Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
18 luglio 2013 4 18 /07 /luglio /2013 07:35
Lo Zen, la Corsa e l'Arte di Vivere con il Cancro. Un testamento spirituale e una lezione di vita che tutti - e non solo i runner - dovrebbero leggere(Maurizio Crispi) Il libro di Simone Grassi  Lo Zen, la Corsa e l'Arte di Vivere con il Cancro, Youcanprint, 2013) possiede una forza incredibile: con i suoi tre diversi piani narrativi (tutti autobiografici, anche quello in vena immaginifica SF) ti colpisce nel profondo. E non solo se ci si accosta alla sua lettura da runner, avido di conoscere le esperienze di corsa, fatte da un appassionato che, nella sua breve vita podistica, è riuscito ad essere ad alto livello (un 8h10'48, alla sua prima esperienza alla 100 km del Passatore, maggio 2010). 
Ti colpisce anche su di un piano semplicemente umano, per la lucidità con cui una malattia che non perdona (la prima diagnosi proprio nel 2010, poco dopo il Passatore) viene raccontata dal momento del primo svelamento ad un punto in cui tutto sembra essere in un equilibrio (che in realtà attiene al raggiungimento di quella fase che alcuni studiosi che si sono occupati del "morire", cioè all'"accettazione" di ciò che ti sta capitando. 
Poco dopo la pubblicazione a stampa del volume che, inizialmente, aveva visto la luce in forma digitale, Simone Grassi non ce l'ha fatta e ci ha lasciato (il 22 gennaio 2013). 
Con questo libro che è, in qualche modo, un suo testamento spirituale, un suo lascito, egli innegabilmente - e ciò si può dire senza alcna retorica - continua a vivere in una maniera forte ed intensa, continua a camminare con noi e a correre tra noi, compagno di corse e di avventure (ed anche, senza averlo voluto perché non era nel suo stile, maestro di vita). 
Lo Zen, la Corsa e l'Arte di Vivere con il Cancro. Un testamento spirituale e una lezione di vita che tutti - e non solo i runner - dovrebbero leggereUno che l'ha conosciuto personalmente e lo ha visitato spesso negli ultimi mesi di vita rievoca: "Ogni volta che sono andato a fargli visita, durante la sua malattia, mi sono stupito di quanto ricevevo da lui e del fatto che era lui a incoraggiare me. L'ultima volta che l'ho visto spendeva gli ultimi spiccioli di vita, ma continuava a trovare, in qualche angolo della sua infinita umanità, la forza per un ammiccamento, per una mezza risata, che pagava poi con una lunga serie di dolorosi colpi di tosse".
Il suo modo di essere continua a influenzare positivamente tante, tantissime persone.
I suoi resoconti di corsa sono vivi e palpitanti e fanno parte del Simone di "prima", cioè prima dell'avvento della malattia, a cui fanno da contrappunto i brevi capitoli che raccontano la storia di quel carcinoma polmonare assurdo ed insensato che lo ha colpito subdolamente in troppo giovane età e quelli sul futuristico Sigi (che nell'intenzioni dell'auturo, incarna un Simone dei desideri che vive in un immaginario - e lontano - futuro).
Ma - per comprendere meglio come è fatto il suo libro - lasciamo parlare lo stesso Simone, citando quasi nella sua integrità la breve nota che precede il testo con il titolo "Avviso ai naviganti", estremamente importante - come lo sono, in genere, tutte le cosiddette "soglie" del testo -, perché ci dà un'idea sull'architettura del testo e sulle sue ripartizioni che ne consentono sia una lettura sia diacronica, sia sincronica: essendo in ultima analisi il lettore libero di scegliere il modo di approcciarsi al testo che sia a lui più congeniale.
"(...) Scrivendo mi è venuto spontaneo ballonzolare da un racconto più o meno cronologico del mio primo anno da malato a quello delle esperienze rilevanti della mia pratica sportiva. Nella parte che riguarda la malattia sono entrati spontaneamente alcuni eventi della mia vita i cui ricordi sono emersi rivivendo le sensazioni vissute durante l'ultimo anno da paziente oncologico. L'associazione fra elementi di vita, malattia e corsa, è a volte spontanea e naturale, a volte spero che emerga a seconda della sensibilità del lettore.
Anche il racconto di fiction a sua volta è nato spontaneamente, con la voglia di raccontare una storia nella quale avevo la libertà di inserire eventi non realmente accaduti, per completare la parte autobiografica. E' emerso quindi questo modo di separare ogni singolo capitolo in tre parti, ognuna con il proprio titolo. Spero che la normale lettura dalla prima all'ultima pagina venga naturale e spontanea, anche se pare che qualche lettore abbia finito per leggere prima tutte le prime parti, con tema centrale la mia vita nel primo anno da malato di cancro, o tutte le seconde parti, cioè un'ordine sparso di esperienze di corsa, oppure infine, tutte le terze parti, dove certamente c'è la storia più organica e cronologicamente lineare del libro, il racconto di fiction in cui il nostro amico Sigi è protagonista. Dall'inizio alla fine o altrimenti, l'ordine sceglietelo voi."
Lo Zen, la Corsa e l'Arte di Vivere con il Cancro. Un testamento spirituale e una lezione di vita che tutti - e non solo i runner - dovrebbero leggereLeggendo le sue pagine ci s'interroga: "Che farei al suo posto? Come reagirei? Sarei capace di affrontare la disperazione, cercando di tenere il controllo della mia vita?"; si soffre con lui e con lui si gioisce e, intanto, s'impara qualcosa, indubbiamente: qualcosa che un giorno ci potrà fortificare.
Ed anche s'impara che la corsa, fatta con passione con lo scopo principale di arrivare al traguardo che ci siamo prefissati, ha ben altro scopo: quello di prepararci ad affrontare altri traguardi della vita e sostenere altre sfide.
Confesso che in certi momenti, soprattutto affrontando le pagine che trattano dell'andamento della malattia, ho palpitato e ho sofferto assieme a Simone, ricordando alcune mie limitate (e circoscritte) esperienze di malattia e rivivendo in pieno le ansie ipocondriache che accompagnarono tutti i miei studi di medicina, ma alla fine di ogni breve episodio Simone mi ha ricondotto gentilmente fuori dall'angoscia, nello stesso modo in cui lui stesso nei momenti più cupi si è ritrovato a relativizzare la sofferenza e la caduta secca della prospettiva di vita, trovando degli spunti positivi, e concentrandosi su traguardi limitati, raggiungibili e sostenibili: recuperando in altri termini un atteggiamento positivo e costruttivo.
La filosofia Zen c'è e pervade in maniera a-confessionale tutto il volume e sta proprio nella capacità di Simone di guardare altro e soprattutto identificare le possibilità che si aprono, anzichè rimanere bloccato dal "limite" e piuttosto che rimanere ossessivamente legato all'"ora", soffermarsi ad esaminare l'ieri, alla ricerca di un ricordo dimenticato, di una sensazione positiva, o nella rievocazione - in ordine sparso - delle entusiasmanti (e formative) esperienze di corsa, oppure il domani avveniristico ed improbabile di un S.G. (il "nostro" amico Sigi) proiettato in un futuro lontano in cui le malattie degenerative legate alle mutazioni cellulari causate dal bombardamento di radiazioni spaziali possono essere curate e perfino guarite (o, non ultimo caso, addirittura, regredire spontaneamente). 
Lo Zen, la Corsa e l'Arte di Vivere con il Cancro. Un testamento spirituale e una lezione di vita che tutti - e non solo i runner - dovrebbero leggereEd è bello che la sua storia polifonica si chiuda con la rievocazione di un momento della malattia (all'incirca un anno dopo la prima diagnosi) in cui la ripresa sembra essere possibile e in cui Simone tenta qualche leggera corsetta, all'insegna del desiderio di sperimentare i nuovi limiti del proprio corpo, trovando dunque un nuovo equilibrio.
E in questa chiusura i tre Simone del racconto si completano e si integrano e la storia finisce, perchè in una maniera indelebile il messaggio è stato trasmesso al lettore e non c'è quindi bisogno di dire altro. 
Per motivi di interesse professionale ho letto molti libri sul "morire", sia saggi di studiosi che si sono occupati dell'argomento, sia resoconti autobiografici.
E devo riconoscere che ciò che Simone ci ha lasciato ha, nell'ambito della letteratura esistente,un valore inestimabile sia come testimonianza sia come lezione di vita.
Un'ultima notazione personale: non ho mai incontrato di persona Simone Grassi e mi dispiace.
Con lui, al tempo dell'uscita del libro in formato e-book, abbbiamo avuto soltanto un breve scambio epistolare.
E, alla luce di ciò che ho letto, mi rammarico intensamente di non averlo mai incontrato di persona e di non avere avuto occasione di frequentarlo.


