In Sicilia, in linea di tendenza con quanto sta avvenendo in altre parti d'Italia, il trail running sta avendo un'inaspettato sviluppo e sta raccogliendo un gran numero di adepti.
L'Ecomaratona delle Madonie iniziata diversi anni fa ha fatto da volano di sviluppo del trail running (che è poi cresciuto grazie alle molteplici iniziative di SportAction, con lo strutturarsi di un Circuito Ecotrail Sicilia che, nel 2012 vedrà un calendario ancora più articolato e ricco), ma soprattutto - sin dalle sue prime origini - ha consentito di creare dei circuiti virtuosi, attivando il coinvolgimento sia dell'Azienda Demanio Forestale della Sicilia, sia degli Enti parchi e delle Riserve naturali orientate.
E' stato un passaggio naturale - con la nascita e la crescita del Circuito Ecotrail Sicilia, nelle sue successive versioni - polarizzare l'attenzione per creare inediti teatri di gara, andando alla ricerca di percorsi naturalistici all'interno dei territori di pertinenza di questi Enti.
In un'intervista con Filippo Castiglia, runner con molteplici esperienze sia di maratone sia di ultramaratone ma anche lui contagiato dal virus del trail running, e soprattutto Dirigente nell'Azienda Demanio Forestale della Sicilia, proprio in virtù delle sue competenze istituzionali abbiamo voluto fare il punto della situazione.
Ecco di seguito l'intervista.
Il trail running sta avendo in Sicilia un rapido ed inaspettato sviluppo e, da questo punto di vista ci stiamo mettendo in linea con quanto già da parecchi anni avviene. Ma cos’è esattamente il trail running?
FC - Il trail running è correre in natura, su fondo naturale. Anche gli stradaioli più ortodossi lo sanno, e se ne guardano bene dal praticarlo, ma per tutti gli altri si è aperto un mondo nuovo. Correre su e giù per montagne che fino a poco tempo prima erano solo uno sfondo dietro un paese dove si andava a per trovare questa o quella specialità gastronomica o artigianale. Trovarsi a condividere con altri podisti la corsa sfiorando alberi che hanno visto passare gli eserciti di Garibaldi o di Carlo V. Guadare fiumi, o attraversare passi che non si sospettava che esistessero. Scoprire nuovi panorami di una regione che eravamo sicuri di conoscere.
Il trail running ha tra i suoi punti di forza il fatto di correre respirando aria pura e di avere una playlist di fruscii di rami, di canti di uccelli, di pioggia che cade, di vento (per chi rinuncia all’Ipod).
Quindi il trail running si pone come suo prioritario obiettivo quello di creare un’armonizzazione interiore tra gli obiettivi specifici della corsa agonistica e quelli di una fruizione a pieno campo di ambienti naturali il più possibile incontaminati. E’ in questo senso che si muovono le gare di trail interconnesse attraverso il Circuito Ecotrail Sicilia che sta avendo un rapido ed inatteso sviluppo?
FC - In effetti, molte delle gare del Circuito Ecotrail Sicilia, ma anche i Trail Autogestiti si corrono all’interno di aree naturali protette: parchi naturali e riserve naturali. In Sicilia sono stati istituiti 5 parchi regionali (Madonie, Nebrodi, Etna, Fiume Alcantara, Sicani) e 82 Riserve Naturali. I primi sono di dimensioni notevoli, le seconde comprendono anche piccole isole, o grotte e quindi non hanno le dimensioni per ospitare una manifestazione di trail running.
E’ possibile dare un paio di definizioni che consentano ai fruitori delle gare di trail running di distinguere tra Parchi e Riserve naturali? E’ possibile avere qualche elemento per descrivere in sintesi le caratteristiche degli uni e delle altre?
FC – Essenzialmente a differenziare i Parchi Naturali dalle Riserve Naturali sono le dimensioni. In molti casi dall’unione di più Riserve sono stati realizzati dei Parchi Naturali che infatti sono più grandi. Anche il regime di protezione è leggermente differente, il territorio dei parchi è suddiviso in quattro zone contraddistinte dalla A alla D, che indentificano la massima protezione nella zona A e la maggiore possibilità di svolgimento di attività antropiche nella D. Nelle riserve la zonizzazione si limita a zona A e B, ma non sono corrispondenti alle zone dei Parchi. Poi ci sono differenze sostanziali nelle strutture organizzative ed anche nelle norme di riferimento, ma il discorso diventa molto tecnico
E’ azzardato dire che le gare di trail portino ad una valorizzazione del patrimonio di sentieri e piste preesistenti sia nei parchi sia nelle riserve?
