(Emanuela Pagan) Questa mattina le nuvole grigie impensierivano i pellegrini durante il cammino verso Pamplona.
Non tutte le promesse vengono mantenute, neanche le nuvole ce la fanno. Niente pioggia oggi. Solo un vento che toglieva forza al sole.
Si arriva a Pamplona accompagnati dal Rio Argo, attraversandolo più volte grazie ai suoi antichi ponti di pietra.
Ero giunta in questa città in aereo in una notte illuminata dalle stelle e l'avevo lasciata la mattina presto ancora addormentata e silente.
Ritrovarla all'ora di pranzo, dopo ore di cammino in cui i pensieri erano i rumori più forti, è stato frastornante.
Le sue vie piene di vita di gente mi hanno disorientato.
Mi son resa conto che non avrei avuto la concentrazione e l'energia necessaria per godermi eventuali musei. Senza considerare che ormai sono una cosa sola con lo zainetto da trail a cui ho dato anche la funzione di stendino per la biancheria. Ho quindi rifiatato in un bar mangiando una tortilla e bevendo una spremuta d'arancia. Bisogna alimentarsi e prendere vitamine, il cammino è appena iniziato.
In alcuni tratti di strada il pensiero di tutti i chilometri ancora da fare mi ha fatto sentire più stanca. Ho applicato gli insegnamenti dei miei amici del triathlon. Mi sono concentrata sul respiro.
Se si pensa alla vita nella sua lunghezza può sorgere un senso di vertigine, ma gli attimi vanno vissuti uno alla volta.
Non penserò più ai chilometri che mancano, ma solo al singolo passo.
Accanto a un'antica chiesa del 1200 trovo anche una piscina.
La giornata termina con un tuffo e risate al cielo.
Le cene degli italiani saranno chiassose, ma restano le più prelibate.
Questo cronaca riguarda la terza tappa del Cammino di Santiago, con un percorso da Larrasoaña a Cizur Menor, passando da Pamplona 4 km prima.
Cizur Menor è sede di un famoso e frequentato Ostello gestito dall'Ordine per i Pellegrini del cammino di Santiago di Compostela
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