriano D'Andrea con Vincenzo Novella, fino alla presentazione e dialoghi con indimenticati campioni di ieri, tra i quali Giacomo AGOSTINI, Marco LUCCHINELLI, il britannico Phil REED, l'argentino Benedicto Hugo CALDARELLAPaolo CAMPANELLIAmilcare BALLESTRIERI e molti altri tra i quali molti francesi, e la presenza constante con interventi molto applauditi del vignettista Matitaccia; presenti ancora le famigliaPATRIGNANI MANDRACCI al completo.
MotOspedaletti2012 sabato000BB0037verificheOggi. Il programma odierno prevede la verifica, punzonatura ed esposizione delle moto dei partecipanti, quasi tutta la giornata in Corso Regina Margherita.
Alle 17:30 l'atteso talk show con la partecipazione di tutti i campioni, dei piloti, collezionisti e giornalisti; consegna di alcuni premi e riconoscimenti. Da segnalare la presenza dei direttori delle principali riviste italiane specializzate di motori. Il talk show è previsto all'Auditorium comunale, ma in caso di pioggia si svolgerà nel vicino ex magazzino ferroviario.
Questa sera, dalle 21:30 alle 24:00, nelle piazze e nel vie del centro in programma "La notte dei motori"con musica live, spettacoli e animazione, shopping serale,. vetrine addobbate in tema "Canzoni e motori".

Lo stand dell'organizzazione (visibile di fronte al Bar Alexandra) - curata direttamente dal Comune di Ospedaletti con lo storico sindaco Eraldo CRESPI e l'assessore Claudio RESTELLI - comprende anche l'area accoglienza e interviste allestita dall'ASI (Automoto Storiche Italianewww.asifed.it), l'ente italiano di riferimento delle moto storiche presente in forze alla Rievocazione storica di Ospedaletti, evento ritenuto tra i più importanti al mondo, che quest'anno accoglie un autentico museo a cielo aperto con 290 moto di 58 marche (compresi marchi storici, tra i quali Aermacchi, AJS, Alpino, AMC, Benelli, BSA, Bultaco, Demm, Derbi, DKW, Ducati, Frera, Gilera, Guazzoni, Honda, Innocenti, Jawa, Kreidler, Laverda, Linto, Maico, Matchless, MBA, Minarelli, Mondial, Montesa, Morbidelli, Morini, Motobecane, MotoBi, Moto Guzzi, Motom, MV Agusta, MZ, Norton, NSU, Parilla, Paton, Piovaticci, Piaggio, Rudge, Rumi, Salvai, Sarolea, Scott, Seeley, Terrot, Triumph, Velocette, Yamaha tanto per citarne alcune).

Per agevolare il previsto notevole afflusso di visitatori, il Comune di Ospedaletti ha allestito un servizio di navette gratuite: sabato dalle 15 all'una di notte e domenica dalle 8 alle 20, in due tratti, da Sanremo con base a Pian di Poma, da Bordighera (ma solo domenica) con base alla Spianata del Capo.


COMUNE DI OSPEDALETTI
Ufficio Stampa
Rievocazione storica del Circuito Motociclistico di Ospedaletti
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1 settembre 2012 6 01 /09 /settembre /2012 13:06
Beltramo_Paolo_201266547ok.jpgE' in corso di svolgimento la 3^ Rievocazione storica del Circuito Motociclistico di Ospedaletti, in programma tra il 31 agosto, sabato 1 e domenica 2 settembre 2012. Ecco le attività che si sono sviluppate nel corso di venerdì 31 agosto.

 

Il 31 agosto 2012, alle ore 11:30  presso la Biblioteca Civica (Corso Regina Margherita 1) di Ospedaletti, ha avuto luogo l'inaugurazione della mostra fotografica "Il Circuito di Ospedaletti ieri e oggi" con l'esposizione delle vignette originali create dal Maestro Giorgio Serra, alias "Matitaccia", dedicate al giornalista Roberto Patrignani e pubblicate su Motosprint.

