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24 febbraio 2014 1 24 /02 /febbraio /2014 19:55
Old Deer Richmond Park Half Marathon. Oltre 1200 alla partenza. Picocle riflessioni in margine su similitudini e differenze rispetto ad una gara di casa nostra
Si è svolta il 23 febbraio 2014 a Richmond-upon-Thames nel bel contesto paesaggistico dell'Old Deer Park, l'edizione 2014 dell'omonima Half Marathon, organizzata dall'Energised Sport Team
Le condizioni meteo non del tutto inclementi: la temperatura è stata ad un livello accettabile, ma - benché sabato fosse stata una giornata assolata (per quanto possa esserlo in GB) - cielo grigio e un vento freddino che non ha mai smesso di soffiare, un solo momento.
Queste condizioni meteo unitamente agli alberi spogli contribuivano a creare una sensazione di freddo, anche se molti dei runner presenti non se ne sono dati per inteso e hanno corso abbigliati come se fosse estate e imperversasse la canicola.
Malgrado le pioggie abbondanti dei giorni precedenti che hanno causato numerosi allagamenti, non è stato necessario modificare il percorso di gara che si distendeva su di in circuito di poco più di 10 km, da ripetere 2 volte.
Numerosissima la partecipazione, con oltre 1200 runner di tutte le levature, allo start.
Tutto il mondo di corsa è eguale, per alcuni versi. Ma per alcune cose si possono notare delle differenze marcate.
Old Deer Richmond Park Half Marathon. Oltre 1200 alla partenza. Picocle riflessioni in margine su similitudini e differenze rispetto ad una gara di casa nostraInnanzitutto, identici i rituali prima della gara: chi si riscalda, chi si unge, chi fa delle brevi corsette, chi non fa nulla, chi si scambia effusioni con la fidanzata, chi giocherella con il proprio cane. Ci sono quelli che indossano capi di abbigliamento tecnico e quelli che sono vestiti come "pirati con la bandana" con tutaccie e altri indumenti che farebbero storcere il naso ai podisti nostrani che, in prevalenza, sono fissati con i capi tecnici.

Ma delle differenze saltano subito all'occhio. Disposte ben visibili ci sono i WC chimici, in una lunga fila (saranno almeno 15, se non venti). E tutti fanno ordinatamente la fila per le "rifiniture " del caso. 
La fila è davvero smisurata e si ha la sensazione che non potrà essere smaltita prima dello start.
Ciò nonostante sono tutti a far la fila: e non c'è nessuno - dico nessuno - che si apparta in un luogo recondito per i propri impellenti bisogni (civiltà britannica!).
Poi, c'è un ampia area transennata, dove - sul prato - sono stati disposti dei teli e qui si consegnano i propri effetti personali: borse e quant'altro. Qui, non c'è coda da fare, si arriva alla spicciolata e si consegna ciò che c'è da consegnare. Ma anche in questo caso con molto ordine e senza accalcarsi.
I volontari dell'organizzazione sono tuti facilmente identificabili, perchè indossano un giubbino giallo antivento che reca scritto sul dorso "marshall". E questa è una piccola differenza rispetto all'Italia.
I Marshall sono sparsi lungo tutto il percorso e presiedano gli incroci e i passaggi pedonali, facilitando l'attraversamento dei runner e blocccando il passaggio delle auto quando è il caso di farlo.
Old Deer Richmond Park Half Marathon. Oltre 1200 alla partenza. Picocle riflessioni in margine su similitudini e differenze rispetto ad una gara di casa nostraMa per il fatto che siamo in Gran Bretagna, non bisogna pensare che gli automobilisti siano meno insofferenti di quanto il più delle volte accade in Italia: se sono bloccati dal flusso continuo dei runner (soprattutto al primo giro, quando la maggior parte procede ancora compatta) strombazzano anche loro allegramente. In fondo, tutto il mondo è paese!
Quindi, non ci dobbiamo sorpendere più di tanto quando simili fenomeni accadono in Italia. 
Ma una delle cose più sorprendenti e che, oltre all'ambulanza ferma a bordo campo per eventuali emergenze, vi è un servizio di ambulanza "ciclo-montato" costituito da un team di due e attrezzato di tutto il necessario per gli interventi di mantenimento delle funzioni vitali, in caso di necessità. 
E, poi, ultima notazione, ciò che marca una differenza è l'atmosfera generale.
Tutto, rispetto all'Italia, si svolge in toni sommessi, senza retoriche altisonanti, con premi offerti ai primi tutto sommato modesti (considerando l'entità della manifestazione, quanto a numero di partecipanti): insomma, un modo di dar vita ad una manifestazione di podismo amatoriale, compassato e misurato, con un impianto organizzativo agile, non pretenzioso, gestito esclusivamente da personale volontario (i "marshall" di cui si è detto).

