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25 febbraio 2015 3 25 /02 /febbraio /2015 05:31
Vodaphone Malta Marathon 2015. Marathon Aftermath: le considerazioni del giorno dopo di una runner sicilianaVodaphone Malta Marathon 2015. Marathon Aftermath: le considerazioni del giorno dopo di una runner siciliana

(Elena Cifali) The day afther direbbero i più anglosassoni!
Ieri la maratona di Malta, oggi il mio letto!

Che ci sta nel mezzo? Nel mezzo, ci sta la voglia di correre una maratona. Ci sta la consapevolezza di arrivare davanti alla linea di partenza tra uno starnuto e l'altro, tra un colpo di tosse e l'altro, contando i postumi d'una notte in bianco. Ci sta la voglia di correre, sempre, comunque, arrivando alla mezza con un crono non ancora spaventoso. Ma ci sta anche la forza, la tenacia la voglia non mollare mai.

Ero al 26° km quando capii che con molta probabilità non sarei riuscita a tagliare il traguardo. Sarebbe stato il mio primo fallimento podistico e non volevo che succedesse. Forti colpi di tosse mi facevano perdere il controllo del corpo, dovevo fermarmi e reggermi per tossire senza cadere in terra. Poi la pioggia, il vento e le sue raffiche violente, la mancanza di cibo solido.

Sbaglio strada, un adetto mi ferma, torno indietro, una raffica violenta mi fa volare via il cappellino. Torno ancora indietro, cerco di affermarlo, ma il vento si diverte con me. Vola dinuovo lontano. Un runner ci mette un piede sopra e finalmente lo prendo. Non proprio pulito, ma che importa ormai. Lo infilo di nuovo in testa e via ancora una volta.

Che stanchezza, che spossatezza! Mi fanno male il collo, le spalle, le braccia. Devo avere la febbre, ne sono quasi certa. La strada mi sembra interminabile. Malta è bella nella sua veste di dama dorata. Completamente circondata dal mare sembra una gemma preziosa che emerge dalle acque.

Mentre sono assorta tra questi pensieri arriva il cartello del trentesimo chilometro. Solitamente si presenta con un muro, a Malta si è presentato con un fortezza! Sapeste che voglia avevo di mollare tutto, salire su un bus e tornare in albergo. "Ma ormai mancano "solo" 12 km e gli ultimi 12 sai perfettamente come sono fatti, li conosci bene, tu!"

SuperElena parla a Elena nel tentativo di incoraggiarla, nel tentativo di distrarla.

Questa dualità, questa lotta, questo sdoppiamento mi permette di continuare a mettere un piede davanti all'altro. A tratti piango. Piango perché non mi sento bene, perché riconosco il mio primo fallimento, perché non era così che doveva andare, perché mi vedo superare da tanti, perché camminando non riesco a tenere neppure il passo dei più lenti.

Maledetta tosse, mi leva il fiato, se cerco di aumentare il passo il respiro accellera e lei torna. Devo prestare attenzione a non fare entrare troppa aria nei polmoni perché questa viene respinta fuori con violenza. Mi rassegno: o così o mi ritiro.

Ed allora il compromesso è fatto: così, vado avanti così!

Mi affianco ad un podista francese che ha problemi di equilibrio. Barcolla ogni 300 metri. Lo afferro per la mano e procediamo così, insieme, ridendo e cercando di capirci con lo stentato inglese di entrambi. Procedo con lui fino alla fine, prima avanti io, poi lui, siamo stati l'uno la lepre dell'altro, senza neppure sapere quali sono i nostri nomi, comunicando attraverso quel linguaggio universale che è quello della buona educazione, del rispetto, dell'altruismo, della fratellanza.

Quel messaggio d'amore che nutre i cuori dei podisti che diventano fratelli nella fatica. Finalmente i numeri dei cartelli cambiano, il 3 lascia spazio al 4!

40 - 41 - 42 km!

