Il biellese Stefano Velatta ha trionfato alla 8^ edizione della 100 chilometri delle Alpi, corsa su strada partita la mattina dell'8 ottobre da Torino alle 10.00 e organizzata dalla ASD Giro d’Italia Run: sono stati circa 160 gli iscritti, ma solo 130 i partenti che si sono avviati da Torino per arrivare al traguardo di Saint Vincent, in una 100 km che connette le Regioni Val d'Aosta e Piemonte.
Il portacolori del Gaglianico 74 ha tagliato il traguardo posto nel centro storico di Saint Vincent in Valle d’Aosta dopo 7 ore 50 minuti e 36 secondi, un tempo di tutto rispetto in senso assoluto.
“Una gara tatticamente perfetta” - come l’ha lui stesso definita poco dopo l’arrivo, festeggiato da numerosi amici e compagni di squadra: Velatta, che già aveva partecipato a questa massacrante gara due anni fa chiudendo secondo, ha impostato una condotta di gara prudente, senza farsi prendere dall’euforia di strafare, ma tuttaviaconvinto delle proprie potenzialità.
Nei primi chilometri ha lasciato andare via un paio di avversari che poi, pian piano, hanno perso terreno. Intorno al 40° chilometro il runner biellese era già al comando della corsa con un centinaio di metri sul più immediato inseguitore. Lo strappo è arrivato qualche chilometro prima di entrare in terra valdostana: a Carema Velatta aveva già accumulato venti minuti di vantaggio sul secondo, il ligure Denis Capillo da Arma di Taggia, arrivato al traguardo un’ora dopo in 8 ore e 47 minuti, mentre terzo assoluto si è piazzato il siciliano Santo Monaco. fresco vincitore della 1^ edizione della Etna Extreme - 100 km del Vulcano che si è disputata lo scorso 11 settembre, e chiuse allora con il crono di 10h22'54.
Intorno al 60° km, un inizio di crampi lo ha preoccupato, ma passata la lieve crisi Velatta ha ripreso a macinare chilometri a velocità sostenuta: all’85°km il vantaggio era lievitato a oltre 30 minuti, un buonissimo bottino in vista dell’ultima temibile salita, il Mont Jovet.
Nell’ultima rampa il capolavoro finale sorretto dalle urla di incitamento dei suoi compagni di squadra del Gaglianico 74 (che si sono presentati con una maglietta dedicata all’evento) e dei suoi amici che hanno fatto la spola lungo il percorso per incitarlo e dargli il supporto morale necessario.
Al traguardo è arrivato a braccia alzate, scoppiando poi in un pianto liberatorio alla vista di tutte le persone che lo stavano attendendo per festeggiarlo: l’abbraccio più emozionante con la figlia Noemi che gli è stata vicino per tutto il percorso, accompagnata in auto dall’amico Antonello (anche lui ultramaratoneta) e dalla figlia Francesca che lo hanno seguito come un ombra per tutti e 100 i chilometri.
“E’ una gara che mi piace molto, per i paesaggi che attraversi e per la tipologia di percorso. Volevo stare sotto le otto ore - ha dichiarato Velatta - volevo vincerla e ce l’ho fatta: è una grandissima soddisfazione personale e per tutte le persone che mi vogliono bene e che mi sono vicine nelle cose che faccio. Un ringraziamento particolare alla mia allenatrice Clelia Zola e a tutti gli amici che mi hanno seguito voglio solo dire che sono stati fantastici".
Intervistato dalla Rai regionale valdostana Velatta ha confidato i suoi segreti: "La forza è la mia famiglia, poi non ho altro segreto se non tante e tante ore di allenamento duro che forzatamente devo conciliare anche con la mia attività lavorativa. Facendo i turni in fabbrica sono sicuramente agevolato rispetto a chi fa giornata, ma non mi pongo problemi se devo allenarmi al mattino presto o alla sera".
Ma si sa che la gara dei primi non collima mai nella percezione che si raccoglie di esse con le impressioni che, alla fine, raccolgono tutti coloro che seguono e che si collocano al traguardo tra i primissimi e lo scoccare del tempo massimo regolamentare.
Ed ecco che così vogliamo dare spazio al punto di vista di Luisa Betty con oltre 180 gare concluse tra maratone e ultra al suo attivo, non ultimissima classificata, che esprime una serie di critiche serrate all'organizzazione sia per quanto concerne l'assistenza in gara agli atleti, sia per quanto concerne la logistica dei serivizi resi nel dopo gara.
Seguendo il parere di Luisa Betty, alla 100 km delle Alpi dovrebbe essere attribuito un punteggio assai basso.
Ma vediamo le sue parole... che, naturalmente, vengono riportate, in attesa di eventuali smentite oppure di pareri discordanti che saremo lieti di pubblicare in questo magazine.
I punti dolenti segnalati da Luisa Betty - perlomeno quelli riscontrati in corso di gara - sono legati al fatto che in una 100 km in linea con relativamente pochi partecipanti i posti di ristoro sono difficilmente gestibili stante la rarefazione dei passaggi degli atleti, una volta superato il 30° km. I problemi relativi alla sicurezza degli atleti (soprattutto per la massa dei partecipanti, esclusi i top runner) peraltro si pongono anche in altre più blasonate 100 km, solo che in queste - prenendo come parametro di riferimento la 100 km del Passatore (peraltro citata dalla Betty) vale l'effetto massa critica, stante il numero elevato dei partecipanti, anche se di quando in quando qualche incidente si verifica.
