S'è conclusa felicemente la 8 ore termitana giunta alla sua 7^ edizione, forse con un eccesso di caldo nelle ore centrali di gara, in parte compensato dalfatto che gran parte del circuito è ombreggiato da grandi alberi.
Non molto grandi i numeri di questa 7^ edizione: si è sentita la mancanza del gruppo "Le Piume Nere" che nel 2011 aveva portato un gruppo di ben 30 associati, giunti a termini con un torpedone appositamente noleggiato.
Il primo classificato è Giovanni Infantino, con 91 giri e 81,90 km percorsi, seguito dal palermitano Giorgio Cambiano (82 giiri e 73,800 km) e da Alfonso Sciarratta (80 giti e 72,000 km percorsi).
Per arrivare alla prima donna, dobbiamo scorrere la classifica delle otto ore sino al 17° posto assoluto per trovare Maria Luisa Testa che ha percorso 52 giri e 46,80 km, seguita da Dionisia La Mantia, al 26° posto, con 35 giri e 31,50 km percorsi.
La 3^ donna è Licia Silvia Gioia (37^ assoluta), con 25 giri e 22,50 km percorsi (ma che si è fermata allo scoccare della 2^ ora).
E' chiaro che i risultati femminili sono al disotto delle attese per essere realmente significativi come performance da ultramaratona, ma la 8 ore termitana vuole porsi come gara "per tutti", con delle classifiche aperte, che non tengono conto dei minimi previsti da ciascuna categoria dai regolamenti IUTA. Tutti vengono classificati, in base al numero di giri percorsi, anche se questo numero è piuttosto esiguo.
Nella 8 ore risultano classificati in 45, tra uomini e donne. Peraltro, erano previsti due traguardi "cronometrici" intermedi alla 2^ e alla 4^ ora, con premiazioni ad hoc per coloro che alla 2^ o 4^ ora avevano percorso più chilometri: e molti dei podisti che hanno un numero di giri limitato alla conclusione della 8 ore sono appunto quelli si sono fermati allo scoccare della 2^ o della 4^ ora.
Come sempre, lo scenario di Villa Palmeri è di una bellezza sontuosa, ombreggiato come da piante più che secolari e punteggiato di edifici trasufanti storia: tutta Villa Palmeri sorge su di un sito storico, cioè su uno dei grandi bastioni che fortificavano Termini Alta e che aggettano a strapiombo sul mare azzurro.
Grande ospitalità, con un tavolo di ristoro sempre fornito di tutto e delle cose più disparate e stuzzicanti, perfino frutta di stagione, come fragoloni, nespole dolcissime e l'autentica "chicca" delle fragoline di bosco.
A disposizione dei runner, in zona neutralizzazione, anche una postazione per i massaggi.
Un grande e meritorio plauso va a Maurizio Bondì e al gruppo podistico termitono della Avis che da anni con entusiasmo inossidabile organizzano l'evento, vero punto di riferimento per i podisti locali.
La gara ha questa forte caratterizzazione locale.
Per la sua splendida organizzazione meriterebbe certo di più (anche perchè - allo stato - è l'unica Ultra a tempo di 8 ore del Centro Sud.
Un annoso problema che andrebbe risolto è quello della misurazione del percorso ad opera di un Giudice misuratore FIDAL, della relativa vidimazione e del reinserimento nel calendario Nazionale IUTA.
Visto il proliferare di ultra in linea e a tempo, gli Ultrarunner tendono oggi a scegliere la gara a cui partecipare, tenendo conto sia della qualità organizzativa sia delle caratteristiche tecniche del circuito di gara (ed è ovvio che, nel processo decisionale, pesa maggiormente il fatto che il circuito di gara sia stato misurato e certificato dalla FIDAL, poichè in caso di ottima prestazione - assoluta o di categoria che sia - si avrebbe la garanzia che il proprio risultato venga non solo statisticato, ma anche omologato) Il rilevamento dei passaggi è stato effettuato con tecnologia Speedpass e le classifiche sono disponibili sul sito omonimo.
Classifiche