(Nelle foto: Salvatore Ragonese)
(Elena Cifali) Salvatore Ragonese, ha 18 anni (classe 1996) e frequenta l'ultimo anno del liceo scientifico.
Da tre anni pratica trail running, una magnifica disciplina che gli permette di unire l'attività fisica alla sua passione più grande: la montagna. Il tutto in compagnia di amici della società Etna Trail ASD di cui fa parte, anche se molto spesso la sua natura solitaria prende il sopravvento.
Alcuni giorni fa il giovanissimo Salvatore mi ha scritto un messaggio carico di entusiasmo ed aspettative per la volontà di voler compiere una personalissima impresa che lo vedrà, il giorno 2 maggio 2015, correre sull’Etna cercando di compiere in un'unica sessione ascensione e discesa a piedi sul vulcano attivo più alto d’Europa, con partenza e arrivo a Linguaglossa.
Ho sempre sostenuto che l’Etna sia una palestra di altissimo livello che nutre la fantasia e l’attività di runner che giorno per giorno si cimentano sui suoi fianchi, paragonandolo ad un immenso spazio su cui navigare senza remi o volare senza ali.
Ecco cosa mi scrive questo giovanissimo atleta:
“Da un pò di tempo mi passa per la testa l'idea di voler andare oltre il semplice allenamento quotidiano o la gara della domenica. Così ho deciso di tentare di stabilire un nuovo record, mai provato prima, di ascesa e discesa sul vulcano attivo più alto d'Europa, l'Etna. Il percorso, con partenza dal centro del paese di Linguaglossa, si snoderà solamente lungo antichi sentieri e strade forestali, che mi porteranno fin sulla cima del cratere sommitale di Nord-est (3340 s.l.m). Da lì, inizierà una lunga discesa verso valle al punto di partenza, per un totale di circa 45 km e 2800 metri di dislivello positivo. Il tutto, ovviamente, nel minor tempo possibile (spero intorno alle 6 ore)”.
L’unica domanda che potevo fare a questo intrepido ragazzo é stata: "Perché lo vuoi fare"?
“Ho deciso di intraprendere quest'impresa principalmente perché credo che sia giusto rendere onore a una montagna, l'Etna, che è il nostro punto di riferimento quotidiano, facendoci distinguere dal resto del mondo. - così mi ha risposto Salvatore - Abitare sulle sue pendici è un privilegio, e ciò ha sempre risvegliato la mia coscienza. Fin da piccolo ho imparato a rispettare la Montagna e a convivere con essa giorno per giorno. Credo che non ci sia nulla di più essenziale e forte di un uomo con un paio di scarpette ai piedi, solo un puntino rispetto all'immensità della Natura che tenta di attraversare con la sola forza di volontà. Più che una sfida contro l'Etna, la mia sarà una sfida contro me stesso, sostenuto dall'energia positiva che solo l'Etna emana. Inoltre, sarà per me anche un modo per rendere grazie ad una persona speciale, una persona senza la quale il mio amore per la montagna non sarebbe mai nato: mio nonno Salvatore Ragonese soprannominato 'il camoscio dell'Etna'".
Ci sono dei momenti in cui ognuno di noi si abbandona alla fantasia, magari durante quello spazio temporale che si interpone tra veglia e sonno, momenti in cui si è capaci di progettare imprese che mai avremmo immaginato prima, senza che l’ombra dell’incertezza si ponga tra noi e la luce della vittoria.
Si potrebbe pensare che per alcuni trailer l’Etna sia un’ossessione, a me piace pensare che sia una delle ragioni che rendono la vita "eruttiva". Un’eruzione, un carico di energia, di fiducia, di determinazione accompagneranno Salvatore lungo questi chilometri su e giù per la montagna. E’ bellissimo scoprire che ci sono giovanissimi che, seppure ancora impegnati con la scuola, trovano il tempo, la voglia e la passione per correre, dedicandosi a forme di sport pulito ed onesto.
Salvatore sarà sostenuto da alcuni compagni di squadra e l’impresa sarà testimoniata dall’amico Giuseppe Di Stefano che si occuperà delle riprese fotografiche e video.
scrivi un commento …