Ho finito, in uno slancio di orgoglio, tra gli applausi dei presenti e le urla dei Giovanni e Giuseppe che mi aspettano al di là della transenna, taglio il traguardo!

Sì, taglio il traguardo in 4h50', un crono che non è da maratona ma da passeggiata, ma non avrei saputo fare di meglio!

Ho alzato le braccia e applaudito me stessa, lasciando scorrere quelle lacrime che avevo represso.

Mi resta l'amarezza di non avere avuto la condizione di benessere fisico più adatta per un evento come la maratona.

Mi resta la soddisfazione di essere comunque arrivata sulle mie gambe.

Mi resta il ricordo di un viaggio bellissimo.

Mi resta l'amicizia sincera che mi lega a Giovanni, a Giuseppe, a Salvo, ad Emanuele, a Biagio e a Mika.

Mi resta l'insegnamento che forse il crono impietoso è solo una lezione di vita che ancora non avevo avuto.

Arrivederci alla prossima puntata!

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17 febbraio 2015 2 17 /02 /febbraio /2015 06:54
Elena Cifali alla Maratona di Pergusa 2015

Elena Cifali alla Maratona di Pergusa 2015

Ecco il racconto della partecipazione di Elena Cifali alla Mezza maratona Città di Enna ("Maratonina di Pergusa") che si è svolta lo scorso 15 febbraio 2015.

(Elena Cifali) Chi aspetta per vivere ha già perso!

Devo correre senza esagerare, senza strafare, senza sentire il peso dei chilometri, senza avvertire la fatica e la stanchezza. Devo solo correre come faccio sempre, solo per puro divertimento.

Già!

Bastasse solo questo per correre una mezza maratona!

Ma, se ti chiami Elena Cifali e se di correre non ti sazi mai, hai un problema di difficile soluzione.

Oggi a Pergusa devo tenere a bada il mio istinto, la mia voglia di correre, non devo esagerare perché la prossima settimana mi aspetta una sfida lunga 42 km a Malta.

La decisione più saggia è quella di affrontare la gara attorno a questo splendido Lago ad un ritmo costante e lento.

Parto ridendo e scherzando insieme agli amici, ci alterniamo, avanti l’uno, poi l’altro, si ride, si parla con tranquillità, questa “passeggiata” ha il sapore di tutto fuorché di una gara.

Dal quinto chilometro in poi la gara inizia a fare capolino: le gambe girano e il desiderio di aumentare il passo è prepotente.

Il motore è ormai caldo e decido di scendere di ritmo, mi dico che “15 secondi in meno possono bastare a saziare la mia fame di velocità per adesso”, in realtà questa variazione di ritmo è solo un antipastino. In breve mi trovo ben sotto i quattro minuti al chilometro e sorprendendo me stessa noto che riesco a mantenere il ritmo per più tempo rispetto a quanto non riesco a fare di solito.

Il dolore alla coscia destra si fa sentire di tanto in tanto, e non mi lascia sola: almeno lui, visto che mi trovo improvvisamente senza compagni al fianco.

Decido di dare tutto ciò che ho nelle gambe, nonostante il lunghissimo da 54 km di due settimane fa, nonostante i duri allenamenti in montagna. Forse ad aiutarmi è stato proprio il potenziamento muscolare di venerdì scorso a 2000 metri, sulla neve e senza ciaspole.

O forse ho preso coscienza di quanto valgo in maratonina, fatto è che le gambe spingono e spingono bene, come non facevano da tempo, o forse come non avevano mai fatto.

Mi ritrovo al 19° km fresca, pimpante, accelerata. Riconosco da lontano la fisionomia della mia amica Mela, non mi par vero di esserle a così poca distanza. “Vado a prenderla!”, mi ripeto, e così aumento il ritmo, allungando il passo, la gamba mi duole, il fiato si fa più corto, ma io non mollo.

Volo da lei, la raggiungo, l’affianco, “Mela, adesso andiamo insieme” le dico e mentre le rivolgo la parola mi accorgo che davanti a noi c’è anche suo marito Salvo. Che felicità!

