(Maurizio Crispi) Come è già stato commentato, la Maratona di Ragusa, svoltasi lo scorso 13 gennaio 2013 (all'importante ricorrenza della sua decima candelina), è stata organizzata in condizioni spartanissime, per mancanza di supporto da parte delle istituzioni pubbliche e dunque con un budget oltremodo limitato.
Comunque, la bella manifestazione iblea (caratterizzata dalla cornice di uno dei più superbi esempi urbanistici del Barocco siciliano) è stata premiata in termini di partecipazioni: circa un paio di centinaia gli atleti iscritti alla Mezza e una cinquantina i maratoneti (in numero superiore a quelli della 9^ edizione), con un'importante partecipazione qualitativa e quantitativa di atleti provenienti da altre regioni d'Italia: un sintomo sicuro, questo, del fatto che la Maratona di Ragusa piace (e può piacere), che ha tutte le carte in regole per possedere delle intrinseche qualità attrattive.
Paradossalmente, sono proprio i Siciliani a disertare la gara ragusana dei 42,195 km.
Si sa, i podisti siciliani - l' l'ho detto in diverse occasioni - sono spesso "schinfignusi" e per molteplici motivi disertano le maratone siciliane per rivolgere la propria attenzione a più "blasonate" maratone nel territorio nazionale o anche all'estero.
E, in più, sono spesso convinti assertori che si corre una - o al massimo due maratone all'anno per fare il tempo.
In questo senso, non condividono certamente la filosofia che pertiene al "popolo delle lunghe", oppure agli aderenti del movimento di pensiero e azione definito "Bottom Runners", nè tanto meno si sentono di poter essere dei "podisti marziani", interessati a portare iin giro il verbo della condivisione podistica per una pacifica invasione delle strade cittadine e per fare "massa critica".
Pochi, ma buoni, tuttavia, i frequentatori della Maratona di Ragusa, podisti di bocca buona e di bocca buona, desiderosi di fare un'esperienza podistica in un bel contesto architettonico e ambientale, con compagni di strada selezionati con i quali scambiare quattro chiacchiere e stringere eventualmente anche amicizie di più lunga durata.
Ed è con questo spirito che tanti ritornano: nonsi accontentano di una sola partecipazione ma diventano della maratona iblea abituali frequentatori, ma perchè animati dallo spirito podistico più disinteressato, in cui ciò che conta è partecipare e divertirisi.
Tra tutti questi che "a volte ritornano", non è mancato nemmeno questa il termitano Giuseppe Profita che - udite, udite - ha raggiunto il record delle 10 partecipazioni, meritandosi così un "premio fedeltà".
Ebbene: proprio così!
Malgrado le difficoltà economiche, malgrado le spartanissime condizioni della corsa con tutto ridotto all'osso e all'essenziale, con le premiazioni riservate soltanto ai pri tre assoluti - uomini e donne - di Maratona e Mezza, Elio Sortino e gli organizzatori non hanno mancato di allestire una bella targa-ricordo che, al termine della cerimonia delle premiazioni, è stata consegnata a Giuseppe Profita, "fedelissimo amico".
Targa che Giuseppe Profita ha accolto, con sorpresa, ma soprattutto con tantissima emozione, ravvendendo nella targa non un semplice gesto formale, ma un riconoscimento di amicizia e stima.
Da notare che la motivazione porta scritto "per le prime dieci partecipazioni", contenendo quindi un implicito augurio di poter essere presesente anche nelle prossime dieci edizioni.
Un augurio che noi di "Ultramaratone...", rivolgiamo a Giuseppe Profita, ma anche ad Elio Sortino e ai suoi, perchè la Maratona di Ragusa abbia ancora una lunga vita.
Foto di Maurizio Crispi
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