(Dalla prefazione di Stefano Montanari)."Il libro è di una serenità che, se non fosse vizio capitale, definirei invidiabile. Sono due romanzi intrecciati, diversi tra loro ma tra loro indissolubili come gemelli siamesi, anche se i due, fuori di ogni possibilità, vivono su pianeti diversi. Questo è un libro in qualche modo terribile, in qualche modo divertente, in qualche modo appiccicoso: ti resta dentro e non ce la fai ad eliminarlo dalla tua vita. E, allora, un consiglio: chi non vuole sapere che cos'è una maratona corsa contro un avversario che bara e che vuole nientemeno che la tua vita, chi vuole continuare a credere che quelle cose capitano solo agli altri, non lo legga".
Su Simone Grassi su questo magazine online leggi anche:
 
Condividi post
Repost0
12 luglio 2013 5 12 /07 /luglio /2013 08:31

Andare a piedi. Filosofia del Camminare. Un bel libro che tutti i E' uscito per i tipi di Garzanti (2013) un bel libro che tutti coloro che amano camminare dovrebbero leggere: si chiama "Andare a piedi. Filosofia del camminare" ed è stato scritto da Fréderic Gros: un libro per chi è già in cammino (e per chi non è ancora partito); un libro per chi vuole arrivare a destinazione (e per chi preferisce godere del tragitto); un libro per chi si impone una disciplina (e per chi vuole respirare libertà). 

Camminare è sicuramente una delle azioni più comuni delle nostre vite. 
Ma Frédéric Gros, con un libro originale e delicato, ci fa riscoprire la bellezza e la profondità di questo semplice gesto e il senso di libertà, di crescita interiore e di scoperta che esso può riuscire a suscitare in ciascuno di noi. Attraverso la riflessione e il racconto magistrale delle vite di grandi camminatori del passato – da Nietzsche a Rousseau, da Proust a Gandhi che in questo modo hanno costruito e perfezionato i propri pensieri –, Andare a piedi propone un percorso ricco di curiosità, capace di far pensare e appassionare. Nella visione limpida ed entusiasta di Gros, camminare in città, in un viaggio, in pellegrinaggio o durante un'escursione, diventa un'esperienza universale che ci restituisce alla dimensione del tempo e ci consente di guardare dentro noi stessi. Perché camminare non è uno sport, ma l'opportunità di tornare a godere dell'intensità del cielo e della forza del paesaggio.

Nota bio. Frédéric Gros è docente di Filosofia all'Università di Parigi-XII e all'Istituto di Studi Politici di Parigi. Si è occupato di storia della psichiatria, di filosofia del diritto e del pensiero occidentale sulla guerra. Studioso ed esperto dell'opera di Michel Foucault, ha curato l'edizione degli ultimi corsi da lui tenuti al Collège de France. Naturalmente, camminare è una delle sue passioni. Uscito in Francia nel 2009 e divenuto un sorprendente bestseller,Andare a piedi è in corso di pubblicazione in sei paesi. 

(Di seguito la recensione comparsa sulla Newsletter "Il Cammino") - Seguivo Frédéric Gros da qualche tempo perché un amico mi aveva parlato del suo libro. Bel colpo averlo tradotto in italiano! Bel colpo per noi camminatori, perché abbiamo con questo libro l’opportunità di fare nuove riflessioni sulla nostra passione. Gros è docente di filosofia all’Università di Parigi, ed è appassionato di camminare. Ecco che il suo libro mette insieme le due competenze e ci parla, a capitoli quasi alterni, di grandi pensatori, filosofi, scrittori, poeti del passato per i quali il camminare era importante, ma ci parla anche di come Frédéric Gros ha saputo costruire una sua filosofia del camminare.
Diciamolo subito: il libro è molto leggero, non è un trattato che si prende troppo sul serio, Gros ha il dono della divulgazione. E racconta filosofi come Rousseau, Nietzsche o Thoreau partendo dalle loro vite private, dalle lettere o dagli appunti, per mostrare come per costoro il camminare fosse alla base del loro pensiero, cosa che a scuola nessuno ci aveva raccontato. Senza il camminare, insomma, Rousseau, Nietzsche, Thoreau, Rimbaud, ma anche Kant e Gandhi, non sarebbero stati loro, cioè non avrebbero espresso la loro creatività.
Una analisi interessante Gros la fa partendo dalla filosofia greca. Non è vero, secondo lui, che i filosofi greci amavano camminare. Peripatetici solo di nome, ma nei fatti stanziali. Gli unici che hanno uno spirito da camminanti sono i cinici. Sempre a vagare, a vagabondare di città in città. Bastone in mano, come vestito un pezzo di stoffa, bisaccia quasi vuota. È a loro che assomiglierà il pellegrino medievale. Predicando una filosofia molto in sintonia con il camminare. Esiste solo “l’elementare”: il sole, il vento, la terra, il cielo. E la natura come crudezza: selvaggia, spudorata. Per i cinici, poi, la conquista è di saper dar valore solo al “necessario”:

Un giorno Diogene vede, alla fontana, un bambino che per bere unisce a coppa i palmi delle mani. Il cinico si ferma di botto, sbalordito, e dichiara: un fanciullo mi ha dato lezione di semplicità. Allora estrae dalla magra bisaccia una coppetta di legno e la butta via con un sorriso di trionfo. Felice perché ha trovato il modo di alleggerirsi.