Old Deer Richmond Park Half Marathon. Oltre 1200 alla partenza. Picocle riflessioni in margine su similitudini e differenze rispetto ad una gara di casa nostraE, poi, la location è "aperta": non ci sono transenne a separare il pubblico (numeroso) - fatto di familiari, accompagnatori e curiosi - e i podisti. Tutto si svolge in un ampio spazio, dove chiunque può andare dove gli pare. Non c'è alcuna uniforme in giro: niente polizia municipale e guardie di altro genere. Le gare - qui, in Gran Bretagna - sono una faccenda "civile" che si svolge con civiltà e che non richiede la presenza di "forze dell'ordine".
Ognuno sa comportarsi nel modo giusto e sa quando non è il caso di invadere certi spazi. Tutto è affidato al senso di responsabilità personale. 
Come anche, ciò che sorprende è la convivenza di pratiche sportive diverse, senza transennature e senza "enclosure" di sorta.
Poco più in là ci sono dei giocatori di foootball che stanno facendo una partita - mentre ancora più in là - c'è una partita di Rugby. E il percorso di gara passa rasente a questi campi di gioco.
In Italia, apriti cielo, invece! Quante volte, dalle nostre parti, si sente dire che una certe manifestazione non è stata autorizzata, perchè ce n'era un'altra in concomitanza? Troppe, indubbiamente.
Ecco il nodo cruciale che fa la differenza: il più delle volte, per organizzare un evento sportivo, non è necessario chiedere un permesso, lo si organizza e basta.
Solo quando entra in gioco, in maniera significativa ed imponente, una possibile compromissione della viabilità cittadina per via del "peso" della manifestazione (facendo un esempio limite, pensiamo alla London Marathon) allora le autorità cittadine entrano in gioco, ma non per rilasciare autorizzazioni, ma per offrire soluzioni ai problemi che potrebbero pesare maggiormente.
E, in questo approccio, c'è una differenza abissale: nessuno qui che voglia organizzare eventi sportivi deve mai confrontarsi con un mero esercizio d'autorità degli Amministratori che è, spesso, quello che si dispega - fine  a se stesso - nei contesti italiani. 

Tutto ciò fa sì che gli eventi come quello a cui assistito siano eventi "sentiti" da tutti e non frequentati dai soli atleti. In modo rilassato, la gente arriva, partecipa e se ne va, avendo goduto di una bella giornata, per poi magari soffermarsi a tracannare una bella birra (e questo fa parte dei rituali condivisi con alcuni dei runner italiani): e a Richmond-Upon- Thames, il cui centro storico, piccolo ed elegante, è pieno di pub tradizionali, non manca certo la scelta. 
Foto di Maurizio Crispi
Per vedere il servizio fotografico nella sua interessa vai a: Old Deer Richmond Park Half Marathon 2014 (365 photos)
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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

Archivi

Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Statistiche generali del magazine dalla sua creazione, aggiornate al 14.04.2014

Data di creazione 12/04/2011
Pagine viste : 607 982 (totale)
Visitatori unici 380 449
Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
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