Il 15 marzo 2016, nella sede della Facoltà di Psicologia dell’Università di Roma La Sapienza, è stato presentato il Progetto Marathon Evolution. Alla presentazione, hanno partecipato i responsabili del progetto Fabio Lucidi, Professore Ordinario presso La Sapienza – Università di Roma, dove è Direttore Responsabile del Servizio di Psicologia dello Sport, Giovanni Salvatori, biologo ricercatore presso l'Università del Michigan, Walter Casenghi, presidente Forum Sport Center e Enrico Castrucci, Presidente Maratona di Roma.
Cos'è Marathon Evolution? La 22^ edizione dell’Acea Maratona di Roma si è arricchita di un contributo scientifico grazie a un’idea di Fabio Lucidi, Professore Ordinario presso La Sapienza – Università di Roma, dove è Direttore Responsabile del Servizio di Psicologia dello Sport.
Si tratta di un progetto sportivo, una sfida, ma non la solita sfida. E’ la ricerca di un limite sano, fisiologico, un’opportunità per dimostrare che è possibile concludere l’esperienza di Filippide costruendo la propria salute, al riparo da ogni condizione di stress psicofisico, fruendo di una esperienza culturale, mentre si compie una “impresa” sportiva.
In sostanza un gruppo di 35 semplici praticanti volontari e senza alcuna specifica preparazione, provenienti da una rete di circoli sportivi romani guidata dal Forum Sport Center, hanno aderito due mesi prima della data della Acea Maratona di Roma al progetto. Per prepararsi a correre i suoi 42,195 chilometri, hanno avuto gratuitamente a disposizione un biologo nutrizionista, uno psicologo, un allenatore e un preparatore atletico.
Dopo un primo incontro individuale, sono stati seguiti on line e dal vivo attraverso programmi di preparazione fisica, alimentare e mentale.
La preparazione per la maratona è diventata così l’occasione per costruire un percorso individuale e di gruppo di salute e benessere. Durante il periodo della preparazione, sono stati effettuati test psicofisici per monitorare le condizioni dei partecipanti con l’avvicinarsi della gara. I 35 semplici praticanti hanno affrontato la loro sfida, al termine della quale sono stati monitorati dal team del progetto “Marathon Evolution” dal punto di vista psicofisico.
Grandi atleti del presente e del passato hanno accompagnato al traguardo i “Maratoneti Evoluti”. Tra questi, fuori gara, atleti del calibro di Gabriella Paruzzi, Elisabetta Perrone, Maria Guida, Angelo Carosi, Deborah Toniolo e Giovanni Ruggiero.
Il progetto ha visto diverse istituzioni ed enti pubblici e privati riconoscerne l’interesse e il valore di promozione della salute, culturale, sportiva e sociale.
Il partenariato è stato dunque ampio e ha visto il coinvolgimento di enti pubblici come la Facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza, Università di Roma, da cui il progetto è nato e che ha seguito la preparazione fisica e mentale dei partecipanti e, con l’Ospedale Sant’Andrea, ha provveduto alla valutazione psicometrica dei partecipanti e all’analisi dei parametri biologici per la valutazione dello stato psicofisico dei partecipanti.
La vision del progetto. Per anni, la maratona è stata considerata un'impresa estrema e potenzialmente pericolosa per la salute. In effetti, la storia di Filippide, che muore per i suoi sforzi, viene tipicamente usata come una metafora per celebrare la capacità umana di sconfiggere la fatica necessaria per correre ininterrottamente per 42,195 km, ma anche per descrivere il senso di un’impresa tanto eroica quanto stressante per l’organismo. Oggi, la crescente popolarità della maratona tra persone di ogni età è un inno alle capacità della nostra specie di percorrere le lunghe distanze, grazie alle caratteristiche del corpo e della mente umana di gestire sforzi aerobici prolungati. Molte ricerche scientifiche attribuiscono proprio a questa capacità un ruolo centrale nella nostra evoluzione.
E’ anche grazie ad essa che Homo Sapiens si è affermato nel confronto con specie, più forti, più aggressive e più veloci, almeno sulle brevi distanze. L’essere umano è dunque altius, citius, fortius rispetto a specie ben più prestanti, anche perché è un maratoneta naturale, nato per eccellere naturalmente nelle prestazioni prolungate. Se però questo è vero, la distanza della maratona dovrebbe poter essere coperta dall’Uomo senza particolari stress, in una condizione fisiologica che si adatta alle sue caratteristiche psicofisiche, in uno stato di piena salute e benessere. Si propone dunque di immaginare una dimensione sportiva che si trasforma per adattarsi alla necessità, tipica della nostra specie, di associare a essa nuove esperienze conoscitive, di scoprire continuamente ciò che siamo e ciò che ci circonda. Così come la capacità della nostra specie di correre la maratona ha rappresentato una spinta decisiva per l’evoluzione umana, è ora il momento di fare evolvere la maratona, trasformandola in una occasione per esaltare e non per stressare le capacità dell’essere umano. Una maratona preparata e corsa col cronometro puntato sul proprio benessere.