Con Mela e Salvo condivido allenamenti e passioni e potermi affiancare a loro, durante l’ultimo chilometro, in volata, è una felicità che non credevo di poter provare.

L’asfalto scorre veloce e mi sembra di volare, poi vedo il gonfiabile, i polmoni si gonfiano, il cuore pompa forte e le gambe si muovono svelte mentre alzo le braccia al cielo, mentre sorrido alla vita. Acchiappo al volo la medaglia che qualcuno mi porge e finisco la mia corsa tra le braccia degli amici che mi aspettano.

Fermo il cronometro a 1:45:35, un tempo che non m sarei mai aspettata di fare oggi.

Sono felice!

Chi aspetta per vivere ha già perso!

Se avessi frenato la mia corsa di oggi solo perché domenica prossima devo affrontare una maratona avrei perso in partenza.

Ho vinto, ho vinto contro me stessa, contro l’impietoso crono, contro la paura di vivere coraggiosamente, fino all’ultimo minuto.

Avrei potuto non vivere appieno oggi nella speranza di vivere domenica.

Ma perché privarmi di tanto piacere?

Domenica prossima, vada come vada, ho già vinto!

Un passo alla volta, un chilometro alla volta, un giro alla volta e si arriva in capo al mondo, basta crederci.

Grazie Vita, non è facile chiamarsi Elena Cifali; non è facile saper badare a se stessi, ma dopotutto, che vita sarebbe se vivessimo a metà, cercando il trionfo in ciò che avverrà, sempre se avverrà?

Domenica 15 febbraio 2015 è iniziato il Grand Prix Sicilia di Maratonina 2015, con la prima prova la "Mezza Maratona Città di Enna" o anche denominata dai runner semplicemente "Maratonina di Pergusa", che si è svolta all autodromo di Pergusa (EN).

Maratonina di Pergusa 2015. Se non aspetti per vivere, hai già vinto
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8 febbraio 2015 7 08 /02 /febbraio /2015 23:40
Chissà come sarebbe bello se ci fosse un misuratore di emozioni! Elena Cifali con Mela Motta alla prima edizione del Trofeo carnevale di Acireale, connubio di port e carnevale

Chissà come sarebbe bello se ci fosse un misuratore di emozioni! Elena Cifali con Mela Motta alla prima edizione del Trofeo carnevale di Acireale, connubio di port e carnevale

(Elena Cifali) Come sarebbe bello se ci fosse un misuratore di emozioni!

E, magari, poter aggiungere di volta in volta una tacchetta, perché la felicità è spesso contagiosa e se ci credi veramente diventa sempre crescente.

Aveva ragione il mio maestro Maurizio Crispi quando mi diceva che la corsa è solo un punto di partenza.

E sì, ho cominciato con la corsa solo quattro anni fa in febbraio. Poi ho aggiunto il trail e il cammino.

E più passa il tempo e più aggiungo interessi e conseguente felicità alla mia vita.

E poi gli amici!

Quelle persone splendide e speciali che mi arricchiscono, che mi nutrono, che vivono con me questa o quella passione.

Ogni giorno porta con se un volto e un nome.

Spesso i volti e i nomi si moltiplicano e diventano direttamente proporzionali al grado di felicità di cui parlavo.
8 febbraio 2015, ho deciso, la mia felicità si chiamerà Mela e Salvo!

L'8 febbrail 2015 si è svolyo il 1° Trofeo Carnevale di Acireale, corsa su strada, valevole come prova del Grand Prix Regionale di corse su strada 2015

L'8 febbrail 2015 si è svolyo il 1° Trofeo Carnevale di Acireale, corsa su strada, valevole come prova del Grand Prix Regionale di corse su strada 2015

Con la prima edizione del Trofeo Carnevale di Acireale, un connubio convincente tra Sport e Carnevale. Ad Acireale, hanno corso su di una distanza di 10 km, tra i monumenti barocchi e i carri allegorici, 700 atleti, provenienti da tutta la Sicilia, attratti anche dal fatto che la gara pur alla sua prima edizione era valida come seconda prova del Gran Prix regionale di corsa

La manifestazione é stata organizzata dall’ASD Atletica Virtus Acireale, con il patrocinio del Comune e della Fondazione Carnevale di Acireale, e con la collaborazione della FIDAL Sicilia.

