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7 maggio 2015 4 07 /05 /maggio /2015 05:56
Agli organizzatori di eventi podistici siciliani. Analisi e proposte di una runner siciliana stressata dal troppo che stroppia

Il troppo stroppia sembra voler dire Elena Cifali nella sua lettera indirizzata agli organizzatori di eventi podistici siciliani, sepcie quando a metterci lo zampino sono il caldo o la scarsa efficienza di alcuni eventi podistici.

Eventi podistici inflazionati e pompati dalla loro adesione al Circuito Grand Prix, podisti intruppati che si spostano in massa per partecipare ad una garetta di 10 km, affrontando anche viaggi di centinaia di chilometri, magari disertando eventi podistici che avrebbero più a portata di mano (vedi la concomitanza tra la Maratona di Siracusda e la 10 km di Capo d'Orlando, tanto per fare un esempio), il caldo eccessivo che arriva a stroncare come un maglio anche i podisti più volenterosi e preparati, organizzazioni di gara approssimative che non sempre garantiscono ai runner partecipanti l'agio necessario.

Tutto questo è delineato nella lettera di Elena Cifali, incluse la rassegna di alcune possibili soluzioni: una lettera che va letta e meditata, augurandosi che possa suscitare un proficuo dibattito.

Cari amici,
mi permetto di usare un tono confidenziale con voi perché da anni fate parte della mia vita e da altrettanti anni riempite le mie domeniche di sport.
Questa mia non vuole essere una lettera gonfia di critiche o attacchi, ma una proposta di crescita e miglioramento.
Le mie riflessioni scaturiscono dalla Mezza Maratona di Marsala dello scorso 19 aprile, inserita nel Grand Prix di Maratonine del panorama siciliano.
La gara si è svolta in condizioni ambientali anomale a causa del gran caldo, arrivato quasi improvviso dopo un inverno insolitamente rigido e piovoso.
La settimana successiva la Maratona di Siracusa è stata disputata in condizioni climatiche ancora più critiche, mentre - contestualmente - si svolgeva la gara di Capo d’Orlando sulla distanza di 10 km, inserita anche questa nel circuito Grand Prix di corse su strada siciliane.
Questa concomitanza di eventi, di gare, non ha giovato a nessuna delle due organizzazioni che, purtroppo, si sono viste “rubare” gli atleti da una parte e dall’altra.
Mi chiedo se non fosse stato più saggio per gli organizzatori della Maratona (ad onor del vero, nella all’interno della distanza regina si poteva scegliere di correre la mezza maratona e anche la dieci chilometri) anticipare di qualche settimana un evento così importante e faticoso per gli atleti.
Con le alte temperature estive non si scherza, soprattutto quando queste arrivano improvvisamente a colpire la nostra Sicilia.
La maratona di Terrasini dello scorso 3 maggio ha completato l’opera con le sue temperature roventi.
Bisognerà evitare che in futuro le gare diventino un gioco al massacro, disputandole in date che poco considerano le temperature.
A tal proposito mi viene in mente la Maratona di Palermo, prevista per il prossimo 2 giugno 2015.
Il 2 giugno!
42.195 metri corsi con temperature tropicali. Ma scherziamo?
Qualcuno potrà obiettare dicendo che sono sempre liberissima di non partecipare, senza vituperare la manifestazione.
Ma lo scopo ultimo dello sport amatoriale non è la partecipazione, il divertimento e la crescita dell’evento?
Non dimentichiamo che i nostri eventi sono anche fonte di turismo e di business per le località che ospitano gli atleti e le loro famiglie, oltre che fonte di valorizzazione del territorio.
Capisco perfettamente che non si possono accontentare le necessità di tutti, ma il movimento podistico siciliano è cresciuto di anno in anno facendo registrare sempre più presenze e, a tal proposito, bisognerà considerare anche gli spostamenti.
Ad aggravare le già precarie condizioni del sistema viario siciliano è arrivato il crollo del Viadotto Himera dell’autostrada Palermo-Catania. Ciò penalizza gli spostamenti di tutti quei runner che si muovono da una parte all’altra dell’isola per correre, a volte, anche solo poche migliaia di metri.
Ed allora, le proposte per il 2016 potrebbero essere:

1. organizzare mezze maratone e maratone entro il mese di marzo e da ottobre in poi;
2. evitare la concomitanza di gare di importanza regionale;
3. tenere conto della “spaccatura” della Sicilia;
4. organizzare anche nelle ore pomeridiane e serali, là dove è possibile.