 

Le mostre saranno aperte dal venerdì (dalle 15.00 alle 19.00), mentre sabato 1° settembre e domenica 2 settembre dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00; ingresso libero.

 

Nello stesso giorno, ma alle ore 21:00, presso l'Auditorium Comunale (Corso Regina Margherita) di Ospedaletti, ha avuto luogo una serata speciale con campioni di ieri e di oggi, personaggi legati al mondo delle due ruote. Come da programma, vi è stata la cerimonia della consegna del Premio giornalistico in memoria del pilota e scrittore Roberto Patrignani che quest'anno è stsato assegnato a Paolo Beltramo, giornalista Mediaset (Italia 1).

 

Nel corso della serata, infine, si è svolta la presentazione del libro biografico dedicato al pilota Guido Mandracci, dal titolo "Guido Mandracci, dalle gincane a Daytona", scritto da Adriano D'Andrea con Vincenzo Novella. Ingresso libero; presenta la serata il celebre giornalista Paolo Conti.

 

Novità. Considerato che nel fine settimana Ospedaletti sarà capitale mondiale delle moto d'epoca da competizione, alla Rievocazione è stimata la partecipazione di circa 20mila visitatori, provenienti dall'Italia e dall'estero, il Comune di Ospedaletti ha predisposto un servizio di navette gratuite.

 

Sabato 1° settembre è previsto servizio navetta da Sanremo-Pian di Poma a Ospedaletti e ritorno dalle ore 15:00 all'una di notte (a Ospedaletti si svolge "La Notte dei Motori" con musica live, spettacoli e animazione, shopping serale, vetrine addobbate in tema "Canzoni e motori");

 

Domenica 2 settembre, servizio navetta da Sanremo-Pian di Poma a Ospedaletti e ritorno dalle ore 08:00 alle ore 20:00; analogo servizio è previsto da Bordighera-Spianata del Capo a Ospedaletti e ritorno, stesso orario, dalle 08:00 alle 20:00.

 


 


 

COMUNE DI OSPEDALETTI
Ufficio Stampa
Rievocazione Storica del Circuito Motociclistico

 

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30 agosto 2012 4 30 /08 /agosto /2012 11:52
Foto storica del circuito di Ospedaletti by FotoMarioSi svolgerà tra il 31 agosto e il 2 settembre, il XXV Trofeo Internazionale Motociclistico Sanremo con la 3^ Rievocazione storica Circuito di Ospedaletti. Ad Ospedaletti si vive la storia della moto: e sono attesi oltre 20.000 spettatori.
L’atteso evento "specialistico" si annuncia come uno dei più importanti del settore del mondo, considerato il circuito cittadino. i numerosi iscritti, i blasonati Campioni, tra i quali diversi quelli iridati, la presenza di 300 moto selezionate, tutte di grande prestigio e ricche di storia. Il pilota d’eccellenza sarà il mitico Giacomo Agostini, 15 volte Campione del Mondo.
La cadenza biennale, il gradimento, gli incoraggiamenti da campioni, piloti, collezionisti, soprattutto dagli Enti italiani che gestiscono l’argomento “Moto Storiche”, la cornice del pubblico e i numeri della Rievocazione Storica delle Moto sul Circuito cittadino di Ospedaletti decretano, senza dubbio, il successo crescente della manifestazione.
Anche quest’anno le richieste di partecipazione sono state ancora più numerose e la Commissione Tecnica ha dovuto lavorare non poco per scegliere le moto rispondenti ai requisiti richiesti dal regolamento.
L’edizione 2012 quindi si annuncia ricca di ben 290 moto e 244 piloti: i
l richiamo di affrontare in moto il meraviglioso e unico Circuito di Ospedaletti– anche unico al mondo rimasto con le caratteristiche di “storico circuito cittadino” – è fortissimo. 
Tra i piloti partecipanti a settembre ci saranno anche una trentina di campioni: soprattutto i vincitori di almeno 29 Campionati mondiali, europei, e 99 campionati nazionali; un richiamo di assoluta valenza internazionale con la partecipazione di 47 piloti stranieri in rappresentanza di 8 nazioni.
E le moto, le assolute protagoniste?
Ospedaletti: straordinario museo all'aperto della moto. Un parco e una scelta straordinaria, tra le moto in esposizione e le moto ammesse a rombare sul circuito, rappresentate da 56 marche di 10 nazioni. Alcune moto sono rarissime: infatti, diversi sono gli esemplari che escono dal loro museo e per l’occasione vengono trasportati ad Ospedaletti dove tornano a mostrare l’alta tecnologia ingegneristica italiana e non solo, per essere condotti da piloti fuoriclasse e impagabili.
Altre moto presenti sono pezzi unici, diverseTquelle che hanno stabilito o miglioratoTprimati Tmondiali di velocit., numerose le moto appartenute a gradi Campioni del passato, non Tmancano moto straordinarie classificate “prototipi” e quelle quasi centenarie come la Terrot GP 500 del 1921.

