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13 novembre 2015 5 13 /11 /novembre /2015 00:46
Desert solitaire. Una stagione nella natura selvaggia: un autentico libro di culto tra memoir e manifesto ambientalista

Desert Solitaire.Una stagione nella natura selvaggia (Baldini&Castoldi 2015) di Edward Abbey può avere il valore di una scoperta incredibile: ed è sicuramente uno di quei libri che spesso passano inosservati, perché non hanno "santi" in paradiso.
Tuttavia, negli Stati Uniti, questo libro fece epoca, da quando uscì, nel 1968.
Onore a a Baldini&Castoldi, che lo ha ripubblicato quest’anno, nell’ottima traduzione di Stefano Travagli.
L'opera di Abbey si inserisce a pieno titolo nella tradizione di Henry David Thoreau, Walt Whitman, Mary Hunter Austin, il tutto condito da un’ironia fantastica (si ride dei nostri mali del secolo leggendo il libro) e una vena polemica degna dei migliori rivoluzionari.

Edward Abbey (1927-1989) ha vissuto per sei mesi da solo nel ruolo di ranger, nel 1956, in una roulotte nell’Arches National Monument, un territorio desertico dello Utah.
Desert solitaire che racconta appunto di questa sua esperienza è stato pubblicato nel 1968, ma l’azione del libro va retrodatata e si svolge quando l’autore aveva 29 anni e questi territori erano ancora incontaminati. Un inno alla protezione della wilderness, ma anche molto di più. Contiene poetiche descrizioni dei parchi dello Utah e dell’Arizona, quali Arches, Canyonland, Canyon degli Havasupai, e dell’arido territorio dei Navajo.
Non mancano descrizioni dell’abbondante flora e fauna del deserto. E' insomma un libro come non se ne scrivono più, ma non solo letteratura di qualità (Abbey è uomo molto colto): anche pamphlet politico di chi vede il mondo naturale distruggersi sotto i suoi piedi.

In conclusione, in questo memoir Abbey disegna il suo manifesto ambientalista, coerente con quanto ha scritto in altre sue opere, anche di marca più squisitamente narrativa.
Desert Solitaire ha ispirato un omonimo album musicale che potrebbe essere utilizzato come colonna sonora alla lettura del testo di Abbey.

Citiamo l'autoreCosa posso dire a queste persone? Sigillate nei loro gusci di metallo come molluschi con le ruote, come posso liberarle? L’auto una scatoletta di metallo, il ranger il suo apriscatole. Uscite da lì, per l’amor di Dio, vorrei dire. Toglietevi quegli occhiali da sole del cazzo, spalancate gli occhi, guardatevi in giro; buttate via quelle stupide macchine fotografiche! (…) Gesù, signora, tiri giù quel finestrino! Il deserto lo si capisce solo se lo si annusa! La polvere? Certo che c’è la polvere, siamo nello Utah! Ma è polvere buona, ottima polvere rossa dello Utah, ricca di uranio e di ironia. Spegnete il motore. (…) E tu, sì, tu con la mappa spalancata davanti, il radiatore che bolle e il motore surriscaldato, striscia fuori da quel bozzolo brillante di lamiera e vai a farti una passeggiata! Sì, ti sto dicendo di mollare la vecchia e i mocciosi urlanti per un po’, di voltare loro la schiena e andare a fare una lunga, tranquilla passeggiata nei canyon, di perderti e di tornare solo quando ti va, cazzo. Farà benissimo, a te, a lei, a tutti quanti. Dai tregua ai bambini, lasciali uscire dalla macchina, lasciali correre sulle rocce a caccia di serpenti a sonagli, scorpioni e formicai… Sì, esatto, liberali. Come osi imprigionare dei bambini nel tuo maledetto carro funebre imbottito? Vi imploro di uscire da quelle sedie a rotelle a motore, di staccarvi dagli schienali di gommapiuma e alzarvi in piedi. Siete uomini! Siete donne! Siete esseri umani! E camminate – camminate – CAMMINATE sulla nostra dolce terra benedetta!”

