La 2^ Conferenza nazionale dei promoter IUTA (Associazione Italiana Ultramaratone e Trail) s’è svolta sabato, 5 novembre, a Saint Vincent, presso l'Hotel Bijou che guarda la piazza ove si conclude la Torino Saint Vincent, con inizio alle ore 14.00. Gli onori di casa sono stati fatti da Pietro Trabucchi, mentre l’ospitalità è stata offerta dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta, rappresentata dall’Assessore allo Sport.
Come preambolo, è stato proiettato - anche a scopo di promozione turistica - un breve filmato che ha mostrato i solenni paesaggi montani della Regione, con i top runner in azione durante un recente raduno.
hanno fatto seguito gli auguri di benvenuto, e i ringraziamenti da parte della IUTA.
L’Assessore ha voluto personalmente premiare Antonio Tallarita per aver portato a termine la la 1oX100= 1000 km (Ultramaratona del Tricolore), e compiere un cordiale gesto di riconoscimento verso Angela Gargano e Michele Rizzitelli, unici fra i presenti, reduci dell’avventura di Reggio Emilia.
Ha fatto seguito una degustazione di prodotti locali.
Erano presenti:
Per lo staff IUTA | - Gregorio Zucchinali,presidente
- Claudio Sterpin, vice-presidente
- Stefano Scevaroli, segretario
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Promoter regionali | - Santo Borella (Lombardia)
- Giorgio Cambiano (Sicilia)
- Angela Gargano (Puglia)
- Giovanbattista Malacari (Calabria)
- Angelo Massaro (Abruzzo)
- Stefano Montagner (Piemonte - V. d’Aosta)
- Michele Rizzitelli (Puglia)
- Luigi Stella (Sicilia)
- Antonio Tallarita (Emilia Romagna)
- Sara Valdo(Veneto)
- Paolo Valenti (Lombardia)
- Giovanna Zappitelli (Molise).
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La Conferenza vera e propria è stata presieduta da Gregorio Zucchinali, assistito dal segretario Stefano Scevaroli.
Ha preso la parola anche il triestino-istriano, Claudio Sterpin, uno dei pionieri dell’ultramaratona: “Non avrei mai immaginato” ha esordito “che, dal fai da te dei miei tempi, si sarebbe arrivati ad una struttura organizzativa così complessa ed efficiente”. In realtà, fu negli anni 1998-1999, in occasione della 1^ Lupatotissima, che l’ultramaratona è uscita dal "medioevo" per addentrarsi nella modernità. Un ulteriore salto di qualità s’è avuto con l’elezione dell’ultimo Consiglio Direttivo.
I lavori hanno seguito una scaletta predisposta dalla Segreteria e sviluppata nei dettagli su un CD consegnato ai partecipanti.
In primo luogo, s’è rimarcato il ruolo e le competenze dei Promoter che, due per Regione, esplicano importanti funzioni su tutto il territorio nazionale. Allo stato embrionale fino a qualche anno fa, attualmente sono una scommessa vinta. Rappresentano l’interfaccia fra il Consiglio Direttivo e i praticanti l’ultramaratona.
Sono figure di riferimento non solo per quanto riguarda il Calendario del Club, ma anche portatori dell’etica IUTA.
Sono state, poi, passate in rassegna le Aree Operative (Atleti, Comunicazione, Convegni, Marketing, Organizzazione, Primati e Statistiche, Ultra trail), su cui ciascuno ha espresso la propria opinione.
S’è ravvisata la necessità di mettere in cantiere incentivi per incrementare ulteriormente il numero degli iscritti, attualmente attestati a poco più di 300. Il sito web necessiterebbe di un coordinamento, cui sarebbe utile affiancare una rivista cartacea.
L’area Primati e Statistiche ha fatto progressi, e grandi passi potrebbe fare con le idee di Stefano Montagner, che sta curando l’allestimento di un database, che verrà caricato appena possibile sul sito IUTA.
Per l’Ultra trail è stata annunciata una primizia: è in programma un Grand Prix dedicato dal 2012.
Tra le proposte sono state verbalizzate le seguenti:
a) sviluppare (a cura dei Promoter regionali, nell’ambito del proprio territorio) delle convenzioni con Organizzatori per quote agevolate ai tesserati Iuta;
b) individuare nuovi mezzi di comunicazione per promuovere le adesioni alla IUTA (si veda il punto successivo);
c) la produzione di un volantino promozionale, da consegnare da parte dei Promoter regionali agli arrivati delle corse podistiche (in particolare maratone) del proprio territorio, con l’intento di spiegare, innanzitutto, cos’è la IUTA e poi per facilitare il tesseramento IUTA con inserimento sul retro del modulo di tesseramento (unico senza anno di riferimento);
d) Antonio Tallarita si dichiara disponibile ad agevolare e coordinare la consegna di questi volantini ai Promoter regionali, ma anche dei volantini del Grand Prix Iuta 2012 (sia di Ultramaratona che di UltraTrail), in occasione della Maratona di Reggio Emilia di metà dicembre; per i Promoter che non potranno andare a Reggio Emilia, si provvederà poi invece alla spedizione postale da parte della segreteria Iuta;
e) promuovere relazioni regionali con gli esponenti dei Comitati regionali FIDAL;
f) convincere gli organizzatori dell’Ultramaratona dei 2 mari a chiedere l’inserimento della loro corsa nel Calendario Iuta;
g) allestire una convenzione con le aziende di rilevamento dati con chip, per gli Organizzatori di Ultramaratone
h) viene ribadita la necessità e l’auspicio di presentare agli eventi istituzionali IUTA un incaricato istituzionale che non corra ed un altro che corra nella gara stessa;
i) i promoter regionali chiedono di essere messi a conoscenza anche loro del programma semestrale definito per le presenze istituzionali;
j) viene auspicata la pubblicazione (web o cartacea) di tutti gli arrivati nelle varie gare italiane, sulla falsa riga di quanto fa la rivista Correre per le maratone italiane;
k) i Promoter chiedono la delega di assegnare autonomamente l’organizzazione di Campionati regionali di specialità (prova unica) e il Presidente in merito a ciò ha espresso parere assolutamente favorevole;
l) Massaro accetta di coordinare l’inventario delle certificazioni dei percorsi di Ultramaratona e degli impianti di atletica utilizzati per gare di Ultra.
