Abebe Bikila (1932-1973) è uno dei miti della Maratona: atleta di grandissimo valore è passato alla storia della Maratona ed è entrato nel mito. Tutti coloro che si avvicinano allesperienza della maratona, siano atleti di grandissimo valore, siano dei semplici amatori, non possono non aver in mente, accanto al mito dell'emerodromo Fidippide, la figura del grande Dorando Pietri, di Zatopek detto la "locomotiva umana" e, infine, quella di Abebe Bikila, l'Etiope degli altopiani che conquistò l'oro olimpico in maratona ai Giochi di Roma nel 1960, correndo a piedi scalzi.
La corsa a piedi nudi dell'Etiope rimane uno degli episodi che ha scritto a caratteri cubitali uno dei miti fondanti della Maratona moderna e che collega con un filo rosso i diversi personaggi citati: uomini che divennero eroi e che entrarono nella leggenda.
Abebe Bikila è stato un grandissimo della maratona e quella gara corsa a Roma nella notte di una torrida estate del 1960, a piedi scalzi, rimase memorabile.
Dissero poi che, a corsa finita, dalla pianta dei piedi gli tolsero di tutto, sassolini, ramoscelli, schegge di vetro: eppure, anche nel finale, Abebe procedeva leggero e spedito come una gazzella.
Abebe dichiarò ai giornalisti che gli chiedevano perchè avesse corso a piedi scalzi (pensando erroneamente che la sua nazione non avesse investito abbastanza soldi per comprargli le scarpette da corsa) che la sua corsa a piedi scalzi era stata un modo umile e coraggioso per ricordare ed onorare il suo popolo povero e senza mezzi, in cui tanti erano costretti per necessità di cose a camminare senza calzature appropriate.
Abebe Bikila, inoltre, rappresenta un esempio di grandissima levatura tra i disabili. Avendo primeggiato da normalmente abile e rimasto privo dell'uso delle gambe a seguito di un grave incidente automobilistico si dedico con passione e tenacia ad altri sport (ping pong, tiro con l'arco, corse su slitta), partecipando a numerose gare e partecipando ai Giochi paralimpici di Monaco del 1972 nel Tiro con l'arco.
Abebe Bikila (propriamente Bikila Abebe o Bichila Abbebe; Mout, 7 agosto 1932 – Addis Abeba, 25 ottobre 1973) è stato un atleta etiope, due volte campione olimpico nella maratona, un'impresa riuscita solo al tedesco orientale Waldemar Cierpinski, oro ai Giochi di Montreal 1976 e a quelli di Mosca 1980.
Agente di polizia e guardia del corpo personale dell'imperatore Haile Selassie, Abbebe Bichila (è invalso ormai l'uso di seguire la norma etiope nominando prima il cognome - Abbebe - e poi il nome - Bichila), nato a Mout in Etiopia, divenne un eroe nazionale dopo aver vinto la medaglia d'oro nella XVII Olimpiade.
Ai Giochi della XVII Olimpiade, svoltisi a Roma nel 1960, Bikila corse e vinse l'intera distanza della maratona senza scarpe. L'etiope partì senza scarpe per una precisa scelta tecnica concordata con il suo allenatore. Bikila, divenne il simbolo dell'Africa che si liberava dal colonialismo europeo, la prima medaglia d'Oro del continente africano alle Olimpiadi.
Quattro anni dopo Bikila si presentò in condizioni di forma peggiori alle Olimpiadi di Tokyo 1964. Era stato operato di appendicite sei settimane prima della gara e perse tempo da dedicare agli allenamenti. In questa occasione gareggiò con le scarpe, e vinse nuovamente. Bikila divenne il primo campione olimpico a bissare la vittoria nella maratona, stabilendo anche il miglior tempo mondiale sulla distanza.
Ai Giochi Olimpici estivi del 1968, tenutisi a Città del Messico, Bikila subì le conseguenze dell'altitudine, degli infortuni e dell'età. Fu costretto a ritirarsi dalla gara prima della fine.
Nel 1969, Bikila stava guidando nei pressi di Addis Abeba quando ebbe un incidente. Rimase paralizzato dal torace in giù.Nonostante le cure e l'interesse internazionale non riuscirà più a camminare.
Pur impossibilitato nell'uso degli arti inferiori non perde la forza di continuare a gareggiare: nel tiro con l'arco, nel ping pong, perfino in una gara di corsa di slitte (in Norvegia).
Partecipò inoltre ai Giochi Pralimpici di Monaco nel 1972 nel tiro con l'arco. Morì l'anno successivo, all'età di 41 anni, per un'emorragia cerebrale. Lo stadio nazionale di Addis Abeba è stato dedicato in suo onore.
Nel film di John Schlesinger Il maratoneta (The Marathon Man), in diverse scene Dustin Hoffman osserva il video di Bikila che corre e taglia il traguardo dello stadio olimpico, mentre sue foto sono appese alla parete.
A testimonianza del grande significato simbolico delle imprese di Abebe Bikila, sulla sua lapide nel cimitero di Addis Abeba, dove è sepolto, le incisioni sono in tre lingue, amarico, italiano e giapponese.
In suo onore si è costituito il comitato "Bikila 2010" per i festeggiamenti del cinquantenario dalla vittoria olimpica di Bikila a Roma '60, mentre a Ladispoli il 19 marzo 2010 è stato intitolato all'atleta un ponte pedonale.
Il vincitore della maratona di Roma 2010, Siraj Gena, per onorare i 50 anni dalla vittoria delle Olimpiadi del 1960 ha tagliato il traguardo senza scarpe (ottenendo peraltro un compenso di €5.000 da parte di uno sponsor per questo gesto).
Un video che racconta la Maratona di Roma del 1960