Ecco di seguito il Roadbook dell'edizione 2012, sostanzialmente immutato rispetto alla precedente edizione.
1/4° Tappa da PONTREMOLI A BORGOTARO km 32.
Nota bene: dopo il segnale dello start, i concorrenti dell'Abbots Way 2012, verranno preceduti dall'auto dei Vigili Urbani, fino ad imboccare via Walter Tessieri.
L’itinerario parte da Pontremoli in Toscana, provincia di Massa Carrara, capitale della Lunigiana. Il nocciolo antico, rustico e scabro, è nel cuneo che il torrente Verde forma con la Magra confluendovi. Il castello del Piagnaro, che domina il borgo dalla cima del colle, prende il nome dalle “piagne”, le lastre di ardesia. Attorno, i folti castagneti delle colline della Lunigiana, mentre comincia la salita per il valico appenninico della Cisa.
Dopo aver visitato l’interessante centro storico di Pontremoli, si inizia il percorso portandosi in direzione di Case Corvi in questo modo: uscendo da piazza della Repubblica in salita guardando il castello, si imbocca via Garibaldi e a sx un tipico vicolo molto stretto (via della Cresa) si attraversa l’antico ponte in pietra, si svolta subito a dx e s’imbocca lo stradone che porta a una porta di pietra, con un viale alberato.
Si lascia il viale e si prende subito a sx in salita su un sentiero che si intravede e che, tra alcune case, porta all’asfalto. Si arriva alla strada principale dopo alcune decine di metri . Di qui a dx sullo stradone principale si percorre per qualche centinaio di metri passando un sottopassaggio stradale e successivamente si svolta a dx in VIA WALTER TESSIERI. Superata una scalinata in cemento in discesa che porta a un piccolo vigneto, si prende a sinistra costeggiando più avanti un campo da golf tra viti e castagni, imboccando uno stradello ghiaiato che porta all’abitato di Casa Corvi. Si passa sotto a un Antico Voltone detto IL MADONE, forse usato come piccolo mercato medievale, passato il quale, piegando a dx, si raggiunge e attraversa un ponte metallico, ci si ricollega alla strada principale e, dopo alcune curve in salita, si incontra una cappelletta con la Madonna. Si continua a tenere la strada principale asfaltata, si prende una stradina a sx in salita che, passando di fianco a un cimitero e sotto alla ferrovia, porta in salita all’abitato di Vignola . Non appena arrivati al paese, sempre salendo, si incontra un voltone sulla sinistra, in corrispondenza del quale si prende a dx in salita (è la via Francigena non segnalata) si prosegue sempre in salita su uno stradello ciottolato medievale attraversando Vignola (km 4) e si continua a salire per circa 1 km fino a arrivare alla strada asfaltata. Si prende ancora a sinistra in salita e si arriva a Morana. In mezzo alle case di Morana, dopo la chiesa, si lascia l’asfalto per prendere uno stradello sterrato che piega a destra (dove c’è un orto recintato verde con scritto “Proprietà privata”) e al successivo bivio sulla strada sterrata, si prende la stradina che prosegue nel bosco a dx, sempre in salita.
Senza difficoltà si raggiunge e si attraversa dopo poco tempo un ruscello con passaggio non impegnativo sempre nel bosco, siamo al rio Lanzone. Attraversatolo, si prende il sentiero che sale prima a dx e poi a sx in salita in rapida successione arrivando, dopo 1 km circa, all’asfalto, si gira quindi a sinistra e dopo un tornante si entra in paese sempre in salita, alla località Prà del Prete (km 8) (PUNTO ACQUA in uscita dalle case a sx, con tubo e rubinetto). Continuando per l’asfalto si salgono diversi tornanti fino a arrivare in cima a uno spiazzo dove c’è una villa bianca. Da qui, guardando la villa, si tiene la strada a dx in discesa (si noti la staccionata in legno a sx che costeggia la strada) seguendo il sentiero bianco-rosso TL3. Dopo 1 km in discesa si supera un ponticello in pietra sul torrente Darnia, senza parapetto, si scorgono giù nel torrente sottostante i ruderi di 3 antichi mulini, sempre sullo stradello, sulla sx si incontra una piccola edicola con una Madonnina e il Bambino. Si arriva a una strada asfaltata, dove a dx vediamo un vecchio cimitero, si scende arrivando al posto tappa di Cervara (km 12) con RISTORO SOLIDO.
