Con la pubblicazione nel corso del 2014 del saggio-memoir-libro di viaggio sulla corsa tra i Tarahumara di Christopher McDougall, Born to Run (Mondadori, 2014), ridiventa attualissimo e stimolante leggere - o rileggere - il romanzo di Leonardo Soresi, Il ragazzo che cavalcava il vento. Storia di corsa e coraggio, di uomini nati per correre (Ponte alle Grazie, 2011)., proprioperché èambientato "al paese dei tarahumara" ed è ispirato alla corsa come stile di vita e come pratica di iniziazione a cui tutti si sottopongono, nessuno escluso (comprese le donne anche se in forma minore). Il romanzo di Soresi che nasce pure da un'esperienza personale di contatto con questi luoghi "mitici", quelli percorsi da Tarahumara e da Caballo Blanco,prende le mosse proprio da alcuni dei pericoli che insidiano i Tarahumara e di cui McDoygall accenna nel suo libro. I danni prodotti dalla civilizzazione e le forti spinte alla sedentarietà, ma soprattutto la prossimità con i narcotrafficanti che, se in passato si risolveva con un ignorarsi vicendevole, in anni successivi (e questo lo accenna McDougall sul finire della sua storia) ha cominciato ad assumere dei connotati pericolosi.
Proprio per questo rinnovato interesse, mi sento di proporre una nuova recensione per il libro di Soresi che già aveva ricevuto spazio su questo magazine sin dal 2011, quando il volume era stato appena pubblicato per "Spirito Trail". Ma è lusinghiero il fatto che pochi mesi dopo il titolo sia stato ripreso da una casa editrice italiana di rilievo e quindi messo in distribuzione con mezzi più efficaci.
Sintesi. Javier Buendia, giovane Tarahumara di 17 anni, è costretto ad assistere alla violenza dei narcotrafficanti che si impossessano della sua terra e uccidono suo padre.
Da lì inizia una storia di riscatto che lo porterà a correre la Western States Endurance Run per far conoscere a tutto il mondo il drammatico destino degli Indios Tarahumara.
(La presentazione del volume nel sito web della Casa editrice) Il rarahipa (o anche raramuri) è un rito di iniziazione degli indios messicani Tarahumara, che abitano le strette gole del Barranca. C’è una palla da calciare, da inseguire e da calciare ancora, lungo gli impervi e riarsi tornanti del canyon. Fino a quando non cadono sfiniti tutti i concorrenti tranne uno, che viene proclamato vincitore. Tocca anche a Javier partecipare alla gara, essere dunque iniziato alla fatica e all’ebbrezza della corsa che, per il suo popolo – nato per correre –, è molto più che un’attività sportiva: è una tradizione antichissima, un tratto fondamentale dell’identità.
Questa competizione sarà per Javier una vera e propria entrata nella vita adulta: l’inizio di un percorso che lo porterà a varcare il confine degli Stati Uniti d’America per misurarsi con i migliori corridori in una gara che non sarà solo una grande sfida con se stesso e con i propri limiti, ma anche un modo per rivalersi di torti subiti, per dare voce al suo popolo e alla sua terra.
La corsa diventa così strumento di rivalsa, libertà, espressione della propria identità e potenza.
Alcuni giudizi
"In questo libro Leonardo Soresi travasa tutta la passione per la corsa in natura e i suoi protagonisti"(Correre)
"E' prima di tutto una grande avventura quella raccontata nel primo impegno narrativo di Leonardo Soresi" (Il Messaggero Veneto)
Un brano. "Correva lassù, sopra le nuvole che ancora non avevano lasciato il fondovalle, quasi fossero un enorme gregge di pecore, e si sentiva parte di qualcosa di più grande. Era come se la lunga notte trascorsa sulle creste rocciose del canyon lo avesse condotto a tu per tu con l'infinito."
Nota sull'autore. Leonardo Soresi è nato a Udine nel 1973. Ha partecipato, tra le altre, al Grand Raid de Ile de La Réunion, alla Marathon des Sables, al The Coastal Challenge. Nel giugno del 2009 è stato il primo italiano ad aver portato a termine la Western States Endurance Run, la 100 miglia più importante del mondo tra le montagne della Sierra Nevada.
Il ragazzo che cavalcava il vento, apparso già per Spirito Trail nel 2011, è il suo primo romanzo.
Vedi anche in questo magazine l'articolo pubblicato il 23.12.2011, quando il volume era stato appena pubblicato per "Spirito Trail": Il riscatto e la crescita personale di un Indio attraverso la corsa nell'opera prima di Leonardo Soresi
E la recensione al volume di Christopher McDougall: Born to Run. Uno straordinario libro - avvincente, ironico e appassionato - sulla corsa estrema. Un omaggio ai superrunner Tarahumara e al mitico Caballo Blanco che non c'è più