Di seguito le riflessioni inviate dal Promoter Regionale Alessandro Samsa (Umbria), impossibilitato a partecipare.
| Relazione di Alessandro Samsa, promoter Umbria. | |
| Il periodo intercorso dall’avvio dell’attività recente della Iuta permette già di rivolgere un duplice sguardo, da un lato, a quanto fatto, dall’altro alle possibili strategie attuabili e alle strade da intraprendere al fine di una pianificazione delle attività future. In una duplice prospettiva - agonistica da un lato (relativa ai risultati di atleti italiani) e sulla base di una considerazione generale del movimento dell’ultramaratona dall’altro - il bilancio di questo primo periodo non può che essere positivo, stante le numerose affermazioni di atleti italiani in ambito nazionale/internazionale in questi anni, che collocano di diritto l’Italia nel novero dell’élite della disciplina, e in considerazione di una costante crescita del movimento dell’ultramaratona italiana, testimoniata dall’aumento del numero di podisti che orientano il proprio interesse verso le distanze ultra, nonché da una accresciuta attenzione, tra l’altro, dei media nei confronti dell’ultramaratona. Ci si trova pertanto di fronte all’imperativo di rafforzare l’impegno che ha permesso il raggiungimento di tali traguardi, nell’ottica di un costante miglioramento del livello gestionale, che negli auspici deve tradursi in un’ulteriore crescita del movimento, con il raggiungimento di nuovi risultati sportivi e partecipativi. Fondamentale a tale riguardo è senza dubbio la cura di alcuni passaggi a livello di pianificazione, stante le continue sfide a cui il mutamento dei tempi pone di fronte, con l’emersione di realtà nazionali che, se fino a un passato recente venivano considerate minori, si stanno oggi imponendo nel panorama internazionale sia da un punto di vista dei risultati agonistici (con affermazioni di propri atleti in competizioni internazionali), sia da un punto di vista organizzativo, con eventi che richiamano un numero sempre maggiore di podisti e che, caratterizzati da uno standard qualitativo decisamente elevato, accrescono di anno in anno la propria fama. Si tratta di fide che l’Italia dovrà cogliere, e raccogliere, compiendo lo sforzo di un continuo aggiornamento delle proprie agenzie di gestione dello sport, per evitare il rischio di ritrovarsi in una posizione di svantaggio che, per tradizione sportiva, non le è propria; e per farlo dovrà porsi nella prospettiva di un costante perseguimento della massimalizzazione delle proprie risorse umane, finanziarie e organizzative. Nell’obiettivo di continuare sulla strada di una duplice crescita al contempo agonistica e del movimento, di fondamentale importanza sarà a mio avviso l’accrescimento dello standard qualitativo delle manifestazioni italiane, le quali dovranno prevedere, da un lato, una continua opera di consulenza e supervisione da parte degli organismi Iuta (al fine di affiancare sinergicamente le organizzazioni; opera già attualmente svolta), dall’altro un’eventuale ripianificazione di alcune norme previste dall’attuale regolamento, oltre a una possibile redistribuzione degli incarichi tra aree di competenza. Ciò al fine, come detto, di accrescere il livello qualitativo delle manifestazioni, ed evitare, tra le altre cose, il verificarsi di fenomeni quali la cancellazione di gare già inserite nel calendario, più volte occorsa negli ultimi anni, o deficit organizzativi in gare pure affermate. Per ciò che concerne l’aspetto relativo alle norme, due potrebbero essere le modifiche apportabili: 1) l’abolizione (o una riformulazione) delle classi di qualità, attraverso la redazione di un elenco di requisiti in grado di eliminare già in partenza la possibilità di un basso livello della manifestazione 2) l’obbligatorietà del sito Internet Per quanto riguarda l’eventuale redistribuzione degli incarichi - cosa specificamente attinente alla conferenza in oggetto - potrebbero essere prese in esame le funzioni attualmente in carico all’Area Comunicazione e all’Area Marketing, ipotizzandone un’estensione e una parziale sovrapposizione con la funzione dei Promoter, il cui ruolo potrebbe essere ripensato sulla base dell’esperienza di questi anni e di un condiviso processo di dibattito interno. Ciò permetterebbe la creazione di un raccordo operativo di fatto tra settore comunicativo, settore marketing e settore di rappresentanza (in futuro dotato magari anche di un portafoglio autonomo, ovviamente sulla base delle possibilità), che potrebbe rappresentare un ottimo volano di crescita dell’ultramaratona in Italia. In aggiunta a ciò, potrebbe essere perseguito un ruolo più attivo della Federazione nell’ideazione stessa di nuove manifestazioni, stimolando, attraverso gli organi centrali e i Promoter, l’organizzazione di nuove gare laddove se ne individui l’opportunità o la lacuna (in Italia non è presente ad esempio una competizione plurigiornaliera). L’obiettivo di una Federazione è del resto quello dell’ampliamento della base di partecipazione, che tra le altre cose si traduce anche nella garanzia dell’esistenza di un serbatoio, in particolare giovanile, in grado di fornire il ricambio necessario al raggiungimento dei risultati agonistici. Con l’occasione rivolgo un saluto a tutti i partecipanti. | |