Da Cervara si prende la strada forestale che prosegue dal centro del paese su fino al lago Verde. Sono 4,5 km. in salita su sterrato. Dal lago si prosegue per circa 2 km sino a un bivio dove c’è un cartello indicatore con scritto “Fontana Gilenta - Farfarà” Si scende fino al torrente Verde (km 18), che si attraversa. Ci sono dei cartelli turistici che indicano le CASCATE, per chi le vuole vedere, sono molto belle, occorre una piccola digressione sul sentiero indicato a sx (200 metri in salita). Si ritorna poi lungo il sentiero largo e acciottolato lasciato in precedenza per vedere le cascate (sale a dx rispetto alle cascate), per poi proseguire sulla stradina che supera dei gruppi separati di case rustiche in pietra, il primo gruppo è in parte ristrutturato, il secondo sono ruderi ricoperti di muschio. Siamo a Farfarà e si arriva a un bivio dopo alcune centinaia di metri. Si sale prima a sinistra per 200 metri ca. poi a dx si imbocca la strada in discesa CAI 843 con uno spiazzo che porta al traliccio dell’alta tensione (siglato 31x). Per chi vuole salire alla Fontana Gilenta (Sorgente d’acqua potabile PUNTO ACQUA) occorre una deviazione, la FONTANA SI TROVA A SX IN SALITA A 200 METRI. Si riprende dallo spiazzo lasciato in precedenza e si segue la cresta in direzione nord. (davanti si noti il più alto Monte Molinatico con le antenne) si percorrono circa 200 metri e, dopo il traliccio dell’alta tensione, si incontra un monumento ai caduti partigiani, si prosegue sempre lungo il crinale per circa 1 km (SEGNALE BIANCOROSSO CAI , attenzione a alcuni passaggi esposti impegnativi per la presenza di GROSSI SASSI e qualche controtendenza erbosa). Si arriva al Passo del Borgallo 1050 metri (SOCCORSO ALPINO E RISTORO SOLIDO) segnalato dalla presenza di CARTELLI INDICATORI CAI. Di qui si prende a sx in discesa e, subito dopo 20 metri, si imbocca il sentiero CAI 843 che a dx si infila nel bosco (QUESTA NUMERAZIONE CAI 843 vi accompagnerà di qui fino a Borgotaro e vi porterà fino a Osacca vicino a Bardi per più di 25 km). Si prosegue nel bosco attraversando anche una fitta pineta e passando a monte di una frana nel bosco, arrivando in meno di 4 km dal Borgallo, al cimitero della chiesa di Valdena (km 24). Dal cimitero si incontra l’asfalto e si prende a sx per la chiesa. QUI E’ PRESENTE UNA JEEP DELL’ORGANIZZAZIONE IN ATTESA DELL’ULTIMO CONCORRENTE.
Occorre imboccare la stradina che prende a dx prima della chiesa e porta tra le case abitate. Passando la chiesa dopo 50 metri fra le case seguendo il segnale della VIA FRANCIGENA al contrario, si arriva in poco tempo alla provinciale. Si prende a sx in discesa e dopo 1 km circa si transita sul ponte del Tarodine e SI DEVIA SUBITO DOPO IL PONTE A SX. Dopo 30 metri si sale a dx per San Vincenzo (tenendo il sentiero CAI843) Arrivati a S.Vincenzo girate a dx su asfalto. Tenere la strada principale in discesa. Superata la chiesa si tiene il sentiero 843 a dx poi subito a sx in discesa. Si attraversa l’asfalto e si prende la stradina che porta ad un piccolo gruppo di case. Si prosegue in discesa per (Vallareto) sempre incontrando i segnali della VIA FRANCIGENA al contrario. Da lì attraverso un bosco (notare e fare attenzione all’inizio del bosco sulla destra alcune arnie con api) si arriva ad un gruppo di case e da qui su un nuovo tratto di asfalto nuovo, al cimitero di Borgotaro. Avvicinandosi al paese si attraversa il ponte sul Taro e sempre dritto salendo la scalinata che porta in centro si arriva dove c’è il PUNTORISTORO nella via della sede municipale (KM 32 circa).