Anche Gros impara tanto dal camminare, e noi dal suo libro per esempio impariamo una riflessione importante sul fatto che in cammino si provano tutti gli stati del benessere, in modo diverso, ma in modo completo: gioia, piacere, serenità, felicità. Perché il piacere è un benessere fisico, dato dall’incontro, mangiare mirtilli o more, per esempio. La gioia è atto attivo ed esigente e in cammino la gioia è un basso continuo, pienezza, gioia di esistere. Lafelicità è un attimo, irripetibile, per questo fragile. La serenità è distacco, nell’alternanza di riposo e movimento. La serenità è legata alla lentezza del cammino, al suo carattere assolutamente ripetitivo, bisogna rassegnarcisi. Non resta altro da fare che camminare, nient’altro.
Insomma, si tratta di un libro che entra di diritto nella biblioteca dei camminanti.
Unica nota dolente: i traduttori continuano a fare un errore nella traduzione di “marche” dal francese. Errore fatto in passato con il libro di Le Breton da Feltrinelli (Elogio della marcia), errore fatto adesso fortunatamente non nel titolo (che da “Marcher, une philosophie” poteva erroneamente diventare “Filosofia della marcia”) ma nel testo spessissimo si parla di marcia, dove è chiaro che in italiano si deve intendere cammino, camminare, camminatore, camminante, ecc. Con la marcia noi non centriamo niente, la marcia è militare o è sportiva, noi no.

Frédéric Gros – “Andare a piedi. Filosofia del camminare”, Garzanti 2013 – 14,90 euro


 

Condividi post
Repost0
7 giugno 2013 5 07 /06 /giugno /2013 08:36
In (Maurizio Crispi) E' uscito poco tempo fa, per i tipi di Kowalski, il volume scritto dal runner-cabarettista genovese Roberto Giordano, dal titolo Correndo per il mondo. Storie, aneddoti e consigli di corsa (2013).
Il volume, nasce come una miscellanea dei diari di corsa di Roberto Giordano, scritti nella preparazione delle diverse puntate della rubrica televisiva da lui tenuta (Correndo per il mondo, in onda su Rete4 e Marco Polo) o utilizzando il materiale di aneddoti e ricordi. 
La sua passione (il Nostro corre praticamente da sempre, dopo un breve esordio calcistico, anche se a livelli di professionalità) e la sua rubrica lo hanno condotto in giro per il mondo a partecipare alle più spettacolari (e talvolta anche insolite) maratone: e, successivamente, anche ad alcune selezionate ultramaratone.
Se il volume può interessare i seguaci della sua trasmissione, potrà anche essere di grande interesse per chiunque voglia girare il mondo, correndo le maratone: in fondo, la voglia di maratone e di ultramaratone ciascuna delle quali in se stessa già rappresenta un diverso viaggio, racchiude ed incanala la nostra voglia di viaggiare.
E quindi il volume si presenterà come uno scrigno ricco di sorprese per chi è neofita delle maratone e delle gare di lunghissimo corso, ma anche per chi è entrato da tempo in quest'affascinante universo, offrendo esperienze di corsa le più disparate ed anche una vissuta panoramica delle più affascinati gare dalle maratone (sia quelle affollate, sia quelle in luoghi esotici e per pochi iniziati soltanto), alle gare a tappe, passando per le ultramaratone.  Ma vi è anche un accenno alle due successive esperienze del "Giro d'Talia" di corsa che sono state oggetto di un precedente volume (Roberto Giordano, Ma dove corri?, Genova, 2005)
Infine, come tutti i volumi che nascono come una ripresa di temi già trattati in articoli già scritti o in trasmissioni destinati al grande pubblico presenta un ulteriore elaborazione di materiale già noto ed un suo arricchimento, compresi i consigli sulle cose da non fare per correre una marartona o un'ultramaratona, oppure delle interviste da parte di runner molto noti che arricchiscono ed impreziosiscono il volume, come ad esempio Katia Figini, Giorgio Calcaterra, Marco Olmo, oppure di tecnici e consiglieri vari, tra i quali spicca Fulvio Massa, uno di quelli che hanno creduto in Roberto.
L'arguzia di Roberto Giordano si combina con la sua grande capacità di runner "istintivo" che corre per il piacere di correre e per divertirsi, ma che - senza nemmeno accorgersene e con una grande "testa" - riesce a far bene, classificandosi spesso e volentieri nelle prime posizioni.
Diciamo pure che il suo approccio alla corsa é quello di un runner "anti-runner", perchè Roberto Giordano è abilissimo a fare tutte le cose che "non" si dovrebbero fare e a dimenticare tutte le cose che invece si dovrebbero portare con sé durante una corsa di lunga durata.
Ma la sua anti-corsa è efficace, lo porta lontano e lo fa divertire: e i suoi racconti sono divertenti e ci fanno vedere un diverso approccio sostenibile alla corsa di lunga durata, dalla maratona in su, ma instillano nel lettore una grandissima voglia di viaggiare di girare per il mondo. 
E' un libro che ti tiene compagnia. Chi abbia partecipato ad alcune delle gare che racconti, si ricorda di tante cose che ha vissuto, chi non le ha fatte si sente stimolato e, in più, la cosa più bella è la miscela esplosiva di viaggio e sport che vi si propone.
Io credo profondamente che la maggior parte dei podisti che intraprendono la via delle maratone e delle ultra sono in realtà dei "viaggiatori": pensano di essere degli sportivi e dei runner, ma la loro vera e profonda vocazione è quella di essere viaggiatori, solo che non ne hanno piena consapevolezza.
Questo libro, in qualche misura, colma il gap esistente tra il piano delle rappresentazioni inconsapevoli e ciò che viene dichiarato consapevolmente.
E' un libro davvero da non perdere. Dunque, cominciate a correre e correte in libreria ad acquistarlo! 
 
