Da alcuni anni che si va diffondendo la pratica di proporre corsi (li chiamano training) per manager con iniziative all'aperto (le chiamano outdoor), o corsi di sopravvivenza (survival) dove mettere alla prova il manager in situazioni difficili. Il camminare diventa in quel caso strumento per aiutare l'impresa a produrre meglio.
Il libro di Massimo Borgatti "Sciamanager. La via energetica alla leadership, tra sciamanismo e management" (Il Punto d'incontro, 2011) rientra esattamente in questo genere, con l'operazione (azzardata) di mettere insieme due culture, quella occidentale manageriale e quella degli sciamani toltechi, diffusa nel mondo da Carlos Castaneda.
Sciamanager introduce i manager a concetti come energia, potere personale, con il riferimento a Nagual, guerriero che lotta per essere impeccabile.
L'applicazione del sapere sciamanico ai manager è la parte interessante del lavoro di Borgatti, mentre altri capitoli sono molto tecnici, dedicati a specialisti del settore, e fatti di diagrammi e tabelle, ma a noi camminatori può interessare il fatto che un intero capitolo è dedicato al camminare come tecnica di consapevolezza e crescita personale.
Il manager ricerca l’efficacia personale e del proprio team in un contesto competitivo, senza perdere l’attenzione per il benessere delle persone. Abituato a raccogliere la sfida di perseguire obiettivi ambiziosi con risorse limitate in un sistema economico e relazionale sempre più competitivo, complesso e mutevole, il manager affronta la realtà con pragmatismo, concretezza e con i piedi ben radicati a terra.
Lo sciamano, che è uomo di potere perchè senza hubrys è in grado di vedere le linee di forza che refolano l'universo, vede l’essere umano come un campo energetico immerso in un misterioso universo di energia. Sapendo che l’unica via per esprimere al meglio il proprio potenziale e raggiungere consapevolezza e libertà è quella di usare in maniera “impeccabile” la propria energia, lo sciamano affronta il mistero con disciplina, strategia e con i piedi ben radicati a terra.
Dal dialogo tra il manager e lo sciamano nasce il percorso di crescita professionale e personale, indicato da Massimo Borgatti in Sciamanager: un cammino verso l’efficacia e la libertà, attraverso la piena espressione del proprio potenziale.
La mappa di questo viaggio, descritta in questo originale manuale teorico-pratico, è il collaudato modello ENERGY, FOCUS, FLOW adottato con successo dall’autore nel corso di corsi, incontri e seminari in cui
- Energy si riferisce al concetto della padronanza dell’intento
- Focus alla padronanza della consapevolezza
- Flow allla padronanza della trasformazione
Questo libro, che analizza la figura del leader, riporta alla memoria un saggio di tanti anni fa, "Il Tao della leadership. Gestire il potenziale umano in armonia con le leggi universali" di John Heider (Edizioni L'Età dell'Acquario). Per chi scrive, è un libro molto importante per impostare il proprio lavoro di guida.
Heider parte dal testo del Tao, scritto nel V secolo avanti Cristo per i capi militari, e lo adatta a conduttori di gruppi di qualsiasi genere, educatori, psicoterapeuti, guide, e anche capi aziendali. E funziona, l'insegnamento del Tao, di essere leader poco presenti, che non mettono se stessi al centro, ma valorizzanoal massimo il gruppo, è fondamentale. Entrambi questi libri dimostrano come l'uomo occidentale moderno ha tanto da apprendere dalle culture lontane dalla nostra, che molte volte erano già arrivate dove noi siamo adesso, molti anni prima.
Massimo Borgatti, "Sciamanager. La via energetica alla leadership, tra sciamanismo e management", Edizioni Il Punto d'Incontro, 2011, 19 euro
Il video di presentazione del libro