Alcune riflessioni di Elena Cifali sull'essenza e la filosofia della Corsa e del Correre...
(Elena Cifali) Si fa presto a dire "vado a correre".
Ma vi siete mai chiesti cos'è davvero la corsa?
E non parlo di quello sgambettare di mezz'oretta la domenica mattina quando ci si prepara alla prova costume.
Parlo di quel mondo di "tutta corsa" che coinvolge e avvolge ogni più piccola particella del nostro corpo e della nostra mente.
Chiariamoci, la corsa nasce nella testa e dimora nelle gambe solo durante l'attività fisica, poi si riposiziona nuovamente nella testa.
E sì, perché la Corsa - quella che si pronuncia con la C maiuscola - contiene in sé una filosofia di vita.
Ho conosciuto un avvocato, un professionista di altissimo spessore nei giorni scorsi, ci siamo scambiati battute secche e pungenti, alcune esilaranti, altre indagatrici. Ebbene, quando incuriosito dal mio tenergli testa, mi ha chiesto cosa facessi nella vita la mia prima risposta è stata: Io corro.
L'espressione del viso lasciava trapelare senza nessuna ombra di dubbio, il suo stupore. Avrà pensato: "questa è scema", ed in effetti io avrei potuto rispondere: lavoro come impiegata, sono moglie e mamma e un'infinità di altre cose, invece ho dato la risposta meno scontata per lui ma più ovvia per me: Io corro!
No, chi corre come corro io: per passione, per gioco, per divertimento, per sfida, per vivere, non poteva dare altra risposta.
Se il mio lavoro richiedesse la stessa fatica non esiterei a chiedere aiuto al sindacato. Se il mio lavoro m'imponesse di alzarmi di notte, di stare fuori casa col sole e con la pioggia, con caldo e col freddo, seminuda, tutta sudata e maleodorante non esiterei a cambiare mestiere.
Eppure no, con la corsa tutto ciò non avviene.
Sposo la fatica, il sudore, il mettere a nudo le mie debolezze, le ore fuori casa, il poco cibo, l'impiego di tempo a volte anche indeterminato.
La corsa non è solo mettere un piede avanti all'altro, è uno stile di vita che assorbe ogni attimo, ogni pensiero, ogni sogno.
Leggo ogni tanto che qualcuno vorrebbe coinvolgere e convincere un amico, il marito o la moglie nella corsa.
Ma come vi viene in mente?
Come pensate che ciò possa essere possibile?
La corsa è un'amante troppo impegnativa, ti schiavizza e ti rende succube di essa. La corsa la si ama o la si odia e non può essere riconducibile ad un attività imposta.
Da passatempo a malattia incurabile il passo è davvero breve.
E sì, lo posso dire con assoluta certezza: Io corro!
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