A gareggiare uomini e donne di tutte le età, qualcuno ha sposato in pieno lo spirito carnevalesco indossando una maschera o una parrucca.

Il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, ha dato il via all’inedita manifestazione con il classico sparo in aria. Sul podio virtuale dei vincitori assoluti sono saliti, suddivisi tra categoria maschile e femminile.

La classifica degli uomini ha visto prevalere Enzo Copia, (primo classificato), premiato dal sindaco di Acireale, Luigi Spinali, (secondo classificato), premiato dal vicesindaco, Nando Ardita, e Gianfranco Ucciardo, (terzo classificato), premiato dal presidente della Fondazione del Carnevale, Antonio Coniglio.

Per quanto riguarda le donne a vincere è stata Katia Scionti, (prima classificata), premiata dal presidente del Consiglio comunale di Acireale, Saro Raneri, Barbara Bennici, (seconda classificata), premiata da Anna Romeo del Cda della Fondazione del Carnevale e Sebastiana Bono, (terza classificata), premiata dall’assessore allo sport del Comune di Acireale, Francesco Carrara.

‹E’ stata una mattinata straordinaria, vedere tanti corridori gareggiare lungo il circuito barocco del Carnevale e i carri in cartapesta è emozionante per noi acesi e per chi viene da fuori››, ha commentato il presidente della Fondazione del Carnevale, Antonio Coniglio.

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8 febbraio 2015 7 08 /02 /febbraio /2015 22:15

(Elena Cifali) "Vai, vai, vaiiiii..."

Lei, Daniela incita chiunque le passi davanti.

La conobbi circa due anni fa, quando durante una gara non faceva che incitarmi.

"Chi è questa donna che m'incita così calorosamente?" mi chiesi mentre ero presa dallo sforzo della corsa.

La rividi in altre gare sempre poco distante dall'arrivo, pronta, attiva, attenta, calorosa. Finchè andai a presentarmi e da quel momento rimase il mio punto fermo durante la corsa. So che, soprattutto nelle gare a più giri, lei sarà sempre lì ad aspettarmi.

Non sempre riesco a rispondere al suo incitamento, troppo spesso lo sforzo mi leva il fiato, così le faccio un cenno con la mano, col dito o anche un semplice sguardo. Lei sà che è il mio grazie alle sue parole di spinta e invito a non mollare.

Ho sempre sostenuto, e continuo sempre più fermamente a sostenerlo, che gli esseri umani siano capaci di infinite forme d'amore, delle quali ciò che fa Daniela è sicuramente una manifestazione semplice e complessa al contempo.

Daniela accompagna suo marito Carmelo alle gare di corsa: lei non potrà mai correre fisicamente con noi, ma lo farà sempre a suo modo, dietro una transenna.

La Sclerosi Multipla l'ha colpita quando aveva solo 34 anni: oggi, a distanza di tanti anni le ho chiesto una breve intervista. Le ho chiesto di raccontarmi come vive la sua malattia, quali sono le sue motivazioni, qual'è il suo coraggio.

Questa donna minuta e bellissima, piena di vita, di forza, di energia ha regalato a me, a Mela Motta e Salvatore Marotta (che si sono occupati delle registrazioni video e audio) e agli amici che mi accompagnavano un quarto d'ora increbibilmente denso. Una storia forte ricca come la donna che mi siede dinnanzi. 

Una storia, quella di Daniela Rovetto alla quale stiamo lavorando affinchè diventi un cortometraggio, perchè la sua vita, la sua malattia e il suo modo incredibile di affronatre le circostanze diventino un messaggio positivo per tutte quelle donne e quegli uomini che soffrono e che pensano di non potercela fare.