L’obiettivo del progetto. Marathon Evolution è stato un progetto sportivo, una sfida, ma non la solita sfida. E’ la ricerca di un limite sano, fisiologico, un’opportunità per dimostrare che è possibile concludere l’esperienza di Filippide costruendo la propria salute, al riparo da ogni condizione di stress psicofisico, fruendo di una esperienza culturale mentre si compie una “impresa” sportiva.
Come si è svolto. Un gruppo di 35 semplici praticanti volontari e senza alcuna specifica preparazione, hanno partecipato al progetto. Per prepararsi, hanno avuto gratuitamente a disposizione un biologo nutrizionista, che ne ha seguito la preparazione dal punto di vista alimentare, uno psicologo che ha facilitato un percorso capace di portarli a sostenere l’impegno dal punto di vista mentale, nonché dei programmi per un’adeguata preparazione atletica. Dopo una prima visita individuale, i partecipanti sono stati seguiti on line e direttamente. Ogni settimana, sono stati forniti loro i programmi di preparazione fisica, alimentare e mentale.
Ogni mese e mezzo sono stati programmati incontri di gruppo.
Le comunicazioni tra i partecipanti e tra i partecipanti e lo staff sono state quotidiane, attraverso gruppi whatsapp. La maratona è divenuta così l’occasione per costruire un percorso individuale e di gruppo di salute e benessere. Durante il periodo della preparazione, sono stati effettuati test psicofisici per monitorare le condizioni degli atleti con l’avvicinarsi della gara. Gli atleti hanno sempre avuto a disposizione un indirizzo di posta elettronica dedicato, al quale potevanp rivolgersi per ogni dubbio o comunicazione personale con lo staff dei trainer.
I partecipanti. Hanno preso parte al progetto 35 persone, provenienti da una rete di circoli sportivi, guidata dal Forum Sport Center. I partecipanti non erano dei maratoneti, o non lo erano più da molti anni, ma semplici praticanti che, volontariamente, hanno deciso di avvicinarsi o riavvicinarsi al podismo, guidati dalla ricerca del proprio benessere e dalla curiosità per una esperienza sportiva da preparare in tempi ragionevoli e senza entrare in un circuito di agonismo esasperato. Il requisito di base è stato quello del certificato medico agonistico necessario per iscriversi a Maratona di Roma, oltre che a una preparazione di partenza minima, equivalente alla capacità di correre per almeno un’ora continuativa, a qualsiasi passo.
La gara. I partecipanti, che hanno seguito i programmi di allenamento messi a disposizione dallo staff di esperti, sono stati accompagnati durante la gara da pace-maker riservati al progetto, che li hanno portati a concludere la maratona di Roma entro le 6 ore.
Durante la gara essi hanno seguito un percorso che alternava parti di corsa e parti di cammino. Non si è trattato solo di un modo di gestire lo sforzo, ma di uno strumento di consapevolezza per rendersi conto adeguatamente di ciò che si era, di dove si era, di cosa si stava facendo.
Per questa ragione, durante le parti “camminate” i partecipanti al progetto hanno avuto la possibilità di incontrare storici dell’arte e archeologi, che hanno raccontato Roma, pezzi della sua storia, delle bellezze architettoniche che si succedevano nel percorso della maratona. Autorevoli medici, psicologi, biologi, fisiologi, allenatori e atleti, hanno spiegato il percorso psicofisico che gli atleti stavano affrontando, durante la gara stessa. Una gestione adeguata dei rifornimenti, programmata da un esperto nutrizionista, ha permesso di affrontare la gara con il corretto approccio dal punto di vista del consumo metabolico. Psicologi dello sport hanno aitatou gli atleti a superare ogni eventuale difficoltà dal punto di vista motivazionale. Dopo la conclusione della Maratona, semplici valutazioni psico-fisiologiche hanno permesso di verificare se, effettivamente, l’impresa della maratona si sia svolta in assenza di rilevanti condizioni di stress psico-fisico.
Gli Enti che hanno partecipato al Progetto. Il progetto ha visto diverse istituzioni ed enti pubblici e privati riconoscerne l’interesse e il valore di promozione della salute, culturale, sportiva e sociale. Il partenariato è stato dunque ampio e ha coinvolto enti pubblici come la Facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza, Università di Roma, da cui il progetto è nato e che segue la preparazione fisica e mentale dei partecipanti e, con l’Ospedale Sant’Andrea, ha provveduto alla valutazione psicometrica dei partecipanti e all’analisi dei parametri biologici per la valutazione dello stato psicofisico dei partecipanti; il Gruppo Sportivo della Forestale che ha fornito un supporto tecnico, logistico e di partecipazione. Il partenariato di enti legati alla promozione sportiva e sociale è stato altrettanto ampio e prestigioso. L’ente “Maratona di Roma”, ha offerto l’iscrizione gratuita a ciascuno dei partecipanti, il materiale tecnico, i rifornimenti personalizzati durante il percorso. Un'ampia rete di circoli sportivi della città e della Regione, sotto la guida del Forum Sport Center, ha provveduto a identificare i partecipanti e a mettere a disposizione il proprio staff.