E, assumendo che le parole di Luisa Betty, puntino effettivamente il dito su qualche aspetto organizzativo ancora traballante ed incerto, c'è da sperare che sortiscano l'effetto di critica costruttiva che impegni gli organizzatori a cercare di far meglio ad una prossima edizione.
"E come l'Artista tenta di riprodurre sulle proprie tele un'immagine o una sensazione per come l'ha vista e vissuta...così l'Atleta, attraverso le gare che corre, esprime se stesso, finalizza i suoi sacrifici, si realizza sia come sportivo che come Uomo."
Ho scelto, non a caso, questa splendida e veritiera citazione per commentare la deludente "100 km delle Alpi" da Torino a S.Vincent (i quali in realtà si sono poi rivelati essere 102), la mia 188^ fra maratone ed ultra, che purtroppo sono costretta ad archiviare come la peggiore 100 km che abbia mai corso finora: sia per l'estremo squallore e pericolosità del percorso (in particolare i 35 km iniziali di noiosissimo "piattume", per non parlare dei vari tratti in notturna completamente al buio con le auto che ci sfrecciavano accanto alla massima velocità), ma soprattutto per la veramente PESSIMA organizzazione e la più totale mancanza di interesse e riguardo verso gli Atleti.
Qualche esempio di ciò: ristori completamente sfasati, segnalazione errata del percorso (riscontrata da tutti i partecipanti) superiore di 2 km, medaglia per soli 25 atleti su 126 iscritti (io stessa sono rimasta senza), pasta-party inesistente, palestra che in teoria avrebbe dovuto essere "riscaldata" e dove invece si battevano i denti dal freddo, con i poveri atleti costretti a coricarsi su misere brandine senza uno straccio di coperta, incredibile cafonaggine e maleducazione da parte di giudici e assistenti di gara, e potrei elencarne ancora tante altre di pecche e mancanze di rispetto nei confronti di chi correva. Insomma una delusione totale sotto quasi ogni punto di vista, ed e' un vero peccato poiché si tratta pur sempre della 100 km più antica d'Italia [non come numero di edizioni, ma per quanto concerne l'anno di inizio. Ndr] e non merita di andare a morire per colpa di gente inetta, cafona e incompetente che di sport non ne sa e non ne capisce un bel nulla. Purtroppo temo che questa sara' la sua inevitabile fine, dato che la gente non paga di certo per tornare dove sa di venir presa a pesci in faccia (giustamente). Organizzare una qualsiasi gara non e' di per se' facile, figuriamoci una 100 km: non e' un gioco ne' uno scherzo, specie quando viene messa a rischio l'incolumità dei partecipanti, e se non si e' sicuri di riuscire a garantire un'organizzazione quasi impeccabile...Be', allora é decisamente meglio STAR FERMI e dedicarsi ad altro, prima di combinare danni ben più gravi!
Questo é il mio modesto parere e chi mi conosce sa che scrivo ed espongo sempre ciò che penso senza peli sulla lingua (né sulla penna).
L'unica nota positiva e' stata il correrla a passo tranquillissimo assieme a due compagni di avventura straordinari come la "talebana" Sara Ultrarunner Paganucci e il "Forrest Gump" italiano Costanzo Michelangelo, che fra chiacchiere e risate sono riusciti a rendere piacevole persino una gara disastrosa come questa. Proprio vero che "l'Unione fa sempre la Forza", ed il mio ringraziamento più sincero oggi va solo ai miei due straordinari Amici, poiché senza di loro forse stavolta avrei gettato la spugna, troppo presa dalla rabbia e dallo sconforto.
Invece, grazie a loro sono FINISHER anche stavolta e sono pure stata premiata come prima assoluta di categoria, dopo aver corso 96 km appena due settimane fa, quindi cercherò di tenere solo i ricordi positivi come questo e di dimenticare tutto il resto...ma certo e' che alla Torino-S. Vincent la sottoscritta non ce la vedranno MAI piu'!
E la sconsiglio vivamente anche a tutti voi...
Meglio spendere soldi per le 100 km "serie" come Asolo e Passatore, dove perlomeno si è sicuri di trovare un'organizzazione all'altezza delle aspettative, datemi retta!
Perdonate lo "sfogo", ma mi pareva giusto e corretto denunciare tutto ciò e mettervene al corrente (anche e soprattutto per mettervi in guardia).
Alla prossima... sperando che sia migliore di questa!
Velatta superlativo: domina la 100 km delle Alpi
Impresa di Stefano Velatta: il biellese ha trionfato alla 8ª edizione della 100 chilometri delle Alpi, corsa su strada partita questa mattina da Torino alle 10, organizzata dalla Giro d'Italia Run:
http://www.biellacronaca.it/pages/velatta-superlativo-domina100-km-delle-alpi-9663.html
Velatta superlativo: domina la 100 km delle Alpi Il biellese ha corso oggi da Torino a Saint Vincent in meno di 8 ore
Altri mometi della performance di Stefano Velatta. E, in una foto di Maurizio Crispi, l'arrivo di Santo Monaco alla Etna Extreme 100 km del Vulcano.
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