Vivere si può, vivere bene si deve!

 

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31 gennaio 2015 6 31 /01 /gennaio /2015 20:48
Il riscontro sul Garmin dell'allenamento compiuto da Elena Cifali e della cui esperienza racconta qui di seguito

Il riscontro sul Garmin dell'allenamento compiuto da Elena Cifali e della cui esperienza racconta qui di seguito

(Elena Cifali) Solo 54 km!!!
L'allenamento di questa mattina è stato pesante. Difficile direi.
Seguito ad una notte tormentata da infiniti risvegli per il pensiero della corsa che avrei dovuto affrontare.
Sentivo battere la pioggia alla finestra. Enzo ed io avevamo deciso di iniziare alle 6.00, ma siamo stati costretti a posticipare di oltre due ore per godere di condizioni meteo un pò più favorevoli.
Alle 8.30 non pioveva e così ... viaaaa, in pista per 6 ore!
Ma il cielo plumbeo non lasciava tanto spazio all'immaginazione. Nel giro di poco, non appena i nostri amici ci hanno lasciati soli, a farci compagnia sono arrivati pioggia, vento, nebbia e tanto freddo.
L'inverno qui a Nicolosi è rigido e preparare gli allenamenti per una 100 km, ormai alle porte, non è cosa semplice.
Guanti, bandana, cappello, K-way: eppure, la sensazione di non essere sufficientemente coperti l'avevamo sempre.
Il vento incessante ci batteva da ogni lato a mano a mano che giravamo sull'ormai noto ovale della pista di atletica. Davanti, dietro, di fianco, ovunque noi andassimo c'era anche lui.
La pioggia di tanto in tanto frenava la sua caduta, ma l'umidità no!
Quell'umidita che, fitta fitta, entra dentro le ossa e le fa bruciare.

La stanchezza arriva poco prima del termine della terza ora. È in anticipo e si presenta senza risparmiare nulla. Mi fanno male le gambe, le sento stranamente stanche e il muscolo piriforme fa i consueti capricci.
Ho il desiderio di mollare, di tornare a casa, sono troppo stanca.
Ma la testa dice no.
Faccio appello a tutte le mie capacità. Parlo con le gambe "Rassegnatevi, io non mollo". Mangio, bevo di continuo.
E intanto manca solo l'ultima ora.
"Coraggio Elena, ce la fai anche stavolta! "
Un passo dopo l'altro come mi ha insegnato l'amica Inge.
Ma i passi diventano sempre più pesanti e corti.
I minuti un lasso di tempo interminabile.
Un giro di campo una distanza incalcolabile.
Un chilometro un'eternità!
Stringo i denti.
Mi dissocio dal corpo, la mente prende il timone: "andare avanti" è la parola d'ordine.
Stoppo il cronometro, non conteggio 3 giri di campo corsi perché so perfettamente che il GPS non è preciso in pista.
Il risultato finale è di 54 km effettivi, avrei voluto correrne almeno 56, ma considerate le condizioni meteo mi accontento.
Adesso sono quasi pronta ....
La conquista del Gargano mi aspetta!

Elena Cifali si riferisce alla "Gargano 100" in programma tra l'11 e il 12 aprile 2015 (alla sua prima edizione, di cui di seguito si include il link che porta ad un articolo su questo magazine in cui se ne è data un'anticipazione.
E le condizioni meteo avverse, il freddo, le difficoltà demotivanti fanno sicuramente parte dell'allenamento mentale per affrontare le ultramaratone e per incrementare il proprio margine di resilienza nei confronti delle difficoltà che si dovranno fronteggiare sul percorso di gara.
Quindi, allenamenti di questo tipo sono sicuramente tempranti e propedeutici, senza ombra di ironia.

Provare per credere.
Quanto più si soffre prima, tanto più semplice sembrerà affrontare un cimento di ultramaratona.