2/4° Tappa da BORGOTARO A BARDI (km 33). Da BORGOTARO, partendo dal punto ristoro verso nord, ci si incammina verso il fiume Taro lungo la Via Torresana, che scende lungo il fiume, passando davanti alla Pubblica Assistenza, al bivio in discesa si comincia a seguire a dx, percorrendo la passeggiata lungo il Taro, e il sentiero CAI 843 sulla sx in salita, in corrispondenza di un bel muro in sasso antico e una nicchia votiva dedicata alla Madonna. Si sale arrivando in poco tempo direttamente alla provinciale, incontrando anche segnali della VIA FRANCIGENA al contrario. Arrivati sulla provinciale si prende a dx in salita e si imbocca, dopo 300 metri, la seconda stradina in cemento a sx in ripidissima salita (cartello giallo con scritta “Strada vicinale” in rosso) si imbocca, dopo 100 metri e due piccoli tornanti vicinissimi, uno stradello con un muretto che si immette nel bosco seguendo in salita le frecce al contrario della Via Francigena e i segnali CAI. Si prosegue arrivando, dopo 1 km, a una casa con un finto cannone in giardino, infilando in salita la stradina sterrata e sassosa che porta all’asfalto in circa 500 metri. Arrivati all’asfalto, occorre prendere a sx in discesa proseguendo nel bosco per 1 km circa fino a arrivare di nuovo sull’asfalto e all’abitato di San Pietro (SIAMO SEMPRE SUL SENTIERO CAI 843) dove si arriva alla chiesa (PUNTO ACQUA presso la chiesa e, successivamente dopo le case su asfalto, altra fontana: FARE RIFORNIMENTO COMPLETO per mancanza di acqua per circa 10 km di salita su strade boschive e sentieri fino al PRADETTO, dove ci sarà il punto ristoro con Soccorso Alpino) passando per LA ROLA (balcone panoramico sulla Val di Taro), e poi per Pradonico (radura con casetta) e La Maestà (chiesetta aperta dedicata alla Madonna) SIAMO SEMPRE SUL SENTIERO CAI 843 dove poi si scenderà, prendendo poi a dx, per Il Pradetto. RISTORO SOLIDO E SOCCORSO ALPINO.
Tenendo la discesa e seguendo anche i segnali giallo-blu dei cavalieri oltre a quelli CAI, si scende verso Osacca. Si scende per 2500 metri circa, dove nel bosco s’incontrano alcuni alberi giganteschi. Si scende così fino a arrivare alla strada ASFALTATA che in discesa porta dopo 800 metri a Osacca (km 48 circa). (PUNTO ACQUA).
Dal centro dell’abitato (quota 720m circa) si PIEGA in salita a dx in mezzo alle case e, tenendo la sx, una volta nel bosco seguendo i segnali bianchi Abbots Way (AW) unitamente ai gialloblu dei cavalieri, per circa 2 km in salita, poi per altri 2 km piano e discesa, si arriva a toccare quota 920 metri, si arriva IN DISCESA ALL’ASFALTO e si prende a dx verso il Molino (km 52) riconoscibile perché in ristrutturazione. Da qui si supera il ponte, e si tiene l’asfalto per 1500 metri circa. Siamo a Brugnola. Si tiene l’asfalto che porta a Barigazzi. Si scende sull’ asfalto fino a incontrare un tabernacolo sulla sx. Siamo a Barigazzi. Al tabernacolo si prende un brusco ingresso su sentiero a destra in discesa e poi subito giù a sinistra. Il sentiero è segnato anche in bianco-rosso CAI e si segue fino a arrivare a una chiesa che è la Pievedi Gravago. Subito a destra in discesa si riprende lo stradello segnato anche bianco-rosso Cai che passa davanti a un bellissimo lavatoio ristrutturato, ma di origini medievali, che si nota arrivando dall’alto. Si segue la stradina in discesa a dx sempre segnata CAI che porta a un ex mulino, ora diventato abitazione in sasso Si attraversa il torrente e tenendo a dx si affronta un’impegnativa salita (Il Muro di Bré) che per 400 metri