In (Dal risguardo di copertina) La corsa è la grande passione di Roberto Giordano che ha iniziato a praticarla nel 2005 e non ha più smesso.
Ha partecipato sia alle più spettacolari maratone mondiali sia a quelle più sconosciute: da quella celeberrima di New York fino al deserto del Sahara e alle foreste pluviali del Costarica.
La sua passione è poi diventata anche un programma televisivo in onda su Rete 4 e Marco Polo.
Con il sorriso, l'entusiasmo e l'umanità di un grande sportivo, in questo libro Giordano ripercorre le sue emozioni più forti e - in modo semplice, esaustivo, affascinante - dispensa anche consigli per diventare un corridore sia amatoriale sia professionista.
Giordano ci fa scoprire quanto sia importante avere - non solo un fisico e una mente allenati - ma soprattutto la passione e l'amore per uno sport tra i più democratici, in grande ascesa sia tra i giovani sia tra gli adulti: bastano infatti un paio di scarpe e l'avventura può iniziare. 
A "DeeJay chiama Italia", oggi venerdì 7 giugno 2013, Roberto Giordano presenterà il suo volume "Correndo per il Mondo" (Kowalski, 2013).
Questo il messaggio di Roberto Giordano. 
[Roberto Giordano] Ciao, venerdì 7 giugno 2013, alle ore 11.30, sarò ospite di Deejay Chiama Italia", per presentare il mio libro"Correndo per il mondo.
Oltre a Linus, ci sarà Aldo Rock, uno dei due mie "vati"della corsa, insieme a Marco Olmo.
I loro racconti e le loro imprese nel 1996 mi fecero pensare che la corsa, oltre che un piacere, poteva diventare sfida con se stessi.
Durante la trasmissione, se volete, potete mandare delle mail a diretta@deeyaj.it.
E se qualcuno ha la possibilità di vedere i canali Sky, alle 10.00 sempre di venerdì sarò a tgSkySport24 (canale 200).
Condividi post
Repost0
8 maggio 2013 3 08 /05 /maggio /2013 23:45

Quando i sogni diventano realtà: Max Di Franco dai Palazzetti dello Sport alle librerieIl cortometraggio "Il bambino che sogna" che racconta la vita del giocatore di Pallavolo Max Di Franco si trasforma in libro con lo stesso titolo che verrà distribuito nelle librerie a partire dal 10 maggio. E il cortometraggio intanto sta diventando anche docufiction.
"Quando i sogni diventano realta': Max Di Franco dai Palazzetti dello Sport alle librerie".
E' fissata per il 10 maggio 2013 l'uscita del romanzo  "Il bambino che sogna", scritto dallo stesso pallavolista siciliano con Lillo Cafieri, edito da Galassia Arte.

Questa biografia ha  già  vinto il premio della critica  "Gregorio Napoli" all'International Sportfilmfestival nel 2011, quando Di Franco, insieme a Maria P. Gugliotta, ha presentato un cortometraggio che proprio in queste settimane sta trasformandosi in una docufiction.
Il romanzo parla della vita irta di ostacoli d'un adolescente fatta di difficoltà sociali ed economiche che si risolve con il coraggio e la forza di volontà che permettono a Max di lasciare  Sommatino, stretta in ogni senso, per trasferirsi a Treviso e realizzare il suo sogno di giocare a pallavolo.
E' una storia dalla dinamica anacronistica ma in cui albergano tutti i valori che tanto mancano nei giovani di oggi.
Max Di Franco dal 2011 si divide tra impegni sportivi e sociali: dal 2011 é legato ad Aurora Onlus (un'associazione che si occupa della valorizzazione dei soggetti autistici) e da quest'anno é testimonial nazionale anche dell'Associazione Fratres per sensibilizzare alla donazione di sangue ed emoderivati.

Il trailer del cortometraggio 

 


Condividi post
Repost0
19 aprile 2013 5 19 /04 /aprile /2013 11:14
In Il volume di Giancarlo Cotta Ramusino, Camminatori. Guida pratica per esploratori giramondo viaggiatori pellegrini turisti avventurieri, recentemente pubblicato da Terre di Mezzo Editore, 2013 (www.libri.terre.it), è un volumetto agile e asciutto (che può essere consultato anche come e-book) che si presenta come un manuale d'uso per il conforto del camminatore e trekker principiante che un po' vuole fare da sè.
Il volume offre in una presentazione organica tutti i consigli utili a chi vuole affrontare un cammino di lungo corso, trekking, o pellegrinaggio che sia, tenend conto dei risvolti impliciti di avventura ed esplorazione che qualsiasi forma di cammino si voglia intraprendere possiede.
Si parte da alcune notazioni fondamentali sulla filosofia della corsa, si passa ad alcuni suggerimenti di preparazione fisica e acquisizione di dimestichezza con alcune tipologie standard di diffcioltà (come ad esempio il guado di un torrente), per arrivare a tutte le indicazioni su attrezzatura base, abbigliamento, strumentazioni tecniche ed ausili pe rl'orientamento (dalle mappe alla bussola, per arrivare ai più moderni navigatori satellitari), ma non mancano nemmeno le indicazioni su alimentazione ed integrazioni, nozioni base per cucinare all'aperto, e suggerimenti relativi ad igiene e salute.
Letto questo volumetto, il neofita del trekking non deve fare altro che iniziare a sperimentare e a sperimentarsi, iniziando così a costruire una sua personale esperienza.
 
In (Dalla quarta di copertina) Vuoi partire per un lungo cammino o per un trekking di pochi giorni e ti stai chiedendo come prepararti?
Devi cambiare lo zaino o gli scarponi e non sai scegliere?Quali sono i materiali più adatti? Cosa fare se devi dormire all’addiaccio?
Un manuale tecnico e appassionato per chi cammina, da solo o in compagnia, in estate o in inverno, in montagna o in pianura: la preparazione tecnica, fisica e mentale, il codice della strada, come guadare un torrente e come camminare al buio. E poi tutto quello che c’è da sapere sull’abbigliamento e le calzature più adatti, e su come selezionare al meglio l’equipaggiamento: la tenda, i bastoncini, il sacco a pelo, dove e come conservare il cibo.
Tantissimi consigli pratici e tutti i trucchi utili per godersi il cammino e arrivare (felici) alla meta.

