Annunciata dallo slogan "Veni, vidi, bici", la campagna "#salvaiciclisti", annunciata anche da Panorama.it il giorno della sua nascita in Italia, sta per arrivare al momento più importante: il 28 aprile, a Roma, è convocata la mani-bici-fest-azione del movimento, in contemporanea con un appuntamento analogo a Londra, città dove il quotidiano Times ha ideato Cities fot for cycling.
Intanto anche a Palermo, nella stessa giornata, è previsto un incontro tra i candidati a Sindaco (nelle prossime elezioni amministrative) e le associazioni ciclistiche per la sottoscrizione di un manifesta per una maggiore sicurezza dei ciclisti urbani e per l'incremento dell'utilizzo della bici come mezzo di trasporto sostenibile..
L’iniziativa inglese, ripresa in Italia da un gruppo di bike blogger è tutta orientata alla sicurezza per chi va in bicicletta, e per gli utenti leggeri della strada in generale: trova la sua espressione organica in un manifesto di 8 punti con richieste precise, che vanno dall’istituzione di Zone30 (strade dove la velocità massima sia appunto 30 Km/h, simile a quella in vigore, per esempio, nella maggior parte delle metropoli americane), all’obbligo di sensori per gli autoarticolati che entrano nei centri urbani, passando per budget da destinare alla creazione o al miglioramento della rete ciclabile, anche con il contributo di sponsor privati.
Da quei primi giorni di febbraio molte cose sono successe: la campagna ha incontrato subito il favore e la simpatia di giornali, associazioni, personaggi, migliaia di singoli ciclisti, politici. Proprio un politico l’ha fatta diventare un disegno di Legge, firmato da esponenti di tutte le forze politiche - esclusa la Lega: il senatore Francesco Ferrante è il primo firmatario del Ddl 3161 Interventi per lo sviluppo e la tutela della mobilità ciclistica.
I blogger di #salvaiciclisti e delegati della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) sono stati ascoltati dalla Commissione trasporti della Camera. E qualche giorno fa il ministero dei Trasporti ha dato parere favorevole al controsenso ciclabile, in presenza di determinate condizioni.
Insomma, tante cose si stanno succedendo attorno alla bicicletta, e molte di queste potrebbero davvero cambiare la faccia delle nostre città nel giro di qualche mese. Tornando al racconto della campagna, dopo il Disegno di legge c’è stata l’adesione dei sindaci delle principali città italiane: Pisapia a Milano, Renzi a Firenze, Merola a Bologna, Fassino a Torino, Alemanno a Roma, De Magistris a Napoli.
In città come Milano, la campagna è diventata protagonista di un tavolo sulla ciclabilità che prenderà vita e forma e sostanza nei prossimi giorni e che vedrà riuniti assessori, associazioni, operatori commerciali, realtà locali impegnate nella diffusione della cultura della bicicletta.
Ma il momento importante arriva adesso, con la manifestazione romana: in Italia non è mai stata organizzata una manifestazione nazionale centrata sulla mobilità alternativa, e non è mai stata organizzata con così pochi mezzi. La campagna ha ricevuto sostegno e simpatia, ma ha mantenuto le sue caratteristiche iniziali, quelle di un movimento spontaneo nato totalmente dal basso e che ha sfruttato le caratteristiche e la forza della Rete. I soldi necessari alla stampa di volantini e manifesti e quelli da investire per misure di sicurezza durante la manifestazione sono arrivati attraverso le donazioni degli oltre 17.000 aderenti a #salvaiciclisti.
Quindi, appuntamento per oggi, sabato 28 aprile, alle ore 15.00 a Roma, in via dei Fori Imperiali: a piedi, in bici, sui pattini, con i bambini, con gli animali: tutto all'insegna della parola d'ordine di favorire un uso sostenibile delle metropoli non solo nei trasporti, ma anche nella convivialità e della sicurezza di tutti i fruitori di strade e piazze non motorizzati.