I testimonial del progetto. Grandi atleti del presente e del passato accompagneranno al traguardo i “Maratoneti Evoluti”. Hanno garantito la propria presenza e la propria disponibilità ad accompagnare, fuori gara, i maratoneti evoluti al traguardo alcune “grandi donne” dello sport italiano, campionesse di valore assoluto in diverse discipline basate sulla resistenza. Hanno infatti voluto testimoniare la loro adesione al progetto, Gabriella Paruzzi, vincitrice della medaglia d'oro nella 30 km sci di fondo a tecnica classica ai XIX Giochi olimpici invernali di Salt Lake City 2002 e della Coppa del Mondo di sci di fondo del 2004; Elisabetta Perrone, medaglia d'argento ai Giochi olimpici di Atlanta 1996 nella marcia; Maria Guida, medaglia d'oro nella maratona ai Campionati Europei del 2002 di Monaco di Baviera. Il parterre di atleti in campo maschile non è da meno. Tra loro Angelo Carosi, medaglia d'argento ai campionati europei di Helsinki 1994 sui 3000 metri siepi. L’idea di una maratona “familiare” è stata apprezzata anche dalla coppia azzurra del fondo per antonomasia composta da Deborah Toniolo e Giovanni Ruggiero.
Gli sponsor tecnici e gli Enti patrocinatori del Progetto. Enti prestigiosi hanno riconosciuto il valore sociale, scientifico e culturale dell’iniziativa. La Regione Lazio che ha messo a disposizione delle risorse per lo studio scientifico che ha accompagnato l’iniziativa.
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi lo ha patrocinato. Oltre a enti prestigiosi, anche singoli professionisti hanno messo a disposizione del progetto le proprie risorse, sempre a titolo gratuito. Professionisti della nutrizione hanno seguito gli atleti durante la preparazione e ne cureranno l’alimentazione in gara. Professionisti dell’associazione guide di Roma, durante le parti di cammino della Maratona, hanno permesso agli atleti di recuperare anche dallo sforzo mentale e hanno trasmesso loro, la propria passione e competenza per le bellezze della città di Roma che si sono incontrate durante il percorso. La Maratona è divenuta così anche l’occasione per una visita guidata dentro un percorso senza uguali, che si è sviluppata lungo la storia dell’arte e della cultura.
I responsabili del progetto. Fabio Lucidi, Professore Ordinario presso La Sapienza – Università di Roma, dove è Direttore Responsabile del Servizio di Psicologia dello Sport, è autore di oltre duecento pubblicazioni scientifiche di rilevanza internazionale. E’ presidente dell’Associazione Italiana di Psicologia e membro del Consiglio Direttivo della Società Mondiale di Psicologia dello Sport.
Giovanni Salvatori, laureato in Scienze Biologiche, dopo il Dottorato di ricerca in Scienze Morfogenetiche e citologiche (Facoltà di Medicina), ha conseguito il Master in Dietologia e Nutrizione. E' stato Ricercatore presso l'Università del Michigan.
Walter Casenghi, imprenditore e dirigente sportivo, è presidente Forum Sport Center. E’ anche presidente della Lega Italiana Nuoto.
Enrico Castrucci, presidente della Maratona di Roma, é stato insignito di numerosi premi e onorificenze tra cui il premio CONI (2003), il premio USSI (2004) il titolo di Ambasciatore della Città di Roma. E’ docente a contratto alla Sapienza per il corso di comunicazione sportiva presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale.
Bibliografia
Bramble D.M., Lieberman D.E., Endurance running and the evolution of Homo. Nature. 2004 Nov 18;432 (7015):345-52
/http%3A%2F%2Fupload.wikimedia.org%2Fwikipedia%2Fcommons%2F4%2F4c%2FNuchal_Ligament_of_Homo_Sapien.jpg)
The endurance running hypothesis is the hypothesis that the evolution of certain human characteristics can be explained as adaptations to long distance running. The hypothesis suggests that ...
L'Abstract dell'importante studio pubblicato su Nature di Bramble e Lieberman
/http%3A%2F%2Fseedmagazine.com%2Fimages%2Fuploads%2FRunningMan_INLINE.jpg)
The Running Man, Revisited § SEEDMAGAZINE.COM
Ann Trason, Scott Jurek, Matt Carpenter. These are the megastars of ultra-distance running, athletes who pound out not just marathons, but dozens of them back-to-back, over Rocky Mountain passes and
http://seedmagazine.com/content/print/the_running_man_revisited/
scrivi un commento …