 

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19 gennaio 2015 1 19 /01 /gennaio /2015 06:50
Si è svolto il 18 gennaio 2015 a Ravanusa (AG), il Campionato regionale siciliano di Corsa campestre. (Elena Cifali) Si conclude con questa bella ed esplicativa immagine la mia gara campestre a Ravanusa. Il terreno infangato, il rischio di scivolare, la sfida nel mantenere l'equilibrio sulle curve, mi è davvero sembrato di correre la mitica Fisherman's run. Dalla terra veniamo e alla terra torneremo, nel frattempo, tra un passaggio e l'altro mi permetto il lusso di divertirmi correndo nel fango!

Si è svolto il 18 gennaio 2015 a Ravanusa (AG), il Campionato regionale siciliano di Corsa campestre. (Elena Cifali) Si conclude con questa bella ed esplicativa immagine la mia gara campestre a Ravanusa. Il terreno infangato, il rischio di scivolare, la sfida nel mantenere l'equilibrio sulle curve, mi è davvero sembrato di correre la mitica Fisherman's run. Dalla terra veniamo e alla terra torneremo, nel frattempo, tra un passaggio e l'altro mi permetto il lusso di divertirmi correndo nel fango!

Campionato regionale siciliano di Corsa Campestre 2015. A Ravanusa (AG), ho corso nel fango (Elena Cifali)

Il commento di Adriana Ponari, inviata di UMD e fotografa.

(Adriana Ponari) Il 18 gennaio 2015 si è svolta la prima prova del campionato regionale siciliano di Corsa campestre, a Ravanusa (AG).
La gara è stata articolata in tre batterie: quella riservata alle donne e agli over60 che dovevano percorrere 5 volte il percorso di circa un km; quella per gli uomini compresi fra gli M45-55 che avrebbero corso per sei volte lo stesso circuito; quella per gli uomini con età non superiore ai quarant'anni, anch'essi con sei giri.
Molto partecipata la manifestazione che, quest'anno, sembra avere battuto il record con quasi 600 di iscritti.
Le condizioni atmosferiche avverse hanno reso il tracciato degno appunto di una corsa campestre; pioggia battente con visibilità a volte disturbata, fulmini e grandine che alla fine della gara hanno ancor di più resa avverso lo svolgimento della manifestazione.
Il percorso col dei saliscendi continui e scivolosissimo per l'abbondante fango si è dimostrato impegnativo ma coinvolgente.

Per vedere il servizio fotografico realizzato da Adriana Ponari, va alla pagina facebook Ultramaratone, Maratone e Dintorni: Campionati Regionali Siciliani di Corsa Campestre 2015 - Ravanusa (527 photos)

Campionato regionale siciliano di Corsa Campestre 2015. A Ravanusa (AG), ho corso nel fango (Elena Cifali)

Pioggia e fango protagonisti 
del campionato regionale siciliano di corsa campestre S/M