Giancarlo Cotta Ramusino è informatico di professione, scout, appassionato di viaggi a piedi e in biciletta. Nel novembre del 2011 ha ripercorso la via che seguiva le tracce della ritirata degli Alpini dalla Russia nel 1943. Ha pubblicato una serie di manuali tecnici. 
Della stessa casa editrice segnaliamo anche il volume:
Social trekking, scritto da Alessandro Vergari, uno dei fondatori di Walden Viaggi, che presenta alcune tra le proposte più belle per camminare incontrando associazioni e realtà che promuovono il turismo a piedi a contatto con la natura.
Condividi post
Repost0
20 marzo 2013 3 20 /03 /marzo /2013 09:34
Dai piedi al cuore. Una lettera d'amore lunga 42 km. In un libro la storia del romano Paolo PanunziHo avuto il piacere di conoscere Paolo Panunzi, in occasione della 24 ore del Sole che si è svolta a Palermo, lo scorso dicembre 2012. Qui egli partecipava alla competizione sulle 12 ore ed era accompagnato dalla moglie Pupetta Greco: e, per tutta la durata della sua gara (che si è svolta prevalentemente durante le ore notturne) è stato per tutti un esempio di vitalità, allegria, buon umore, soprattutto mostrando sempre (cosa oggi giorno sempre più rara), una profonda dedizione e un affetto smisurato nei confronti della moglie che, ora per ora, ha seguito da bordo campo la sua impresa.
Poi, l'ho rivisto in occasione della 2^ edizione della Maratona di Crevalcore. Dopo la fine dell'evento, eravamo alla stazione di Crevalcore in attesa dell'arrivo del nostro treno e lì, avvolti da una coltre di nebbia, abbiamo avuto una piacevole conversazione che è poi proseguita mentre in un affollatissimo tradotta (e stando in piedi stipati come sardine) viaggiavamo alla volta di Bologna.
Dai piedi al cuore. Una lettera d'amore lunga 42 km. In un libro la storia del romano Paolo PanunziPaolo Panunzi ha cominciato a correre molto tardi nella sua vita.Viene da una condizione di sovrappeso che, ad un certo punto, per questioni di "sopravvivenza" e guidato dai consigli del suo medico curante, ha deciso di superare.
Superava abbondantemente i 100 chili  di peso e ha cominciato a ridimensionare progressivamente la sua dieta, svolgendo contemporaneamente delle blande attività di fitness.
Quando è riuscito a scendere di qualche grammo sotto la fatica soglia dei 100 chili, ha preso a camminare a passo svelto e a correre, poi le prime gare in un crescendo di entusiasmo, essendo ormai inserito in un circuito virtuoso che ha preso a funzionare a pieno regime.
Nel corso della citata conversazione Paolo mi ha mostrato alcune foto che lo mostravano al massimo della sua condizione di sovrappeso: e da quelle foto appariva un'altra persona, del tutto irriconoscibile.
Ecco alcuni punti essenziali della sua storia che, per molti versi, è decisamente esemplare e dovrebbe essere di guida per tanti. 
Dai piedi al cuore. Una lettera d'amore lunga 42 km. In un libro la storia del romano Paolo PanunziCos'altro posso dire di lui e di questa conversazione? Che è veramente una persona che sprizza energia, vitalità e simpatia: e la conversazione intercorsa credo di poterla inserire senza ombra di dubbio, tra i miei incontri memorabili. 
Esce ora un libro scritto dalla moglie Pupetta Greco: un volume nel quale si racconta appunto la storia della sua transizione dalla condizione di obeso a quella di runner appassionato: da obeso sedentario, a corridore di piccolo corso a maratoneta che, alla fine, ha torvato il suo habitat più congeniale nel mondo delle Ultramaratone. 
Paolo Panunzi, (Greco è il cognome della moglie Pupetta), ha iniziato a perdere peso dal 2009 con una dieta e facendo piccole corse intorno al quartiere. 
Nel libro "Dai piedi al cuore. Una lettera d'amore lunga 42 km", viene descritta la prima volta che Paolo si è avventurato, con l'amico Gianfranco (che lo spronava a credere nelle sue capacità), a fare una corsa dalla casa in cui abita sull'Appia fino a San Pietro, al Vaticano. Erano solo 16 Km, ma Paolo tornò a casa con una gioia incontenibile come se avesse fatto una maratona! Da quella volta è nata in lui la consapevolezza che poteva farcela a tornare a correre come faceva da ragazzo.
Il 3 ottobre del 2010, sempre col suo amico, ha debuttato in una mezza maratona a Bolzano  (Sud Tirol Bolzano half Marathon) per saggiare la resistenza del suo fisico ancora con qualche chilo da smaltire  
Effettuò la sua prima maratona il 20 febbraio 2011  a Verona; e quell'anno partecipò complessivamente tra maratone (in tutto 6) e mezze maratone a 25 gare. 
L'anno successivo, nel 2012, alle 10 maratone ha affiancato anche le ultramaratone, trovando queste ultime  a lui più congeniali (6 ore di Spoleto - 6 ore di Curinga50 Km sul Gargano - 12 ore a Palermo) e altre più corte  nel circuito laziale. 
Ad oggi sono 63 le gare competitive portate a termine, di cui 22 tra maratone e ultra.

In questi giorni ha dovuto interrompere e cancellare tutte le gare in programma, tra cui la maratona di Roma, per un piccolo intervento chirurgico.
Inutile dire che in questo caso il dolore da sopportare non è stato tanto quello fisico, ma l'aver dovuto rinunciare a un'attività che lo ha fatto rinascere a una vita più sana. 

 Dai piedi al cuore. Una lettera d'amore lunga 42 km. In un libro la storia del romano Paolo Panunzi

 

(La presentazione del volume da parte di Pupetta Greco) Sono lieta di presentare ad amici e parenti la pubblicazione del mio libro-diario: "Dai piedi al cuore - Una lettera d'amore lunga 42 km", scritto seguendo la parabola evolutiva di Paolo, mio marito, da quando ha deciso di cambiare rotta alla propria vita, "armandosi" di dieta e di scarpette da runner.
I risultati raggiunti e descritti nelle pagine del libro vogliono essere un messaggio di speranza per tutti coloro che pensano di non avere le necessarie capacità per affrontare un cambiamento: tutto può succedere, basta volerlo.
Per chi invece già conosce e pratica il podismo, quest'opera vuol essere un omaggio ad un'isola felice dello sport.

Le pagine sono piene di aneddoti, appunti di viaggio, versi e a volte la voce narrante è affidata a parti anatomiche del corpo (!).

SINOSSI del volumeLa corsa è come un "credo laico" nel quale chiunque può trovare la strada per migliorarsi e cambiare abitudini. The Golden Lion è il nome che si è dato Paolo Panunzi quando ha iniziato a correre le maratone all'età di 50 anni. Prima di allora era un uomo convinto e rassegnato a vivere portandosi dietro il suo peso extralarge. Fino al giorno in cui ha scoperto che in quel corpo si nascondeva l'anima e l'urlo di un "leone," da allora non si è più fermato.
Ha continuato a correre e a spogliarsi man mano di quella pesante corazza che lo teneva prigioniero. Ad ogni tappa trova sempre ad aspettarlo la sua compagna di vita che segue e annota i suoi traguardi affinché un giorno leggendo quelle pagine, come in una lunga lettera d'amore, lui possa ritrovare l'entusiasmo che la corsa sa dare "Dai piedi al cuore".