porta, con un dislivello di circa 100 metri, all’abitato di Brè, dove si attraversa la strada asfaltata e si entra fra le case, (PUNTO ACQUA a sx) si passa di fianco a una bella casa a torre sulla sx, mentre sulla dx si intravede, molto in alto e in lontananza, Caminata (Casa Fortificata). Si riprende l’asfalto a dx e, dopo una curva che piega a sx, si imbocca uno stradello a dx in ghiaia, carrareccia per Noceto di Gravago (attenzione non è indicato) seguire il segno sull’asfalto. Si passa in mezzo alle case e si prosegue a sinistra sulla vecchia strada comunale (molto erbata). Si segue sul campo con un pò di salita, circa 100 metri e poi si scende a sx sulla stradina molto argillosa e brulla (scoscesa e, in caso di sole, molto calda) lasciando sulla destra in alto tre croci in ferro si arriva a Monastero. (RISTORO SOLIDO E JEEP ORGANIZZAZIONE). Da lì a dx si prende il sentiero/stradello che costeggia un roccione nero a dx che passa in mezzo alle case (si notino l’abbeveratoio e il lavatoio) e, usciti dall’abitato, si supera un guado con curva a sx nel bosco con un vecchio pozzo sulla dx. Si prosegue sulla carrareccia centrale lasciando a sx l’agriturismo Castagneto (non si vede ma è poco sotto, in corrispondenza di alcune carcasse di auto Fiat 500) tenendo il sentiero in salita. Poi per oltre 300 metri si sale fino a trovare dei muretti in sasso, si prosegue seguendo diritti sulla bella stradina boschiva fino a incontrare il rio della Fontana della Lite. Lo si supera attraversando un ponticello formato da una traversina in legno con corrimano e si prosegue diritto per un sentiero fino a incontrare un trivio. Si segue il percorso centrale fino a arrivare, in pochi metri, alla strada principale. Proseguendo, prendendo a dx, si arriva a Chiappa con una leggera salita dove siamo sul sentiero CAI 803. Da lì si prosegue prendendo la sinistra su di uno stradello in discesa sterrato e sassoso fino a arrivare a Cavozza di Sopra (le prime case che s’incontrano) poi a Cavozza di Sotto (le altre case).
Si raggiunge, infine, la strada asfaltata, prendendo la sx, si attraversa il fiume Noveglia, prima su un piccolo ponte poi su un ponte più grande sul fiume Ceno, trovando, dopo alcune decine di metri a sx in salita con una evidente tabellazione bianco-rossa, un sentiero CAI che porta al paese di Bardi (ARRIVO DI TAPPA) (km 65).
3/4° Tappa da BARDI a GROPPALLO-FARINI. Il percorso è interamente cartografato sulla tavola “APPENNINO PARMENSE - VALLE DEL CENO - Comune di Bardi - scala 1:25000”.
Si lascia l’abitato di Bardi in direzione Ovest con uno stradello interno alle case che devia in salita a dx (via San Siro) direzione Grezzo-Boccolo dei Tassi-Groppallo fino a raggiungere, dopo 1200 metri, la Chiesa di San Siro (X-XI secolo). Dopo poche decine di metri si prende a dx il sentiero Cai 803 con cartello MONTE CRODOLO – MONTE COLORETI – AVC. Dopo circa 1 km di salita ripida, si devia a dx (segnavia CAI) e si prosegue in un tratto pianeggiante ma molto fangoso. Si giunge, quindi, a una strada di servizio di un gasdotto (si nota una grossa valvola racchiusa da una rete metallica). Si attraversa la strada proseguendo in salita, arrivando in circa 1 km in prossimità del monte Crodolo e quindi al lago dei Gazzi, una grossa pozza che poi asciuga d’estate. Lasciando il laghetto sulla nostra dx, si sale ancora seguendo il segnavia CAI fino a che si incontra, dopo circa 1 km a dx del sentiero, una fontana (in un avvallamento sotto) detta LE BASONE. Qui si trova una tenda gestita