(Comunicato stampa finale) Pioggia e fango, tanto fango nella prima gara ufficiale della stagione 2015 del Grand Prix regionale Fidal. Di scena, ieri a Ravanusa i campionati regionali di corsa campestre S/M (organizzati dall’ASD Pro Sport Ravanusa) che hanno fatto registrare il record di partecipanti. A rendere tutto più difficile è stato il meteo, dapprima il vento che poi ha lasciato spazio ad un’incessante pioggia che minuto dopo minuto ha reso il terreno di gara appesantito dal fango che ha lasciato il segno su indumenti e corpi dei coraggiosi podisti. Pioggia che, al termine delle batterie, si è trasformata in nubifragio, accompagnato da una fitta grandinata che ha causato il fuggi fuggi generale e l’inevitabile rinvio delle premiazioni.  La gara: percorso nervoso, tutto sali-scendi, nessun rettilineo se si eccettua quello che portava al traguardo. Percorso, come già detto, reso quasi impraticabile dalla poltiglia fangosa che in molti tratti quasi inghiottiva le scarpe dei podisti. Nella prima batteria (5 giri sotto una pioggia battente e dedicata alle donne e agli uomini dalla SM60) bel duello tra Tatiana Betta e Katia Scionti, con la portacolori della Podistica Messina che ha avuto la meglio andando a vincere con un buon margine di vantaggio sull’avversaria. Terza Simona Vassallo del Marathon Altofonte. Tra gli uomini dominio annunciato di Raffaele Santoddì (Atletica Caltagirone). La seconda batteria (uomini dalla SM45 alla SM55 impegnati in 6 giri) è stata, a nostro parere la più spettacolare, e questo grazie soprattutto  alla momentanea assenza di pioggia. Stavolta il duello è stato tra Franco Carpinteri e Abdelkrim Boumalik, con il portacolori della Trinacria Sport che ha fatto prevalere il suo ottimo momento di forma andando a vincere con una manciata di secondi sul marocchino dell’Universitas Palermo. Terzo Leone Lazzara dell’ASD Archimede. La terza batteria (uomini dalla SM alla SM40) ha riportato sul terreno di gara pioggia e maltempo, pronti a dare il meglio di loro. Gli atleti, impegnati su un terreno ridotto ormai ad un “lastricato di fango” sono stati eroici con Vito Massimo Catania (Amatori Regalbuto) che quasi planando è andato a vincere dopo avere sfiancato la resistenza di atleti come Ucciardo (Marathon Avola), Puccio e Scalisi della Podistica Messina, fianco a fianco al campione di Regalbuto per buona parte della gara. Il finale è già stato raccontato con tuoni, fulmini e grandine a chiudere malinconicamente il campionato regionale di cross, che attendeva le ricche premiazioni per un epilogo in festa. Maltempo che ha portato anche alcune critiche riguardo il posizionamento di docce e servizi igienici dislocati a circa 300 metri dal terreno di gara, presso lo stadio comunale. Difficili da raggiungere e poco fruibili per i podisti. La risposta dell’organizzazione parla di migliore soluzione possibile e di problemi causati dall’incessante pioggia. Prossimo appuntamento del GP di corsa l’otto febbraio ad Acireale con il 1° Trofeo di Carnevale Città di carnevale, nel corso del quale dovrebbe essere “recuperata” anche la mancata premiazione di ieri.  

La gara di Ravanusa, come detto, è stata valida come campionato regionale di corsa campestre. Per quanto riguarda le società (alleghiamo le classifiche a fine articolo) la vittoria è andata trai maschi, all’Universitas Palermo, seguita dall’Atletica Sicilia e dalla Trinacria Palermo. Tra le donne primo allor regionale per l’ASD Sport Nuovi Eventi Sicilia. Piazza d’onore per la Podistica Messina, terza l’Atletica Sicilia. Prima della partenza della prima batteria è stato effettuato un minuto di raccoglimento per ricordare Roberto Cerasola, atleta della Trinacria Palermo, venuto a mancare proprio nella mattina di ieri.

I campioni regionali di corsa campestre:

SM35 Vito Massimo Catania (Amatori Regalbuto)

SM40 Vincenzo Puccio (Podistica Messina)

SM45 Franco Carpinteri (TRinnacria Sport)

SM50 Leone Lazzara (ASD Archimede)

SM55 Ettore Rivoli (Atletica Bellia)

SM60 Raffaele Santoddì (Atletica Caltagirone)

SM65 Giuseppe Ruggeri (Forte Gonzaga Messina)

SM70 Paolo Francesco Meli (Fiamma Rossa Palermo)

SM75 Giuseppe Pipia (Passione Corsa Ribera)

SM80 Sebastiano Caldarella (Marathon Athletic Avola)

SM35 Patrizia Strazzeri (Fortitudo Catania)

SM40 Katia Scionti (Stile Libero Messina)

SM45 Tatiana Betta (Podistica Messina)

SM50 Anna Romano (Ortigia Marcia)