Ospedaletti photobyFrancoRanciaffi
 
Info. Liana Delle Monache (Responsabile Ufficio Turismo e Sport del Comune di Ospedaletti); telefono 0184.6822341; fax 0184.682498

Ufficio stampa

Franco Ranciaffi,
telefono 349.4568758,
francoultra@gmail.com


Trofeo-Internazionale-di-Motociclismo-Oaspedaletti-Sanremo-.png
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26 agosto 2012 7 26 /08 /agosto /2012 09:22
armstrong.jpgDopo un lungo braccio di ferro, il pluripremiato ciclista americano Lance Armstrong ha gettato la spugna e non si opporrà più alle accuse dell'agenzia americana anti-doping.
Il campione texano ha perso l'ennesimo ricorso e ha annunciato che non tenterà più di contestare le accuse, pur continuando a proclamarsi innocente. L'annuncio a sorpresa ha un effetto immediato: l'USADA (l'Agenzia USA contro il doping) gli toglierà i sette titoli di campione del Tour de France, conquistati fra il 1999 e il 2005, e lo radierà a vita dalle gare di ciclismo.
(Fonte: Giornalettismo.it) Negli ultimi anni tutte le volte che le sue comparse o i suoi primi attori sono stati coinvolti in uno scandalo doping, il ciclismo ha sempre dimostrato di sapersi rialzare, ritornare ad infiammare le folle, non perdere la fiducia di quei milioni di fedeli appassionati che puntualmente nelle piccole e nelle grandi occasioni affollano strade e corpono i versanti delle montagne attraversate dai campioni.
Colpo al cuore del Ciclismo internazionale. Ce la farà ancora una volta, dopo che il più grande corridore della storia recente avrà perso ogni prestigioso titolo conquistato? C’è da giurarci. Ma c’è anche da sperare. Molto. La rinuncia di Lance Armstrong a difendersi dall’accusa di aver assunto sostanze illecite non significa, infatti, solo e semplicemente cancellazione di vittorie e modifica di un albo d’oro, e nemmeno solo stravolgimento della carriera e del ricordo che abbiamo di un atleta apparso imbattibile. Si tratta dell’ennesimo, stavolta durissimo, esame a cui si deve sottoporre il mondo dei pedali.
Vincente nella vita e nello sport. Il ciclismo è fatto anche di uomini simbolo e grandi storie personali. Ed Armstrong sembrava poter soddisfare entrambi i requisiti: era riuscito ad impressionare tutti sia dal punto di vista umano che sportivo. Da ciclista era diventato campione del mondo su strada a soli 23 anni ed è stato il più vittorioso nella più importante e difficile delle gare, il Tour de France, conquistato per ben 7 volte (dal ’99 al 2005), più di quanto non siano riusciti a fare mostri sacri come Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Miguel Indurain, fermi a 5 successi. Non a caso era stato soprannominato l’”uomo venuto dalla Luna”, con facile riferimento al suo più noto omonimo, l’astronauta che per primo mise piede sul satellite terrestre. Da uomo era riuscito a sopportare un cancro definito da molti incurabile (male ai testicoli con metastasi al polomne e al cervello), ad aggrapparsi con tenacia alle poche possibilità di successo delle cure, scegliere le terapie più dure per guadagnare la prospettiva di un futuro normale e non compromettere il ritorno sull’amata bici.