dall’assistenza di Bardi PUNTO ACQUA. Si prosegue con alcuni saliscendi e si arriva nella zona del monte Castellaccio, una piccola piramide in pietra che domina un largo pratone (fare molta attenzione, specialmente in caso di scarsa visibilità, anche il segnavia CAI è molto poco visibile). Da questa zona si esce in alto alla sx del Castellaccio e si sale rapidamente su un pianoro sempre seguendo il sentiero CAI, siamo sul MONTE LAMA (1347 metri), la cui cima è definita da una croce e dove saranno presenti mezzi del SOCCORSO ALPINO (siamo a 10 km circa da Bardi). La prima parte della discesa dal Lama è molto ripida e pericolosa, poi rapidamente si arriva a una staccionata con pali di legno e filo spinato. Appena attraversata, prendere subito a sx costeggiando la recinzione in leggera discesa, sentiero CAI 901. Per un breve tratto è anche CAI 905. Si scende il sentiero CAI 901 lungo la stradina, seguendo i bolli bianchi e biancorossi dopo un paio di km, si arriva a una deviazione evidente verso dx che porta, dove cominciano anche vecchi segnali giallorossi dell’ippovia, verso la località di BRUZZI arrivando a un breve tratto asfaltato. In corrispondenza dell’asfalto si incontra un PUNTO ACQUA (km 15 da Bardi, km 80 per la tappa unica). Si svolta a sx e dopo 100 metri trattoria dei Bruzzi con PUNTO RISTORO SOLIDO E POSTAZIONE PROTEZIONE CIVILE. Dalla trattoria si ritorna indietro da dove si è arrivati e, dopo 200 metri circa a un grande spiazzo con un capannone, si imbocca uno sterrato in salita a sx del capannone.
Si arriva poco dopo in discesa attraversando un rio, secco in estate, a Selva di Sotto dove arrivati alle case si prende a sx e in 20 metri si arriva all’asfalto della strada provinciale. Qui si tiene la dx e si imbocca a sx in discesa, dopo pochissimo, una strada che porta a alcune case. Al km 17 da Bardi, circa (82 DA PONTREMOLI), si incontra una bellissima torre medievale (Torre Sant’Antonino) attenzione, è pericolante. Si attraversano due rii (uno dei quali è il Rio Sant’Antonino) Si sale lungo lo sterrato e si arriva a La Croce (con una casa diroccata e alcuni massi) e si tiene la sx passando, fra le casette abitate, all’asfalto e si prende in salita verso la bellissima e evidente torre del 1400 di Tornara.
Di fianco alla torre c’è una vasca privata (PUNTO ACQUA). Si sale per 100 metri su asfalto e si prende a sx sulla strada ghiaiata. Si attraversa RIOVALLE. Da qui si va a Groppallo passando per POMETO e seguendo le frecce e bolli che portano nel bosco in salita e prendendo poi a sx la stradina in discesa nel bosco che in breve tempo porta all’asfalto che, svoltando a dx, porta a Groppallo (km 20, 85 TAPPA UNICA) PUNTO ACQUA.
Dopo aver percorso tutto il paese di Groppallo c’è una curva con guard-rail. Alla curva si prende lo sterrato a sx in discesa e, dopo le case, si tiene la sx scendendo in picchiata verso Groppazzolo con stradina boschiva segnalata in bolli bianchi e fettucce piegando poi verso sx, attraversando Groppazzolo con la torre campanaria del 1000 e scendendo lungo la strada asfaltata per circa 300 metri, girando a dx su sterrato imboccando il bosco verso Farini arrivando a Canova dopo circa 8 km da Groppallo. Da Canova si prosegue in discesa sull’asfalto e si arriva a Pradello vedendo FARINI con il ponte sul Nure. Attraversato il ponte si scende, dopo 20 metri a dx una scalinata che porta presso la chiesa in paese. Si incontra il PUNTO RISTORO E IL SOCCORSO ALPINO A CAVALLO. Siamo al 31esimo km da Bardi, 96 km per la Tappa Unica.
