Venerdi pomeriggio mentre in macchina mi dirigevo verso casa di Pippo (che gentilmente mi ha ospitato), riflettendo tra una galleria e l’altra sulla Pa-Me mi sono reso conto di quanto bisogno ho di competizione, di cosa mi si scatena dentro alla vigilia di una gara, dell’agonismo che mi scorre nelle vene.
Vedevo quel gigante nero con un cappello bianco in testa e pensavo (“Domani salgo li sopra e ti tolgo questo cappello amica mia”), l’Etna vista da sotto sembra cosi vicina.. ma poi arrivare fino in vetta…tremendo.
Non posso fare a meno dell’Etna, è una droga per me.
Poco importa se, nell’ordine, (insieme ai miei amici, Pippo, Lara e Roby) corriamo senza sosta dal 24 Maggio, partendo dalla Pizzuta, passando per la Francia, facendoci cullare dalle Madonie e finendo fino alla cima del vulcano più alto d’Europa.
Sono fatto cosi, mi piace soffrire, portare il corpo e la mente al limite.
Si, la mente, perché per correre questa striscia di gare è necessario disporre di una grande testa e di un grande cuore, che contano molto di più delle gambe.
/http%3A%2F%2Ffrancescocesare1983.altervista.org%2Fwp-content%2Fuploads%2F2015%2F06%2FFB_IMG_1434304603345.jpg)
FINO ALLA FINE DEL VULCANO.... | FRANCESCOCESARE1983
Venerdi pomeriggio mentre in macchina mi dirigevo verso casa di Pippo (che gentilmente mi ha ospitato) riflettendo tra una galleria e l'altra sulla Pa-Me mi sono reso conto di quanto bisogno ho di ...
http://francescocesare1983.altervista.org/fino-alla-fine-del-vulcano/
scrivi un commento …