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Nella Maratona di Siracusa (13^ edizione), che si è svolta lo scorso 29 gennaio 2012, la brianzola Monica Casiraghi (Team Cellood) e la comasca Roberta Orsenigo (Milano Road Runners Club) si sono classificate rispettivamente prima e seconda nella gara femminile, dopo aver tenuto il comando della corsa rosa sin dalle battute iniziali: prima e seconda, ma praticamente giunte sulla linea del traguardo a pari merito, come risulta anche dal crono attribuito ad entrambe (3h04'15"), come si vede consultando la classifica la classifica elaborata da Timing Data Service.
Sono arrivate appaiate, così come erano partite e come avevano condotto tutta la distanza di maratona: una gara corsa all'insegna dell'amicizia tra le due, nata e consolidatasi nel corso del tempo, attraverso la condivisione della passione per corsa di lunga distanza e di gare fatte assieme, a far da catalizzatore.
Monica Casiraghi - come molti sanno - è un'ultramaratoneta con una ormai lunga esperienza. E' stata più volte campionessa italiana nelle maggiori specialità di ultramaratona (50 km, 100 km e 24 ore su strada); più volte convocata nelle Nazionali Italiane chiamate a partecipare ai Campionati del Mondo (ed europei) 100 km, 24 ore su strada (e su pista), ha raccolto un'imponente messe di medaglie.
Roberta Orsenigo, invece, è una campionessa emergente dell'ultramaratona: si è accostata di recente alla 100 km, con il prezioso supporto in termini di consigli, suggerimenti e supporto motivazionale da parte della più esperta Monica Casiraghi, sorprendendo tutti con la cospicua vittoria - proprio all'esordio in questa specialità di ultramaratona - ottenuta alla 100 km delle Alpi 2011, dove - oltre alla vittoria - ha avuto la grande soddisfazione di un 5° posto assoluto. A coronamento di questo promettente esordio, Roberta è stata convocata a far parte della Nazionale italiana che parteciperà al Campionato del Mondo 100 km su strada 2012 che avrà luogo a Seregno, il prossimo 22 aprile.
Anche Monica Casiraghi, che si era distanziata momentaenamente dalla pratica della 100 km, è stata convocata per il prossimo Mondiale e ha accettato di partecipare, in larga parte per via delle positive esperienze che sono scaturrite dalla condivisione della corsa agonistica sulla distanza con Roberta Orsenigo, con la quale - inizialmente sua "allieva" - ha costruito velocemente un forte ed intenso rapporto di amicizia, come solo tra le donne può nascere ed alimentarsi.
E' questo il background esistenziale ed emozionale dietro la loro performance siracusana, corsa praticamente in tandem, per una scelta consapevole e condivisa.
Al loro arrivo - molti non hanno notato, ma il gesto è stato documentato fotograficamente - Negli ultimi 200 metri, subito prima il cartello del 42 km ad un certo punto la mano di Roberta e quella di Monica si sono sollevate e si sono sfiorate in un tocco lieve, ma significativo. Il gesto non è proseguito: avrebbe potuto essere il preludio del sollevare le mani congiunte in alto, per tagliare così il traguardo, ma così non è stato.
Dopo quel tocco lieve, le mani si sono separate e le braccia si sono ricomposte nel gesto della corsa: e, così, hanno continuato a volare - sempre appaiate - verso il punto di arrivo.
Forse, a pochi metri dal traguardo hanno ricongiunto di nuovo le mani per sollevarle in alto come si usa fare, quando si arriva assieme, ma questo - se c'è stato - è stato un gesto riservato al pubblico, quello "ufficiale".
Quel tocco lieve che solo alcuni - più arretrati rispetto alla linea di arrivo - hanno potuto cogliere, è stato un gesto intimo e privato che non aveva bisogno di pubblico: il gesto di due amiche che esprimono reciprocamente solidarietà, affetto e tutto un non detto di emozioni... e per questo non è necessario ostenzione ma solo un tocco veloce che consente una rapida condivisione di stati d'animo che non si possono esprimere a parole.
La corsa al femminile è sempre caratterizzata da forti emozioni ed affetti intensi e può tingersi di un forte senso di solidarietà reciproca che travalica la semplice condivisione della passione per la corsa, diventando il sostrato fertile di sentimenti amicali che rimarranno sempre, a prescindere dalla pratica del running.
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