4/4° TAPPA – FARINI - MARETO - BOBBIO. Dalla chiesa si prosegue e si supera il ponte passando sotto, risalendo il fiume Nure percorrendo la strada asfaltata sul lungo fiume, ci si porta, dopo 2 km circa, vicino all’abitato di Croce Lobbia, sede di una cella monastica di Bobbio (km 34). Non si entra nel paese ma, 300 metri PRIMA del ponte, si prende la dx risalendo lungo la stradina in ripida salita e si arriva, tenendo sempre la salita, al paesino di Guglieri. In mezzo al paesino, seguendo i segni in salita tenendo la sx, ci si porta a Vigonzano. Si passa in mezzo al paese e poi si trova, segnalato con un VA in vernice bianca (Via degli Abati), uno stradello a sx in discesa che diventa strada sterrata e porta al cantiere del Molino de Mortè. Dopo l’ex mulino/cantiere, superato un rivo, al primo incrocio si tiene la sx e, aiutandosi poi agli altri incroci con la segnalazione BIANCA oppure BIANCO ROSSA CAI ben visibile, si giunge sempre salendo a Bolderoni. Arrivati all’asfalto in mezzo alle case si attraversa (PUNTO RISTORO, ASSISTENZA SOCCORSO ALPINO) (km 40, 105 per TAPPA UNICA circa).
Si prosegue per NICELLI, dove si prende una stradina sterrata e erbosa che porta al FONTANONE PUNTO ACQUA, proseguendo in salita.
Di qui, seguendo i vari segnali, si arriva alla strada ghiaiata con fondo pietroso scuro che porta al valico in circa 3 km, senza deviare su altri segnali CAI o stradine laterali, transitando sul lato nord a circa 1230 m/slm , della cima dell’Aserei. Siamo alla Sella dei Generali (RISTORO E PUNTO ACCOGLIENZA CON TENDE PROTEZIONE CIVILE E GUARDIE ECOLOGICHE VOLONTARIE ) km 46 circa. Scendendo, si prende a sinistra la strada asfaltata in discesa con indicazione Peli e, dopo 200 metri a sinistra, su un sentiero segnato BIANCOROSSO CAI molto sassoso e smosso, si incomincia a scendere fino a arrivare all’abitato di Pescina. Proseguendo, si svolta prima a sx poi subito dopo a dx seguendo il segnale gialloblu dei Cavalieri. Da qui in poco tempo si arriva, restando sulla dx, al paesino abitato di Cornaro (VASCA CON PUNTO ACQUA). Sempre stando attenti ai BOLLI bianchi e ai segnali bianco-rossi, si segue il sentiero CAI 139 che, in discesa, porta al Castello di Faraneto (che all’apparenza è più un casone semidiroccato). Appena prima del castello, si imbocca a sx nel bosco in discesa e si SCENDE PER ALCUNE DECINE DI METRI PRENDENDO IL BIVIO A SX CHE ENTRA NEL BOSCO, poi si continua a scendere per circa 1 km sul sentiero segnato (Bollo Bianco AW e Biancorosso CAI) fino a attraversare il torrente Curiasca e risalendo poi alla Torre dei Magrini che si nota a sx (della quale rimane in piedi solo una parete). Si superano gli abitati di Magrini e Boioli e si arriva a Coli (km 53) in poche centinaia di metri su asfalto (PUNTO RISTORO). Arrivati sulla piazza, si devia a destra facendo la salita sulla strada asfaltata, poi seguendo il segnale CAI si sale a sx in ripida salita 200 metri circa, con tratto finale di 20 METRI SEMPRE A SX su sentiero fra le case . All’asfalto della provinciale si attraversa la strada pietrosa proseguendo in salita e la si tiene proseguendo per 1000 metri su sentiero CAI, che porta a Fontana, dove si prende l’asfalto a dx per circa 100 metri e si piega subito a sx su sterrato in discesa per Santa Cecilia (panorama sulla Val Trebbia) attenzione ai segnali su asfalto e frecce AW Bianche raggiungendo poi Case Belocchi (DA QUI INIZIA SEGNALE CAI IN DISCESA PER BOBBIO) e poi Pianella tagliando in ripida discesa, sempre seguendo anche CAI, alcuni tratti asfaltati si costeggia Case Gambado (che sono tre case diroccate che si intravedono nel bosco a dx) e poi, avendo di fronte il bellissimo panorama sulla Val Trebbia, si arriva alla strada asfaltata dove, prendendo a destra nella pineta, si arriva al Ponte Gobbo. Siamo a Bobbio.
Legenda:
PUNTO ACQUA Punto con sorgente, fontana o casa anche non presidiato
PUNTO RISTORO Punto presidiato da personale con ristoro solido e liquido
(KM 40) Indicazione chilometrica di massima dalla partenza di tappa (1° o 2°giorno)