Le immagini del keniano Eliud Magut che, alla Maratona di Sant'Antonio dello scorso 27 aprile 2014, benché in preda ad un grave malore, cerca di raggiungere comunque il traguardo, con fiera determinazione per mantenere la sua terza posizione, postate su Youtube, hanno creato una ampia risonanza nel mondo degli appassionati del running, ma anche non poche polemiche: molte hanno riguardato i soccorsi che, a dire di alcuni, non sono stati tempestivi.
Ma ciò che colpisce di più, guardando e riguardando il video, non è tanto lo sforzo agonico di Magut che cade, si rialza, barcolla, ricade e giace a terra come morto per poi riprendersi, ma soprattutto il fatto che sino alla fine della sequenza, quando finalmente il personale del soccorso, all'inizio quasi paralizzato davanti a tanta caparbietà, è riuscito ad avere il dominio della situazione e a indurre il Keniano a ritirarsi, il pubblico assiepato dietro le transenne non ha fatto altro che applaudire ed incitare.
Ecco, direi che questa è davvero la parte "brutta" dell'episodio: io - davanti allo sforzo agonico di un uomo, mi sarei atteso un silenzio attonito, più che l'applauso di incitamento, un'attesa compunta, un atteggiamento empatico, ma anche l'invito - con il silenzio - ad essere ragionevole e ad accettare di dover rinunciare.
Ma è chiaro che il pubblico presente era eccitato di fronte ad uno spezzone di spettacolo live: quello di una tragedia che si consumava davanti ai suoi occhi per davvero, con una persona in carne ossa che soffriva e penava e che, di lì a qualche istanti - per quel che era dato sapere -, avrebbe anche potuto morire.
A questo ci ha abituato del resto la "cattiva maestra televisione" con l'eccesso della spettacolarizzazione del gesto sportivo sino all'eccesso, con la trasformazione dell'incidente grave e della morte persino in spettacolo da adrenalina.
Giunge adesso una nota stampa da parte del team organizzatore, di chiarificazione e di rettifica rispetto ad alcune cose che sono state dette nel corso della polemica nata successivamente alla divulgazione del video.
Considerata l’ampia risonanza del video riguardante il ritiro del keniano Eliud Magut a poche centinaia di metri dal traguardo della Maratona di Sant'Antonio che si è svolta domenica 27 aprile 2014, Assindustria Sport ritiene opportuno riportare la dichiarazione del dottor Andrea Spagna, direttore della Centrale operativa SUEM 118 Padova, in merito alla prontezza dei soccorsi: «Come si vede dal video, non appena ha manifestato segni di crisi l’atleta è stato subito affiancato da un volontario della Protezione civile. Il volontario era pronto a soccorrere Magut e l’ha più volte invitato a fermarsi. Nel momento in cui ha allertato l’assistenza sanitaria, questa è intervenuta tempestivamente con un’ambulanza nella quale era presente un medico rianimatore. Magut voleva proseguire anche dopo essere stato soccorso dopo l’ultima caduta, ma i sanitari, come previsto dal regolamento IAAF, gli hanno impedito di continuare. Portato all’Ospedale di Padova per accertamenti, Magut è stato dimesso alle ore 16.00 con una diagnosi di crisi ipoglicemica e disidratazione. L’atleta è rientrato in albergo già nel pomeriggio e, a dimostrazione della ritrovata miglior condizione, ha pranzato regolarmente».
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