Lance Armstrong ancora in carrieraGli scandali. Tutto accadeva in piena era-scandali. La bufera cominciò nel 1998, anno dei più grandi successi di Marco Pantani. Il Giro di Francia vinto dal "Pirata" fu macchiato dalla squalifica della fortissima Festina, accusata di doping di squadra dopo la scoperta di sostanze dopanti a bordo dell’auto di uno dei collaboratori del team, Willy Voet, massaggiatore, prontamente fermato e condotto nel carcere di Lilla. Un terremoto simile il ciclismo l’ha poi vissuto ai tempi dellOperacion Puerto, l’indagine spagnola sulla vendita e sulla somministrazione di EPO, ormoni della crescita e anabolizzanti che travolse il medico Eufemiano Fuentes e il direttore sportivo (della Liberty Seguros) Manolo Saiz e che condusse alla squalifica di corridori del calibro di Ivan Basso e Alejandro Valverde, e sfioròil già vincitore del Tour (nel 1997) Jan Ullrich. Prima e dopo le due ruote hanno visto la squalifica di Floyd Landis, vincitore del Tour 2006 (corsa assegnata poi all’iberico Pereiro Sio), risultato positivo a testosterone ed epitestosterone, e di Alberto Contador, trionfatore a Parigi nel 2009  e nel 2010, ma in realtà detentrice di un solo titolo, perché il secondo dei suoi grandi successi francesi gli è stato negato per positività al clenbuterolo.
Le accuse. Il mito di Armstrong si frantuma sotto i colpi delle accuse degli ex compagni di squadra. Soprattutto Landis, che nella primavera del 2010 ha affermato di aver visto “Lance doparsi più volte”, raccontando tra l’altro del ricorso a cerotti di testosterone, trasfusioni per migliorare l’ossigenazione ed EPO. In estate Landis formalizzò poi le sue accuse davanti ai giudici nell’ambito di una causa tra uno sponsor e il campione texano e il team.
La Sca Promotions, compagnia di sponsorizzazioni, nel 2004 si era rifiutata di pagare al ciclista 5 milioni di dollari per le insistenti accuse di aver utilizzato sostanze vietate. Il contratto firmato tra azienda e atleta includeva una clausola con la quale il corridore si impegnava a non ricorrere al doping per migliorare le sue prestazioni. Landis non era stato l’unico a parlare ed accusare. Stephen Swart aveva già raccontato che, nel 1995, durante una corsa, Armstrong gli confidò di aver cominciato ad assumere Epo. Un altro corridore, Frankie Andreu, rivelò invece di aver ascoltato il campione confessare il ricorso al doping, durante una visita medica.
La fine del sogno. L’agenzia antidoping americana sostiene di essere in possesso di campioni di sangue che proverebbero il ricorso a doping emeatico di Armstrong nel 2009 e nel 2010. Circostanza “confermata da alcune testimonianze”. Secono l’Usada il campione americano, insieme ad altri cinque ex tesserati, tre dottori, un preparatore e un team manager, ha messo in piedi, dal ’98 al 2011, un sistema di doping basato sull’illecito. Epilogo amaro.
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1 agosto 2012 3 01 /08 /agosto /2012 21:18
VILLACH_European-Bike-Week.gifOrmai è tutto pronto, mancano solo loro, le protagoniste della 15^ edizione dell’European Bike Week, ovvero le oltre 100.000 motociclette presenti, tra cui 70.000 Harley-Davidson®, che invaderanno come da programma la Regione di Villach in Carinzia (Austria). Anche quest’anno, dal 4 al 9 settembre, nel magnifico scenario del Lago di Faak si terrà l’appuntamento tanto atteso da migliaia di appassionati di motori, pronto a portare in Carinzia l’epopea della mitica Harley-Davidson®!

