
Le considerazioni sono quindi di ordine economico: gli scostamenti fra preventivi e consuntivi possono essere molto rilevanti, ha detto Monti, e l’Italia in questo momento non può permettersi distrazioni o rischi economici. Il Governo ha dovuto chiedere sacrifici importanti agli italiani, e non pensa sarebbe coerente vincolare il Paese a un impegno finanziario che potrebbe mettere a rischio il denaro dei contribuenti.
Svanito il “sogno” di Roma, rimangono in lizza Tokyo, Istanbul, Madrid, Doha (Qatar) e Baku (Azerbaigian): il prossimo maggio la Commissione esecutiva del CIO selezionera fra le città candidate quelle che saranno riconosciute come candidature ufficiali e, il 7 settembre 2013, sarà scelta la città che ospiterà le Olimpiadi 2020.
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