FC - In effetti, il trail si pratica solo su sentieri esistenti, in ottemperanta ai regolamenti. Le riserve ed i parchi regionali hanno un complesso reticolo di sentieri, un tempo impiegati per trasferire persone, animali ed oggetti. Quando non c’erano mezzi a motore e si poteva disporre solo dei propri piedi o di quelli di una cavalcatura, ed il lavoro di sostentamento consisteva nel raccogliere legna, accompagnare gli animali a pascolo, andare a curare un pezzettino di terra, produrre il carbone, raccogliere verdure spontanee o piccoli animali, praticamente tutti praticavano il trail running.
Quindi, si potrebbe dire che la cifra fondamentale delle gare di trail running sia data da una combinazione di sostenibilità ambientale e di valorizzazione del territorio e delle sue risorse naturali?
FC - In questi luoghi, tra i meno ospitali, è rimasto il segno dell’uomo nella pratica quotidiana dei luoghi, ma la natura ha fatto il suo corso riguadagnando spazi e permettendo a molte specie di riprodursi e di conservarsi. Le aree naturali protette svolgono così questo compito di protezione e salvaguardia degli ambienti naturali, ed il trail running è una attività che è considerata tra le più sostenibili a condizione che venga praticata rispettando alcune regole nella organizzazione delle manifestazione e nei comportamentali dei singoli podisti.
Quale è, in genere, il progetto che porta all’istituzione di un Parco o di una riserva? Ci sono delle differenze oppure le linee-guida che ne ispirano la creazione e il funzionamento sono di massima sovrapponibili?
FC - Ciascuna aree naturale protetta è stata istituita per conservare alcune specie, quindi le attività umane non devono turbare tali le condizioni, non possono essere asportate o danneggiate piante, funghi, animali o rocce. Qualche anno fa il percorso dell’Ecomaratona delle Madonie è stato definito pochi giorni prima della gara quando si è avuta certezza del sito di nidificazione dell’aquila reale, così da evitare ogni interferenza con il passaggio degli atleti. Ciascuna area protetta è amministrata da un Ente Gestore (sia esso un Parco o istituzioni diverse quali Associazioni Ambientaliste, provincie regionali, o il Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali), tutti gli enti gestori sono coordinati dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente. Le azioni di sorveglianza sono condotte dal Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana.
Una gara di trail running è così sottoposta alla autorizzazione dell’ente gestore.
Qual è il percorso che porta alla realizzazione di una gara di trail running nel territorio di un parco o di una riserva?
FC- Un percorso proposto viene valutato, verificato, in molti casi sono necessari anche dei sopralluoghi utili per verificarne le condizioni di sicurezza oltre che di compatibilità ambientale. Il Distaccamento Forestale competente è coinvolto per le azioni di sorveglianza ed di sicurezza.
Quale è il ruolo dell’Azienda Foreste Demaniali nei percorsi che portano alla realizzazione delle gare di trail running?
FC - In molti casi si corre all’interno di Demani Forestali gestiti dal Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali, tali aree in alcuni casi si sovrappongono con le aree di parco o di riserva. I questi casi la manutenzione dei sentieri curata dalle squadre degli operai forestali, sotto la direzione degli Uffici Provinciali dell’Azienda Foreste Demaniali.
Il coinvolgimento dell’Azienda Foreste riguarda la fase autorizzativa e di identificazione del percorso, ma anche nella manutenzione e preparazione dei percorsi, ed in ultimo durante la gara per la logistica e la assistenza in luoghi difficilmente accessibili dove il traffico veicolare è consentito sono a soggetti autorizzati. Dietro ogni gara trail c’è quindi un lavoro estremamente impegnativo che coinvolge la Associazione proponente che ha già realizzato sopralluoghi e ipotizza i percorsi di gara. A questi sopraluoghi fa seguito una notevole attività di verifica dei percorsi con l’Ente Gestore del Parco o della Riserva ed, in molti casi, dell’Azienda Foreste Demaniali nella qualità di gestore del Demanio Forestale. Un sistema fitto di relazioni che coinvolge spesso anche i proprietari di appezzamenti attraversati da sentieri, che consentono il passaggio degli atleti e sicuramente i comuni interessati da dove le gare hanno inizio e fine. Certe volte quando si indossa il pettorale e si parte a spron battuto neppure si sospetta che dietro la fettuccia bianco e rossa ci sia il coinvolgimento e l’impegno di tante persone…
Ringraziamo il dottor Filippo Castiglia per la cortese collaborazione
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