Manca poco più di un mese a quello che anche quest’anno si preannuncia un evento ricco di colore, divertimento e… motociclette! Dal 4 al 9 settembre 2012 vedrà il via la 15^ edizione dell’European Bike Week, il più grande raduno d’Europa, che vanta la partecipazione ogni anno di oltre 100.000 motociclette, tra cui 70.000 mila Harley-Davidson®.
Organizzato sulle sponde dello splendido Lago di Faak nella regione carinziana di Villach, a pochi chilometri dal confine italiano di Tarvisio, è un appuntamento ormai fisso per tutti gli appassionati dei motori su due ruote, ma non solo. Ogni anno sempre più curiosi scelgono di passare una giornata tra quelle che sono un simbolo del sogno americano. 

Sarà organizzato un vero e proprio Harley Village, il posto giusto per i veri motociclisti, dove diversi stand presenteranno nuovi modelli, pezzi di ricambio, accessori e capi d’abbigliamento, il tutto tra lo scintillio abbagliante delle carrozzerie cromate. Per gli irriducibili del custom e della personalizzazione dei propri bolidi, imperdibile il consueto appuntamento con l’ Harley-Davidson® Custom Bike Show, affiliato all’AMD.
Quest’anno il vincitore della prestigiosa classe Harley ‘Best Modified’ avrà in premio un viaggio tutto spesato per partecipare al Campionato del Mondo AMD di Custom Bike Building, un premio che lascerà davvero a bocca aperta! Per partecipare basterà iscriversi entro le 12.00 di venerdì 7 settembre e presentarsi alla giuria alle 17.00 dello stesso giorno.


Nella Motodrom Area sarà fornito un servizio assistenza ottimale per tutti gli ospiti e i visitatori per tutta la durata della Bike Week. Naturalmente non mancheranno zone ristoro che offrianno specialità locali e internazionali, per soddisfare ogni tipo di gusti e palati. Grande l’intrattenimento con concerti e spettacoli musicali fino a tarda sera, durante i quali band provenienti da Austria, Regno Unito, Germania, Italia e altri paesi, si esibiranno con i loro pezzi migliori. 

Per i veri appassionati del turismo in motocicletta, ci sarà la possibilità di scoprire le più belle zone della Regione di Villach accompagnati da guide locali. 
Quattro gli itinerari previsti dal 7 al 9 settembre: Sella Nevea (210Km), i Laghi (255Km), River & Rock (205Km) e Nudl (220Km). Per avere ulteriori informazioni e per iscriversi, basterà recarsi al padiglione Alpe Adria Chapter nell’Area Customiser nell’Harley Village.


E, a chiudere l’edizione 2012 della European Bike Week, la parata di sabato 8 settembre con partenza alle ore 12.00. Attese oltre 25.000 motociclette a battere il record 2011, quando una carovana di ben 25 chilometri percorse la strada che dal Lago di Faak porta alla suggestiva rocca di Finkestein, attraverso il centro della città di Villach e attorno al Lago di Ossiach. Un percorso suggestivo snodato tra le bellezze della regione carinziana più bella.


VILLACH banner European-Bike-Week
Come arrivare

In treno: ogni giorno collegamenti diretti con le maggiori città italiane (es. Milano, Venezia, Udine, Bologna, Firenze, Roma). Per dettagli e approfondimenti: www.dbitalia.it .
In auto: per pianificare il viaggio consigliamo di utilizzare il cerca percorsi sul sito ufficiale della regione di Villach www.region-villach.at .


Informazioni turistiche per il pubblico (in italiano):
Villach-Warmbad / Faaker See / Ossiacher See Tourismus
Töbringer Straße 1, 9523 Villach-Landskron, Austria
Tel.: +43 / (0)4242 / 42000 - 0, Fax: +43 / (0)4242 / 42000 - 42
E-Mail: office@region-villach.at

Informazioni per i media:
Ufficio stampa Villach-Warmbad / Faaker See / Ossiacher See per l’Italia a cura di: LDL COMunicazione
Via Quinto Alpini 4, 24124 Bergamo, Tel.: 035 /4534134 Fax: 035 / 85931191,
E-Mail: ilaria@ldlcom.it
www.ldlcom.it

 

 

 

 


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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

Archivi

Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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