(dal risguardo di copertina"Desert solitaire" è diventato un libro di culto sin dalla sua pubblicazione, nel 1968. Un racconto provocatorio e mistico, arrabbiato e appassionato, in cui Edward Abbey ci restituisce la sua esperienza di ranger nell'Arches National Monument, nel Sudest dello Utah, catturandone l'essenza e trasmettendoci il desiderio di vivere nella natura e conoscerla nella sua forma più pura: silenzio, lotta, bellezza abbagliante. Ma "Desert solitaire" è anche il grido angosciato di un uomo pronto a sfidare il crescente sfruttamento operato dall'industria petrolifera, mineraria e del turismo.
Sono trascorsi quasi cinquant'anni, e le osservazioni di Abbey, le sue battaglie, non hanno perso nulla della loro rilevanza. Anzi, oggi più che mai, "Desert solitaire" ci chiama a combattere, mettendoci di fronte a un'ultima domanda fondamentale: riusciremo a salvare ciò che resta dei nostri tesori naturali prima che i bulldozer manovrati dal profitto colpiscano ancora?

 

Edward Abbey. Edward Paul Abbey (Indiana, 29 gennaio 1927 – Tucson, 14 marzo 1989) è stato uno scrittore statunitense, noto per il suo interesse per l'ambiente e l'ecologia.  Tra i suoi scritti più famosi si può citare I sabotatori (The Monkey Wrench Gang) che divenne il testo ispiratore di molti movimenti ambientalisti (notoriamente l'organizzazione Earth First!) e dei cosiddetti ecoterroristi, lo stesso titolo venne usato come neologismo per definire l'azione di sabotaggio contro le cosiddette corporation a salvaguardia dell'ambiente e degli spazi incontaminati.
Edward Abbey. Edward Paul Abbey (Indiana, 29 gennaio 1927 – Tucson, 14 marzo 1989) è stato uno scrittore statunitense, noto per il suo interesse per l'ambiente e l'ecologia.  Tra i suoi scritti più famosi si può citare I sabotatori (The Monkey Wrench Gang) che divenne il testo ispiratore di molti movimenti ambientalisti (notoriamente l'organizzazione Earth First!) e dei cosiddetti ecoterroristi, lo stesso titolo venne usato come neologismo per definire l'azione di sabotaggio contro le cosiddette corporation a salvaguardia dell'ambiente e degli spazi incontaminati.
Edward Abbey. Edward Paul Abbey (Indiana, 29 gennaio 1927 – Tucson, 14 marzo 1989) è stato uno scrittore statunitense, noto per il suo interesse per l'ambiente e l'ecologia.  Tra i suoi scritti più famosi si può citare I sabotatori (The Monkey Wrench Gang) che divenne il testo ispiratore di molti movimenti ambientalisti (notoriamente l'organizzazione Earth First!) e dei cosiddetti ecoterroristi, lo stesso titolo venne usato come neologismo per definire l'azione di sabotaggio contro le cosiddette corporation a salvaguardia dell'ambiente e degli spazi incontaminati.
Edward Abbey. Edward Paul Abbey (Indiana, 29 gennaio 1927 – Tucson, 14 marzo 1989) è stato uno scrittore statunitense, noto per il suo interesse per l'ambiente e l'ecologia.  Tra i suoi scritti più famosi si può citare I sabotatori (The Monkey Wrench Gang) che divenne il testo ispiratore di molti movimenti ambientalisti (notoriamente l'organizzazione Earth First!) e dei cosiddetti ecoterroristi, lo stesso titolo venne usato come neologismo per definire l'azione di sabotaggio contro le cosiddette corporation a salvaguardia dell'ambiente e degli spazi incontaminati.

Edward Abbey. Edward Paul Abbey (Indiana, 29 gennaio 1927 – Tucson, 14 marzo 1989) è stato uno scrittore statunitense, noto per il suo interesse per l'ambiente e l'ecologia. Tra i suoi scritti più famosi si può citare I sabotatori (The Monkey Wrench Gang) che divenne il testo ispiratore di molti movimenti ambientalisti (notoriamente l'organizzazione Earth First!) e dei cosiddetti ecoterroristi, lo stesso titolo venne usato come neologismo per definire l'azione di sabotaggio contro le cosiddette corporation a salvaguardia dell'ambiente e degli spazi incontaminati.

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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

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Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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