 

Chi è interessato o incuriosito può trovare il libro su tutti i più importanti store online:

Youcanprint:www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/piedi-cuore-greco.html
Feltrinelli: lafeltrinelli
IBS: Internet bookshop
Amazon: amazon.it
DeaStore: deastore.com
InMondadori: inmondadori.it
Unilibro: unilibro.it
LibreriaUniversitaria: www.libreriauniversitaria.it

 

Spero di non deludere le aspettative: non sono una scrittrice professionista, credo che per descrivere certi sentimenti occorra soprattutto pensare con il cuore e trascrivere le emozioni sulle pagine bianche. Questo è quello che ho cercato di fare.

Condividi post
Repost0
27 febbraio 2013 3 27 /02 /febbraio /2013 09:18
Million Dollar Baby: il film e l'omonimo racconto parlano di una bella storia di sport e di vitaMi è capitato recentemente di rivedere il bel film di Clint Eastwood "Million Dollar Baby" (USA, 2005). da lui stesso magistralmente interpretato, con una bravissima ed intensa Hillary Swank nel ruolo di Maggie, la pugile che - con ogni fibra del suo corpo e della sua mente - vuole primeggiare nella Boxe, con un pensoso Morgan Freeman nel ruolo di "narratore" e, infine - in una parte cameo, indimenticabile per cattiveria e slealtà - Lucia Rijker (pugile e cantante olandese) nel ruolo della pericolosa e sleale "Billie the Bear", la pugile con cui Maggie, in un ultimo fatale incontro, lotta per il titolo mondiale.
E' un film intenso, come molti dei film di Clint Eastwood della maturità ed uno di quei film di storie di sport e di vita in cui Eastwood è maestra. Basti pensare ad "Invictus", oppure al recente "Ancora in gioco": ed è una storia che parla alle emozioni senza essere ruffiana.  
A tramettere emozioni e a suscitare riflessioni nella mente dello spettatore bastano le azioni dei protagonisti, pochi semplici gesti, gli sguardi e alcune frasi telegrafiche. 
Con l'occasione sono andato a ripescare dalla biblioteca di casa il libro che contiene l'omonimo racconto "La ragazzina da un milione di dollari" scritto da F. X. Toole (Lo sfidante - titolo originale inglese "Hope Burns" - edito da Garzanti, 2001): libro che acquistai ai tempi dell'uscita del film nelle sale cinematografiche, ma che non ebbi il tempo di leggere.
La lettura del racconto mi ha pienamente soddisfatto: ho ravvisato tra di esso e il film un perfetta sintonia di intenti e di stile.
Il volume raccoglie sei racconti lunghi e un breve saggio diaristico - memoir, dal titolo "Come entrare nel giro: un'introduzione", in cui l'autore narra le sue personali esperienze. 
Sì, perchè F. X. Toole, dopo essersi guadagnato la vita in molti modi diversi, con lavori per lo più umili, ma da sempre appassionato di Boxe, tardivamente - dopo i quarant'anni - decise di darsi in prima persona alla Boxe, nel cui ambito - con grandissima forza di volontà - intraprese una carriera di boxeur, facendo poi di tutto nel ring e attorno ad esso: l'allenatore, il massaggiatore, il fermasangue, colui che rincuorava i pugili nei momenti di maggiore difficoltà, il coach nel senso più ampio della parola. 
Poi, a oltre settant'anni, ha deciso di raccontare della Boxe e delle sue multiformi esperienze, producendo un'insieme di storie credibili ed appassionanti che hanno un antecendete soltanto nelle famose ed ultracitate "storie di Boxe" di Jack London.
E le sue storie sono assolutamente credibili (perchè scaturenti da esperienze accumulate nel corso di una vita) e coinvolgenti, molto hemingwayane (e collegabili dunque a quelle di London, scrittore culto di Hemingway, in quanto "scrittore d'azione").
A tutti nel consiglio la lettura, come complemento indispensabile all'intramontabile e sempreverde film di Clint Eastwood.
Il film e il racconto, inoltre, sono la celebrazione del modo in cui si può andare avanti in un sport ingrato, duro, faticoso, spinti semplicemente dalla forza della passione, motivati anche da una intensa forza di riscatto sociale e dalla volontà di superare sdituazioni familiari difficili, ed inoltre una bella - splendida - rappresentazione del rapporto di fiducia - unico ed inimitabile - che si crea tra un atleta ed il suo coach.
Vi è anche la  splendida lezione morale che, se si riesce ad ottenere ciò che si desidera, raggiungendo gli obiettivi che ci si sono dati, "ne è valsa la pena", anche nel caso in cui il prezzo da pagare sia salato e senza sconti e si è arrivati soltanto ad un passo dal raggiungere la meta desiderata. 
Solo per questo aspetto, ogni atleta - non importi quale sia la disciplina sportiva che pratica - dovrebbe vederlo e fare tesoro del suo insegnamento.

F.X. Toole è anche autore di un romanzo sulla Boxe, A bordo ring, pure edito da Garzanti. 

 

 

 

Il finale del film di Clint Eastwood



 
Condividi post
Repost0
24 febbraio 2013 7 24 /02 /febbraio /2013 23:38
Jean Béliveau, Jean Béliveau ha percorso 75.000 km a piedi per il mondo, legando questa sua marcia a molte cause benefiche e meritandosi l'appellativo di "L’homme qui marche" oppure di "the man who walked".

Questo momento era atteso da molto tempo: la storia della lunga marcia attraverso il mondo di Jean Béliveau sta per arrivare nelle librerie

Verrà prima lanciato nel Canada francofono il prossimo 21 marzo, pubblicato da Flammarion Quebec e, successivamente, il 10 aprile in Francia per i tipi di Editions Arthaud, una casa editrice sussidiaria del gruppo Flammarion.

Quasi certamente il suo lavoro verrà presto tradotto in Inglese e in altre lingue.

In progress, Jean Beliveau, parteciperà a dei pubbliic readings per la presentazione del suo volume e della sua impresa. 

