24 ore di Grenoble (2^ edizione): grande organizzazione, ottima logistica, grande efficienza grazie all'onnipresente Pietro Lattarico ideatore della manifestazione. Una gara alla quale da un anno all'altro si fa ritorno volentieri.
Ecco di seguito il racconto di Luciano Micheletti della compagine Runners Bergamo, un racconto che funge anche da splendida recensione della manifestazione, puntuale e precisa sotto ogni aspetto. Quasi si è rasentata la perfezione! Però, ai tavoli del ristoro mancavano la birra e il cioccolatto fondante... Nessuno è perfetto - aggiunge Luciano - Bisogna sempre lasciare dei margini per ulteriori miglioramenti! Si evidenzia che si tratta di un'ultra che sicuramente merita molto attenzione e che, nei prossimi anni, potrebbe crescere anche sul piano della partecipazione di atleti internazionali di valore.
Luciano Micheletti si è classificato 27°, con 134,025 km,
(Luciano Micheletti) Anche quest’anno sono tornato molto volentieri a Grenoble per la 24 ore. L’organizzazione ha confermato ogni aspettativa: perfetta sotto ogni punto di vista.
Nulla lasciato al caso, tutto sotto controllo, massima disponibilità ed un ambiente accogliente e confortevole.
La gara si è svolta lungo un circuito di 1055 m nel Parco sportivo della città. Partenza alle ore 10.00 del sabato mattino; giornata limpida, con sole e temperatura decisamente calda; nottata splendida, fresca e non troppo umida.
Sotto il profilo agonistico, (rinvio al sito ufficiale per le classifiche), la gara è stata molto interessante. A livello maschile, il campione Tiziano Marchesi si presentava con obiettivi e propositi molto impegnativi; successivamente e per varie cause sono risultati ridimensionati, comunque con prestazione finale di buonissimo livello.
Al traguardo finale giungerà al secondo posto, dopo un Nazionale francese.
Il nostro Tiziano è stato validamente supportato da due splendidi accompagnatori: Paolo (del gruppo Fo di pé: quando si dice “oltre ogni frontiera” !) e dall’inseparabile amico lodigiano Claudio. Un ringraziamento anche a loro da parte mia è senz’altro dovuto.
In campo femminile, la competizione è stata interessantissima sin dall’inizio e fino a metà gara. Tre atlete, tra cui la nostra Ilaria Fossati, si contendevano il primato in classifica di ora in ora. Dopo la metà, Pierre Marie, forte atleta nazionale francese, ha messo in mostra tutte le sue qualità ed esperienza; ha preso e mantenuto il comando sino alla fine, chiudendo con oltre 200 km percorsi.
La manifestazione prevedeva sia una gara individuale che una a staffetta, a carattere solidale. Il costo di iscrizione è stato contenuto, con un eccellente (come si direbbe in economia) rapporto qualità/prezzo, tenuto presente che il costo di queste competizioni, all’estero, è piuttosto elevato.
Come dicevo all’inizio, tutto è stato previsto meticolosamente.
Perfetta la predisposizione e segnalazione del percorso, interamente chiuso a tutti all’infuori degli atleti, ben illuminato, pulito, dotato di un numero notevole di sacchi portarifiuti costantemente tenuti in ordine e sostituiti, senza buche o gradini, in parte su strada bianca, perfettamente pianeggiante, con curve il più possibile addolcite. Due punti spugnaggio equamente distribuiti e con cambio di acqua costante.
L’accesso alle immediate vicinanze del circuito di gara è stato riservato per l’occasione solo ai concorrenti podisti. Il parcheggio, sgombro da veicoli non autorizzati, (sottoposti a sicura rimozione forzata in caso di trasgressione) è stato interamente riservato alle nostre vetture; era situato lungo il percorso di gara e collocato tra il deposito borse ed il ristoro.
La giuria poteva controllare tutta la situazione e gli accompagnatori avevano a disposizione immediatamente tutto quanto si erano portati.