SM55 Rosa Maurici (Athlon Ribera)

SM60 Maria Clara Minagra (Fiamma Rossa Palermo)

SM65Rosaria Lanza (Atletica Lentini)

 

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16 gennaio 2015 5 16 /01 /gennaio /2015 23:06
Il mio Cammino di Santiago ritorna nel sogno

(Elena Cifali) Da che sono tornata dal Cammino di Santiago il Cammino stesso si è trasformato in sogno ricorrente.
Credo di sognarlo tutte le notti, ma solo poche volte ne ricordo perfettamente la dinamica.
Stanotte dovevo fare il Cammino a ritroso: dovevo andare dalla Sicilia a Santiago. Mi dispiacevo perché non avevo con me una guida cartacea e sentivo forte il peso e la responsabilità di portare con me altre persone.
In un momento di egoismo e liberazione, mi ritrovavo a pensare che avrei potuto lasciarli in Sicilia e avrei potuto continuare il Mio Viaggio da sola, senza dover rallentare il passo o sottomettermi a soste che non ritenevo opportune.
Quando mi svegliai, a causa della sveglia che suonava, non riuscivo a nascondere a me stessa una forte irritazione.
Volevo che il sogno non si interrompesse; volevo tornare in quella dimensione onirica a me tanto cara.
"Il Cammino ti entra dentro e non ti lascia mai più!" - mi dissero prima della partenza.
E fu così, anzi, così è!
Mi sento in Cammino ogni volta che guardo un campanile, ogni volta che monto lo zaino, ogni volta che guardo l'alba, ogni volta che osservo le foto di Saro e Pedro, ogni volta che mi sento libera tra i boschi, ogni volta che non so che strada scegliere.
Mi sento in Cammino ogni notte, quando mi sveglio, avvolta dalle tenebre e mi chiedo dove sono.

Il Cammino è una scelta, un sogno, una passione ma anche un modo di vivere.
Invidio chi ha avuto il coraggio di non tornare mai più, chi ha scelto di vivere in quella natura, tra boschi, sentieri, strade, mucche, lupi e soprattutto tra le persone.
Già, quelle persone che non sono più "la gente" ma sono esseri umani.
Quel mondo fantastico, dove non esistono i miei sentimenti negativi, esiste ... io l'ho toccato, l'ho vissuto e non riesco a dimenticarlo ...
Sindrome del Cammino, bentornata anche oggi!

 

(commento di UMD) E' appunto il sogno che aiuta a vivere nel quotidiano. Guai se non avessimo le nostre vie dei sogni!
Con il Cammino di Santiago che per molti rimane un sogno nel cassetto si verifica questo ineffabile sovrapposizione del "sogno" con il reale, in quanto procedendo lungo il cammino viviamo nella realtà, ma nello stesso tempo rendiamo vivo e presente un sogno.
E il sogno, poi, continua a manifestarsi a noi, a riemergere, e noi siamo strappati alla realtà del quotidiano e trasportati a vivere nella dimensione del sogno.
Avendo percorso il Cammino nella realtà, con fatica e sudore, il passaggio alla dimensione del sogno è più semplice, perché si basa su dati reali immagazzinati in modo indelebile nella nostra memoria.
Il Cammino di Santiago è - autenticamente - una via dei sogni, attraverso cui si può coltivare una mistica del desiderio e dell'altrove.

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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

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Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Statistiche generali del magazine dalla sua creazione, aggiornate al 14.04.2014

Data di creazione 12/04/2011
Pagine viste : 607 982 (totale)
Visitatori unici 380 449
Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
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Articoli pubblicati 4259


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Lara arrivo pisa marathon 2012  arrivo attilio siracusa 2012
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 Elena Cifali all'arrivo della Maratona di Ragusa 2013  Eleonora Suizzo alla Supermaratona dell'Etna 2013 (Foto di Maurizio Crispi)
            Elena Cifali   Eleonora Suizzo
   
   
   
   
   
   

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