 

Visitate il sito di Jean Beliveau per tenervi informati su questi eventi e su tante altre iniziative correlate: Jean Béliveau. World Wide Walk for peace and Children

 

 

Vedi anche: World Wide Walk for Peace and Children (2000-2011). Jean Béliveau, dopo 76.000 km a piedi, è tornato a casa: ha compiuto l'impresa per i bambini del mondo

Condividi post
Repost0
8 febbraio 2013 5 08 /02 /febbraio /2013 16:24
In (Maurizio Crispi) E' uscito nelle librerie, pochi mesi or sono, il volume di Hugh Jones e di James Alexander per i tipi di Mondadori Electa (2012), dal titolo "Maratone. Le 50 corse imperdibili nel mondo".
Nel volume di grande formato con schede agili e veloci, corredate di un ricco apparato iconografico, son presentate le 50 maratone ritenute "migliori del mondo" e dunque "imperdibili": che si sia maratoneti esperti in cerca di una nuova sfida o principianti dotati di spirito di avventura, questo volume vi aiuterà a scegliere l'evento più adatto a voi. 
Le maratone descritte hanno delle location in tutti gli angoli del globo terracqueo, persino in quelli più sperduti e remoti e si estendono in tutti i continenti: sno rappresentate le corse cittadine veloci e pianeggianti, le gare di resistenza in climi caldi e umidi oppure freddissimi, m anche quelle caratterizzate da spettacolari percorsi alpini e itinerari che attraversano località storiche di grande interesse, tutte acomunate dalla distanza che è quella classica della maratona, cioè i canonici 42,195 km.
Il volume è inteso come una sorta di vademecum e breviario di viaggio del maratoneta-viaggiatore e, quindi, ogni capitolo fornisce una classificazione della difficoltà di ciascuna maratona e un'analisi approfondita del percorso, nonché i dettagli pratici, come i contatti utili, il termine di iscrizione e la data di svolgimento della corsa, in modo che i maratoneti abbiano innanzitutto a disposizione dei criteri per effettuare la propria scelta e per pianificare ogni cosa in anticipo.
I testi sono corredati di fotografie, di cui la maggior parte a colori.
Il volume è, inoltre, presentato dalla bergamasca Paola Sanna, valente maratoneta e Azzurra di ultramaratona.
In L'idea del volume presente non è nuova: qualche anno fa, venne pubblicato un volume dal titolo analogo, nato dal lavoro congiunto di tre autori "eccellenti" (Fausto Narducci, Roberto L. Quercetani, Massimo Magnani, Le più belle Maratone del Mondo. Da Milano a New York: viaggio nel pianeta della corsa, con il sottotitolo "Segreti, curiosità e personaggi delle Maratone che hanno fatto la storia del podismo". Il volume pubblicato da SEP, nel 2005, si pregia d'una ispirata introduzione scritta da Stefano Baldini.
Le scelte operate (sia parlando di maratone internazionali, sia di maratone nostrane) sono praticamente identiche a quelle del volume più recente, ma gli intenti degli Autori sono diversi.
Come?
Il volume del 2012, di formato più piccolo e - come il secondo - brossurato, si propone degli intenti maggiormente didascalici ed, in un certo senso,  si presenta come un manuale d'uso, cioè come una guida agile e snella, utile sia per orientare la propria scelta tra le principali e più affascinanti location mondiali (ed italiane) di maratone, sia per offrire ai "principianti", ancora neofiti della maratona e dei meccanismi che regolano ogni singolo step che porta ad una partecipazione (dall'iscrizione all'organizzazione del viaggio), una sorta di knowhow.
Anche le foto che ne costituiscono il bel corredo iconografico servono a supportare queste funzioni.
Il volume del 2005, invece, nasce con intendimenti del tutto diversi. 
I singoli capitoli, ciascuno dedicato ad una delle principali 50 maratone del Mondo (tra le quali - ovviamente - molte di quelle italiane), si propongono di offrire di ciascuna maratona una panoramica storica, una descrizione topografica del percorso con le sue principali attattive e, infine, di fornire uno sguardo dall'interno, attraverso testimonianze, aneddoti e profili di grandi top runner che vi hanno partecipato o che hanno scritto delle importanti pagine della loro storia.
Il corredo iconografico del volume del 2005 è costituito da grandi foto, a volte in filigrana sull'intera pagina, prevalentemente in bianco nero: foto storiche che servono ad illustrare i momenti topici (o "epici") di questa o quella maratona.
Le foto a colori, invece, numericamente inferiori sono inserite con una finalità didascalica come nel volume del 2012.
I due volumi, dunque, in realtà si integrano a vicenda e l'appassionato di maratona li potrebbe acquisire entrambi, per consultarli di quando in quando, sia per accrescere la sua cultura sulle maratone, sia (soprattutto quelli che, da neofiti, si affacciano al mondo delle 42,195 km ed entrano a far parte del "popolo delle lunghe") per pianificare i propri viaggi maratoneschi e per avere elementi utili per le proprie decisioni in merito alle prossime mete in cui esercitarsi nel salutare binomio Sport&Tursimo...

Il volume del 2005 è tuttora disponibile nelle librerie specializzate, anche per un acquisto onlinne.
Condividi post
Repost0
14 gennaio 2013 1 14 /01 /gennaio /2013 16:49

Storia dell'Atletica Siciliana di Sergio Giuntini e Pino ClementeLa Storia dell'Atletica Siciliana. Dai Miti Eraclei al 2006 (Ready-Made, 2012) è un'importante opera che, colmando una lacuna nella storia dello sport italiano, è stata partorita dal felice connubio collaborativo degli ingegni e delle competenze dello storico dello sport Sergio Guintini e dell'eclettico e polivalente Pino Clemente, giornalista, scrittore, preparatore atletico, docente ISEF e Scienze Motorie.
Si tratta di un opera poderosa e ponderosa: il volume di grande formato è di oltre 320 pagine ed è dotato di una ricchissima iconografia, in alcuni casi inedita e preziosa.
Il volume è suddiviso in 12 capitoli che prendono in esami i diversi periodi della storia dell'atletica siciliana dai suoi primordi, quando ancora gli eventi si confondono nelle brume del mito (partendo dall'antica grecia e dalle imprese di Eracle) sino ai tempi odierni (lo studio si arresta al 2006), passando attraverso un suggestivo repertorio aneddotico sulle origini di alcune tradizioni sportive correlate a riti religiosi oppure legati a particolari professioni, come quella dei "lacché" o volanti" al servizio degli aristocratici.
Ogni capitolo contiene personaggi fatti, eventi, dati, statistiche, il tutto mixato in modo davvero eccellente e, laddove la precisione didascalica lo richieda, sono state incluse numerose finestre di testo che trattano degli argomenti che meritano un risalto particolare, senza levare nulla alla fluidità dell'esposizione.
In coda a ciascun capitolo, vi è un ricco apparato di note con quei rimandi che consentano al lettore più esigente tutti gli eventuali approfondimenti sulle fonti utilizzate dagli autori.
Le uniche due cose di cui si avverte la mancanza, in considerazione della grande mole di dati e di elementi contenuti nel volume, sono un indice analitico per argomento ed un indice dei nomi che consentano di raggiungere direttamente alla pagina in cui è collocato l'evento o il singolo personaggio.