Si potrebbe predisporre, fin da subito un tavolo di programmazione che contempli la presenza degli organizzatori, siano essi di maratone, mezze maratone e gare di Grand Prix.
Si potrebbero eleggere rappresentanti degli atleti che facciano da portavoce per le sempre crescenti difficoltà che domenica dopo domenica s’interpongono tra il divertimento e il sacrificio.
Sono certa che, tra coloro che storceranno il naso davanti a queste proposte considerandole arroganti e sfrontate, altrettanti inizieranno a riflettere e pensare a soluzioni alternative che rendano questo nostro sport sempre migliore, nel rispetto delle città, degli organizzatori e dei podisti.
Con i miei migliori saluti, una di voi
Elena Cifali

Elena Cifali

Elena Cifali con la sua lettera aperta mette il dito in una ferita aperta e sempre aperta.

Il fatto è che gare ce ne sono tantissime: ognuno, ogni società vuole fare la sua per motivi anche di budget, perchè i contributi FIDAL che si ricevono (oltre a quelli regionali) vengono anche misurati sulla base del tipo e del numero di eventi che, come società riesci ad organizzare.

L'altro problema - è quello il problema principale - è la logica perversa dei circuiti Grand Prix (per nan parlare dei loro corrispettivi targati UISP) che fanno diventare la partecipazione a singole gare quasi come un lavoro (per il pompaggio da parte dei Presidenti di Club che richiedono ai loro iscritti la tassativa partecipazione alle gare di Grand Prix per fare numero e per garantirsi buone posizioni nella classifica societaria), con l'assurdo di "migrazioni" di massa per andare a partecipare ad una gara di una decina di chilometri a 300 km di distanza.

Si deve accettare che di gare ce ne possano mettere molte, ma lasciandole vivere di una vita locale: le fa chi le vuole fare e che abita sul posto (quindi più gare ci sono, da un certo punto di vista, meglio é: le potremmo definire "gare a chilometro zero".

Si potrebbe optare su di una maggiore duttilità: meno gare di Grand Prix, più gare locali (e queste ultime di sabato pomeriggio), in modo tale che ai più avidi di gare rimanga la possibilità di gareggiare in una gara più importante la domenica. Per dire: garetta divertente di 10 km il sabato, mezza maratona o maratona la domenica).

La stagionalità delle gare podistiche è impensabile, dato il loro numero e dato il nostro clima che escluderebbe periodi molto prolungati dell'anno.

Si potrebbe richiedere una migliore organizzazione per fronteggiare il caldo eccessivo (spugnaggi abbondanti, docce volanti).

E, soprattutto, è il circuito Grand Prix che avvelena l'atmosfera, facendo sì che la partecipazione alle gare del circuito diventi una specie di lavoro per decine e decine di runner

Inoltre bisogna accettare la logica che alcune gare si sovrappongano, cominciando a considerare che specie le Maratone e Ultra debbano avere un bacino di utenza differente, così come del resto le gare di tipologia trail, brevi o lunghe che siano.

Detto questo: piatto ricco mi ci ficco.

Più opportunità di scelta ci sono meglio è per tutti, partendo dal presupposto che si possa scegliere e soprattutto divertirsi. Più sana "concorrenza" c'è, più gli organizzatori di gare possono sentirsi spinti a migliorare la loro offerta (più servizi, migliore assistenza, maggiori bonus e benefit agli atleti che partecipano alla loro gara, scegliendola tra molte altre).

Più gare ci sono e più opportunità ci sono di scegliere quelle che si svolgono in posti belli, dove si trova una calda ospitalità, dove c'è una ottima organizzazione.

E soprattutto occorre rcordarsi che è il circuito di Grand Prix con le sue logiche ferree di produttività ad impedire il libero articolarsi di queste logiche.

Quindi meno Grand Prix e più gare podistiche "locali" nel pieno significato del termine.

