Franco Zanotti (atleta tesserato con i Runners Bergamo) ha partecipato alla Sultan Marathon des Sables, piazzandosi 9° in classifica generale e primo dei numerosi italiani iscritti. Ha anche migliorato la sua precedente prestazione (conseguita l'anno precedente) di ben 37' (e cio nondimeno è sceso di un posto nella classifica). E' stata una prestazione eccezionale che conferma la grande tempra di ultratrailer che ha mostrato di possedere. Ricordiamo, per la cronaca, che nel 2009, Franco Zanotti ha conseguito un ottimo piazzamento nel Campionato del Mondo IAU di Ultratrail (a Serre Chevalier in Francia).
Luca Persico, giornalista e simpatizzante Runners Bergamo, gli ha dedicato un bell'articolo su L'Eco di Bergamo, subito dopo il suo ritorno dal deserto del Sahara.
Eccolo.
Il bergamasco brilla alla Marathon des Sables
Migliore degli italiani, con 37’ in meno del 2010
«E adesso punto a correre a New York»
(LUCA PERSICO) Varcata la scaletta dell’aereo, Franco Zanotti ha un’abbronzatura in più, qualche chilo in meno e il senso dello humour di sempre: «Un aggettivo per la mia esperienza? Diciamo lunare». Bella, questa. Perché ieri era mezzo secolo che Yuri Gagarin saliva per la prima volta nello spazio.
Mentre un Bergamasco tornava da una settimana nel deserto. Per la precisione da quello sud marocchino del Sahara, scenario della Marathon des Sables, una delle più estenuanti ultramaratone al mondo: 280 km da percorrere in sei tappe, rigorosamente in condizioni limite.
Nono posto con record. Zanotti l’ha conclusa al nono posto, migliore italiano con il crono di 24 ore e 16 minuti netti, trentasette meno dell’edizione 2010: «Ma nonostante questo ho chiuso una posizione sotto rispetto a dodici mesi fa – dice lui, 39 anni, artigiano nella vita di tutti i giorni -. È stato l’unico neo di una prestazione molto positiva e senza particolari acciacchi fisici».
Performance all’insegna della regolarità, con parziali costantemente fra il quinto e il nono posto e un solo momento
di crisi. Il quarto giorno, a metà del tappone di 82 km con conclusione in notturna e illuminazioni formato balise: «Colpa del gran caldo, in quel momento si era arrivati quasi a 50 gradi e per qualche chilometro ho camminato - ricorda lui, sesto nella classifica a squadre con la Free Life Energy -. L’ho presa con filosofia, approfittandone per dare un’occhiata al paesaggio: in lontananza mi è parso pure di intravedere un dromedario…».
Già, ci sono cose che i podisti da un paio di sgambate a settimana non possono immaginare.
Le sensazioni che regala mulinare falcate a getto continuo nella sabbia: «La fatica è cinque volte maggiore, al chilometro si viaggia un minuto e mezzo più lentamente». E tempeste di sabbia che rischiano di farti perdere l’orientamento: «Me ne sono capitate un paio, ma per fortuna non ho mai avuto bisogno di utilizzare i razzi segnalatori:
avevo una bussola sempre a portata di mano».
«Tra concorrenti c’è solidarietà: chi arriva primo monta le tende di tutti» O come la solidarietà che unisce tutti nella fatica e nella fame (si gareggiava in condizioni di autosufficienza alimentare, ovvero con i soli cibi stivati nello zaino) e fa venire meno differenze di classifica, lingua o nazionalità: «La sera chi arrivava per primo montava le tende anche per i più attardati. Chi stava meglio andava a fare legna
per accendere il fuoco per tutti». Non un reality modello «Isola dei famosi», ma un modo per tornare a uno stile di vita
più arcaico. Zanotti lo spirito libero, l’inesauribile cui proponrre tutto meno una settimana
di vacanza al mare sul salviettone («Nemmeno se me la regalassero, mi mancherebbe l’aria…»), racconta che il suo
Sahara è stata una boccata d’ossigeno, prima di tornare alla vita di tutti i giorni: «Troppo industrializzata, commerciale e veloce. Più vedo l’Africa, più mi convinco che si può vivere meglio in maniera diversa. Qui rincorriamoil superfluo».
Ok anche Carrara e Marchesi. Alla manifestazione hanno partecipato anche altri due ultratrailer bergamaschi, ovvero Alessandro Carrara e Roberto
Marchesi: il primo 49 anni, di Mozzo, alla nona partecipazione alla competizione ha chiuso in 39h45’47”con un 213° posto niente male (in gara c’erano infatti 1.100 pretendenti da 100 nazioni); il secondo, 48 anni, da Sedrina, sul traguardo di Tazzarine ha potuto festeggiare la 366ª piazza (45h02’33” alla prima partecipazione) con la stessa soddisfazione con cui nell’88 si qualificava alle Olimpiadi di Calgary nel biathlon. Il tempo di stappare le bottiglie
di spumante con gli amici dei Runners Bergamo (sponsor della sua avventura e che via etere l’hanno seguito passo dopo passo) e Zanotti penserà al futuro.
Obiettivo New York. Messa in bacheca una splendida coppa di vetro e un abbuono per l’iscrizione 2012 (al vincitore, il marocchino El Morababity sono andati 3.500 euro), dispensate le dediche del caso alla compagna Ornella («che ha una pazienza infinita, perché per allenarmi ho rinunciato a tanti momenti teoricamente di svago») e il prossimo obiettivo sarà la Maratona di New York. «Non ci sono mai stato – dice Zanotti - e visto che quarant’anni si compiono una volta sola per quest’anno non voglio mai farmi mancare nulla.