Agli appassionati dello sport e dell'atletica e agli studiosi mancava ancora un'opera che desse un resoconto così ampio e dettagliato delle diverse fasi e dei momenti più significativi della storia dell'atletica siciliana.

 

Capitolo per capitolo, vengono mirabilmente raccontate in un avvicente turbinio quasi caleidoscopico - eppure ordinatissimo - le vicende sportive di personaggi e società. E non è stato dimenticato davvero nessuno: e se ci sono i grandi campioni che hanno scritto la storia dell'Atletica siciliana, come ad esempio il grande Totò Antibo di Altofonte o il podista Giovanni Blanchet, lo sprinter Giovanni Frangipane, primo siciliano partecipante ai Giochi Olimpici (Parigi, 1924), Salvatore Mastroieni che darà l’avvio alla leggenda del mezzofondo sicilianoci, ci sono anche i campionati studenteschi, la Coppa Sicilia, i riferimenti a tutti siciliani che hanno raggiunto la maglia azzurra, per non parlare del capitolo che racconta specificatamente della stagione del movimento podistico amatoriale siciliano. 

L'opera di Giuntini e Clemente é un’efficace testimonianza di quanto la generosa terra di Sicilia abbia dato allo sport più nobile e difficile, una testimonianza sottratta abilmente all’aridità - pur efficace - delle cifre e offerta agli appassionati in un linguaggio gradevole.

Il lavoro svolto risulta davvero pregevole e c'è davvero da augurarsi che il volume cammini a lungo sulle proprie gambe e che faccia davvero tanta, moltissima strada.

Aprendo il volume realizzato con una grafica ineccepibile  (il progetto grafico e l'impaginazione sono di Peppino Giunta) e sfogliando le prime pagine, ci si imbatte in illustri "soglie del testo", con le prefazioni di Francesco Arese (Presidente della FIDAL nazionale), "La Sicilia fulcro dell'attività sportiva"; di Paolo Gozzo (Presidente della FIDAL Sicilia) dal titolo "Un'opera di profondità rara"; e, infine, quella autorevole di Augusto Frasca (giornalista e storico dello sport), "Una epifania dello sport".
Il volume è chiuso dalla brillante postfazione di Elio Trifari, (ex Vicedirettore della Gazzetta dello Sport e Direttore della Fondazione Candido Cannavò per lo Sport), che in "Uno scrigno di sport che si apre alla vita" scrive: “Un libro che nasce dall’incontro di uno storico di radici lombarde con un uomo di campo e di studi forgiatosi nel Mezzogiorno e che rappresenta un mélange straordinario di ricerca, documentazione, passione e amore. Chi deve ancora sfogliarlo lo faccia con la consapevolezza di aprire un piccolo grande scrigno della vita”.

 

 

Sergio Giuntini, milanese, è membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Storia di Sport e autore in passato di numerose pubblicazioni a carattere storico, sempre sul tema delo sport.
Pino Clemente, palermitano, insegnante, docente in atletica, giornalista, ex direttore di “CorriSicilia. Il mensile dell’atletica regionale", è autore di numerosi volumi tecnici e di altri che raccolgono i suoi editoriali comparsi su CorriSicilia. 
Pino Clemente è stato insignito pochi giorni addietro di un premio speciale in occasione della Festa dell'Atletica promossa dalla UISP, sia per l'attività svolta nel campo dell'editoria sportiva, sia con particolare riferimento al volume realizzato con Sergio Giuntini.

 
Per acquistare il volume si possono utilizzare i seguenti riferimenti: Ferruccio Bono 091226719 / 3357672354 o Pino Giordano 091214390. 
E' anche in vendita presso il negozio di articoli sportivi Triathlet di palermo, Viale Strasburgo.
 Il volume è anche acquistabile online su diversi siti che si occupano della vendita di libri, tra i quali Internet Bookshop (ibs.it): vai alla scheda del libro.

 







 
Condividi post
Repost0

Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
  • Contatti

About

  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


Ricerca

Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

Archivi

Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

banner tre rifugi Val Pellice 194x109

IAU logo 01
  NatureRace header
BannerRunnerMania.JPG
 banner-pubblicitario-djd.gif
VeniceUltramarathonFestival
supermaratonadelletna.jpg
LogoBlog 01
runlovers
atletica-notizie-01.jpg


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pagine

Gli articoli più letti negli ultimi 30 giorni

 

ultrasportheader950.gif

 

 

Gli articoli più visti dal 24/03/2014 al 24/04/2014
Mobile Virgin Money London Marathon 2014 (33^ ed.). L'evento è stato… 2 303
Articolo Virgin Money London Marathon 2014 (33^ ed.). L'evento è stato… 1 728
Home Ultramaratone, maratone e dintorni 579
Mobile Maratona del Lamone 2014. Podisti fanatici e ignoranti affermano: Ti… 247
Articolo Ciao, Carmelo! Il commiato di Elena Cifali - Ultramaratone, maratone… 241
Articolo Corsa, fatalità e senso di responsabilità - Ultramaratone, maratone e… 236
Mobile Ciao, Carmelo! Il commiato di Elena Cifali - Ultramaratone, maratone… 223
Mobile UltraMilano-Sanremo 2014 (1^ ed.). Il sapore della sfida, a pochi… 206
Articolo UltraMilano-Sanremo 2014 (1^ ed.). Il sapore della sfida, a pochi… 196
Mobile Virgin Money London Marathon 2014 (34^ ed.). L'evento è stato… 134
Articolo Maratona del Lamone 2014. Podisti fanatici e ignoranti affermano: Ti… 118
Mobile A 98 anni suonati Giuseppe Ottaviani fa incetta di Ori a Campionati… 104
Mobile Corsa, fatalità e senso di responsabilità - Ultramaratone, maratone e… 103
Articolo A 98 anni suonati Giuseppe Ottaviani fa incetta di Ori a Campionati… 102

 

Statistiche generali del magazine dalla sua creazione, aggiornate al 14.04.2014

Data di creazione 12/04/2011
Pagine viste : 607 982 (totale)
Visitatori unici 380 449
Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
Iscritti alla Newsletter 148
Articoli pubblicati 4259


Categorie

I collaboratori

Lara arrivo pisa marathon 2012  arrivo attilio siracusa 2012
            Lara La Pera    Attilio Licciardi
 Elena Cifali all'arrivo della Maratona di Ragusa 2013  Eleonora Suizzo alla Supermaratona dell'Etna 2013 (Foto di Maurizio Crispi)
            Elena Cifali   Eleonora Suizzo
   
   
   
   
   
   

ShinyStat

Statistiche