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commenti

G
Assolutamente d'accordo con la cara amica Elena! Un po meno d'accordo sul fatto che sono i due gran prix fidal che rompono gli equilibri sulle date e sul fatto che molte gare piccole locali grazie ai gran prix diventano regionali. I calendari servono a confrontarsi agonisticamente e sportivamente con gli amici nella classifica finale di fine circuito. Sicuramente troppe gare in ognuno dei due gran prix, qualche appuntamento in meno alleggerirebbe tutto il contesto generale, questo si. Piuttosto io per primo punto il dito e accuso apertamente due altri punti già da voi sottolineati e non ho alcun timore di essere nuovamente attaccato proprio da componenti del consiglio direttivo fidal e da persone che stanno in certe posizioni nella fidal Sicilia (mi è già successo anche di recente: solo perché su fb mi ero permesso di esprimere il mio parere sul fatto che anche secondo me, come la pensano pure tantissimi runner siciliani e che anch'essi avevano dato man forte al mio pensiero, la mattina della domenica del 15 marzo proprio da "uno che conta" della fidal mi fu detto personalmente di smetterla di far cattiva pubblicità alla maratona del 2 giugno e, sue testuali parole, mi disse addirittura "se tu non vuoi partecipare alle gare farai solo un piacere a tutta l'atletica siciliana" tant'è che gli risposi per battuta ironica "se vuoi allora non faccio neppure la gara di stamattina e me ne torno a casa tanto abito pure qui a due passi a bagheria"!!!!<br /> Ebbene i due punti che secondo me sono realmente da sottolineare: le temperature estive troppo afose e dunque aver la pretesa di voler per forza organizzare gare pesanti dal punto di vista fisico x un partecipante come è una maratona anche in estate secondo me significa ascoltare solo le logiche di business (che inutile volerlo nascondere ma sappiamo che le gare portano anche questo) e non tenere in giusta considerazione il vero divertimento e appagamento di chi partecipa alla gara (in dettaglio mi riferisco proprio alla maratona del due giugno, spuntata improvvisamente nel panorama siciliano come x magia. Per inteso: parteciperò anche io alla manifestazione del due giugno a Palermo ma faro la staffetta 4x10 km con una squadra di miei amici e con questo sottolineo che non sono contrario alla manifestazione in se anche se fatta in estate ma sono contrario alla maratona individuale da far correre col caldo di giugno in una città famosa per le sue temperatura altissime estive come Palermo...).<br /> Il secondo punto è che certi presidenti di società realmente tentano di imporre ai propri tesserati la partecipazione a tutte le gare dei gran prix fidal. In questo modo avete ragione nel dire che lo sport da puro divertimento quale è e quale dovrebbe rimanere si trasforma quasi in un lavoro per gli atleti, con conseguenti malumori e, a volte, pure liti tra podisti e società d'appartenenza (non sono favole, ne ho notizie certe che in alcune società avviene pure questo). E qui ha ragionissima filippo Castiglia nel sostenere che ognuno invece dovrebbe restare libero di scegliere se partecipare o no e a quali gare, libero da interessi di società etc. Per mia fortuna questo non è un problema che mi sfiora, e lo dico apertamente anche questo: la società a cui appartengo mai, e sottolineo mai, ha provato a "imporre" in qualche modo la partecipazione alle gare a noi tesserati! Anche perché per noi atleti gareggiare comunque ha un costo economico (benzina per le trasferte, hotel se si pernotta, iscrizione gare, mangiare etc) e se dovessimo realmente esser costretti in qualche modo a far tutte o quasi tutte le gare tale costo non sarebbe indifferente! <br /> Amen!
Rispondi
F
Chi corre per il piacere di correre, parteciperà solo alle gare che preferisce e sarà molto contento dell'imbarazzo della scelta
Rispondi
V
EVENTI PODISTICI INFLAZIONATI: ECCO IL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE.<br /> Riguardo le date, bisogna ricordare che vi sono eventi storici e consolidati sul territorio che sono diventati nel tempo degli appuntamenti programmati ( vedi prima domenica di Maggio per la mezza di Terrasini, da ben xv edizioni). L'eccezionalità meteorologica purtroppo può presentarsi, ma certamente essa viene amplificata quando gli atleti vengono da tante, troppe gare.