Il circuito di gara misurava 1055 metri e il rilevamento dei passaggi avveniva mediante chip elettronico posto nel pettorale (per ogni evenienza ogni concorrente è stato dotato di due pettorali con cip). Al passaggio di ogni giro, il concorrente poteva controllare la propria situazione sia per quanto riguarda i chilometri percorsi che il tempo di gara; il tutto avveniva mediante un efficientissimo display elettronico, perfettamente visibile sia di giorno (e non è una banalità) sia di notte. Uno speaker ha allietato per tutte e ventiquattro le ore i concorrenti ed il pubblico presente; per tutta la manifestazione è stata diffusa musica, anche italiana in omaggio a noi presenti.
I servizi igienici: numerosi, sempre pulitissimi e sempre riforniti del necessario, posti lungo il percorso, senza necessità di lunghe o tortuose deviazioni; senza impedimenti o pericolosi ostacoli per i muscoli dei podisti, eccezion fatta per un solo gradino.
Il ristoro: dotato di tutto quanto necessitava, dal dolce al salato, dal liscio al gasato, dal caldo al freddo. Unica pecca: mancava la birra; tè e caffè caldo sempre presente, come sempre presente pasta calda (scotta e insipida, volutamente), brodo, ed un ottimo purè di patate; riso e latte; pizza, di tutti i tipi, in quantità industriale, sempre rigorosamente fredda (impossibile tener calda la pizza! Comunque per chi aveva tempo, c’era un forno a microonde a disposizione per l’occasione). Ovviamente, sempre presenti formaggio, salame, wurstel, prosciutto, frutta disidratata e secca, torte, biscotti e cioccolato al latte (ebbene sì! Mancava quello fondente! Nessuno è perfetto!).
Il contiguo Palazzetto dello Sport ha svolto un eccellente funzione di supporto; sempre accessibile, riscaldato, riservato ai concorrenti e loro accompagnatori (rigorosamente registrati e preventivamente ammessi), sorvegliato e controllato dal controllo interno; attrezzato con brandine e materassini per tutti; pulito e mantenuto regolarmente tale. Le docce (altro tema centrale per noi podisti), situate in più spazi del Palazzetto, erano numerose, calde, efficienti, dotate di ampi spogliatoi; anche in questo luogo erano presenti servizi, numerosi, puliti e benissimo gestiti.
A disposizione, costantemente, il servizio massaggi ed il podologo.
Il responsabile organizzativo è sempre stato presente, dalle prime ore del sabato mattino, costantemente ed ininterrottamente sino al termine della manifestazione; sempre pronto a soddisfare ogni esigenza (persino a procurare ghiaccio per rinfrescarci nelle ore più calde).
Dal tramonto, la Gendarmerie, con la sua presenza certa, costante seppur discreta, ha rassicurato e prevenuto ogni possibile malinteso (senza polemica, ovviamente: ma che Milano impari!).
Il rispetto per l’ambiente è avvenuto in forma sostanziale, concreta ed efficace. Non si è vista una carta o altri rifiuto in giro; si sono invece visti scoiattoli, ragazzi con i roller, famiglie a passeggio, anziani, tante coppiette giovani; allegri e chiassosi gruppi. Tutti, tutti con un sorriso per noi.
Non è mancato nemmeno un aspetto solidale: ognuno degli iscritti poteva effettuare liberamente una donazione in favore di un’ong che si occupa di bambini africani. Il tutto è avvenuto in maniera molto rispettosa, discreta, seria, elegante, senza alcuna invadenza o pelosa impertinenza.
Al termine della gara e nel giro di meno di un’ora, tutto il percorso e l’area esterna interessata dalla manifestazione era già tornata libera, pulita e fruibile da tutta la popolazione, scoiattoli compresi.
Ovviamente non commento la mia prestazione; come al mio solito, ho fatto quello che ho potuto e date le condizioni fisiche (una fastidiosissima sinusite, in trattamento antibiotico) ho cercato di limitare il più possibile i danni, divertendomi, in un bel posto e fra buoni amici.
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