Rispondi
U
Infatti, nelle sue considerazioni Elena Cifali entrava nel merito - mi pare di aver capito - sul fatto che nella Mezza Maratona di Marsala vi fosse stata una carenza nei ristori idrici e nei ristori idrici, già insufficienti in una giornata di normale temperatura.<br /> Ci sono diversi problemi in gioco: uno riguarda la capacità organizzativa di specifici CC.OO; l'altro riguarda invece il sovraffollamento in calendario con eventi che potrebbero essere "locali" e che invece diventano "regionali" per via del loro essere prove di un Circuito regionale. Potrebbe essere benvenuta la strategia di fare coincidere le date di alcuni eventi per così dire "minori", in modo tale che i podisti locali possano decidere di partecipare o sulla base della loro personale preferenza o sulla base della distanza da percorrere (ci potranno essere quelli che in questo modo opteranno per l'evento più vicino). E del pari, come si usa fare al Nord Italia anche per le Mezze Maratone e per taluni eventi di Maratona (é classico l'esempio della decana Maratona del Mugello), si potrebbe cominciare a sfruttare il pomeriggio del sabato per alcuni eventi: con il vantaggio di utilizzare un periodo della giornata con temperature più "abbordabili", ma di dare agio ad alcuni podisti di avere libera la domenica per fare altro: i più "ingordi" potranno così partecipare ad un evento podistico della domenica, altri potranno trascorrere il giorno di riposo, assieme alla famiglia, riposando o facendo altro, all'insegna del principio - sanissimo, peraltro - "non di sola corsa".<br /> Illuninante è l'esempio delle 6 ore podistiche la maggior parte delle quali vengono disputate di pomeriggio (partenza alle 14.00 e conclusione alle 20.00; oppure partenza alle 18.00 e conclusione alle 20.00. O addirittura nottetempo, con partenza alle 24.00 e conclusione alle 6.00 del mattino. Insomma, se ci si rimboccano le maniche, e si cercano spazi differenziati e più duttili, le soluzioni creative non mancherebbe certamente.<br /> Ma, rispettando alcuni eventi di indubbia solidità e che meritano di essere valorizzati (ed internazionalizzati, anche) il più possibile, bisogna accettare una logica di eventi podistici a chilometro zero: molti eventi podistici, capaci di attrarre soprattutto i podisti che vivono nelle provincie più vicine: insoma, una visione di maggiore "sostenibilità" podistica.
V
questa tua analisi la condivido in pieno. In caso di eventi meteo eccezionali, bisogna essere previdenti e...stare sul pezzo. Pensa che a Terrasini, prevedendo la giornata di caldo gli organizzatori, Pino e Rocco, il giorno prima hanno acquistato una pedana di acqua in più, in aggiunta a quella fornita dagli sponsor. Ecco un esempio in cui si certifica davvero la grande attenzione verso chi corre e l'amore per la propria manifestazione. grazie per averi ospitato - vincenzo alaimo
U
Certamente non si entra nel merito di eventi podistici consolidati e che raccolgono un grande numero di adesioni, ma piuttosto si vuole discutere (problematizzando, alla ricerca di soluzioni costruttive) sul proliferare di eventi podistici piccoli che vengono inflazionati per il fatto di essere parte del circuito Grand Prix, il che implica adesioni di un graqn numero di podisti sulla base dello spirito societario e, a volte, a causa delle pressione dei Presidenti di Club che vogliono una massiccia rappresentazione della loro squadra. Per quanto riguarda imprevisti eventi meteo - come ad esempio un eccesso di caldo - non si può ovviamente fare nulla, ma almeno si potrebbe predisporre un piano B che preveda ristori d'acqua più abbondanti, spugnaggi più frequenti etc. Altri eventi potrebbero essere de-flazionati e sviluppati di sabato e in orari pomeridiani, specie da noi nella stagione calda.

Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

Archivi

Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Statistiche generali del magazine dalla sua creazione, aggiornate al 14.04.2014

Data di creazione 12/04/2011
Pagine viste : 607 982 (totale)
Visitatori unici 380 449
Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
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