Ha spento la sua seconda candelina la Milano24 che ha assegnato i titoli italiani FIDAL, Assoluti e Master, 24 ore su strada, con piena soddisfazione da parte dei partecipanti (per quanto riguardo il voto in pagella della parte logistico-organizzativa e di quella tecnica) e degli organizzatori del Road Runners Club Milano.
Le condizioni meteo non sono state facili, se si considera che durante le ore mattutine e pomeridiane del 9 giugno ha dominato il caldo umido e che, dalle 21,30 circa (come nell'edizione precedente al Parco Nord) si è scatenato un nubifragio, a cui ha fatto seguito una pioggia incostante che si è protratta nel corso della notte, non solo esponendo gli atleti in lizza a gravi disagi nella termoregolazione, ma anche allagando letteralmente alcuni tratit del percorso di gara.
Ma le 24 ore sono così: per tutto ciò che concerne le condizioni meteo, bisogna prenderle come vengono. Gli imprevisti meteo fanno parte delle difficoltà con cui l'ultrarunner, specialistà della 24 ore deve cimentarsi.
Ciò nonostante il livello tecnico delle perfomance dei primi, soprattutto in campo maschile, è stato incredibilmente buono, poichè bentre atleti hanno superato il muro dei 200 km percorsi.
Milano 24. A partire dalla 10^ ora di gara le condizioni di gara sono rapidamente peggiorate, sinchè, in concomitanza con il concludersi della Milano 6 (che - ricordiamo - si correva dalle 16.00 alle 22.00), si è scatenato un violento temporale, con pioggia violenta e grandine.
Il rovescio di pioggia di grande intensità è fortunatamente durato poco, ma da quel momento in avanti sino a meno di un ora dalla fine, le condizioni meteo non sono state buone, con pioggia di intensità variabile e freddo umido, che ha messo a dura prova gli atleti in corsa (gli staffettisti e gli atleti in lizza per la 24 ore, perchè quelli della 6 ore di lì a poco hanno concluso la loro fatica).
Il rumeno Vasile Frigura (che nelle prime ore di gara aveva sfiorato la 4^ posizione), nel corso della notte, si è ritirato e così qualche altro (per esempio, tra questi, Antonio Tallarita che in reduce dalla 6 giorni del Lago Balaton e in vista del prossimo impegno mondiale, aveva già pianificato di uscire di gara dopo aver coperto 100 km).
Nella testa della corsa, Daniele Baranzini ha mantenuto la sua posizione di supremazia, ma fiaccato dal freddo (e colpito da un'iniziale e insidiosa ipotermia) ma anche dal fatto di aver dato generosamente nella prima metà gara (119 chilometri in 11 ore) ha perso progressivamente terreno rispetto al cuneese Paolo Rovera (vincitore della 1^ edizione della Milano6) che incalzava da dietro e che, transitato con un distacco di appena 3' sul finire della 22^ ora, passava in testa al giro successivo, già in 23^ ora.
Daniele Baranzini, mostrando di possedere in questo una grande tempra da ultrarunner, ha saputo tenere botta sino alla fine (realizzando l'importo chilometrico finale di 221,411 km che, per essere Daniele un'esordiente nella specialità, lo pone sin da subito tra i migliori ventiquattroristi italiani), benchè tormentato dall'ingravescente ipotermia. Finalmente a fine gara, ha potuto ricevere il necessario supporto dal personale sanitario e, a poco a poco, si è ripreso.
La vittoria pertanto è andata ad un grande Paolo Rovera che ha condotto una splendida gara, dando generosamente, ma nello stesso tempo - mettendo a frutto la sua esperienza in precedenti gare di ultramaratone (tra cui, al suo esordio in maglia azzurra, il Campionato del Mondo 24 ore 2010) - ha saputo risparmiarsi quel tanto che bastava, per avere un surplus di energia disponibile nel finale e, nello stesso tempo, prevenire le insidie della pioggia, del freddo e dell'umidità.
Terzo classificato nella gara maschile è stato Stefano Montagner (ASD Runners Bergamo) che, quasi in ultima battuta, è riuscito a superare il muro dei 200 km, concludendo con l'importo di 201,500 km circa.
Nella gara femminile, Maria Ilaria Fossati, alla testa della corsa, ha saputo scegliere eroicamente di ritirarsi dalla gara a causa di un piccolo infortunio articolare, legato ad un problama di appoggio) con quasi 107 km percorsi.
Rosanna Verzeletti che, sempre sorridente, seguiva in 2^ posizione è passata alla testa della gara rosa, concludendo - prima tra le donne - in 7^ posizione assoluta, con 161 giri e e 175,735 km percorsi
Giancarla Agostini che, tra la 10^ e l'11^ ora era passata in seconda posizione, nel cosrso della notte - accusando qualche malessere - ha preferito ritirarsi (al momento del ritiro aveva percorso 127 giri e 138,585 km), lasciando la seconda piazza a Alessandra Ardau che, a fine gara, aveva percorso 143,434 km in 131 giri.
Quarta donna è stata Marinella Satta, con 130,642 km (in 119 giri).
Il titolo di Campione Italiano FIDAL Master A va a Paolo Rovera, mentre quello femminile ad Alessandra Ardau (per motivi tecnici, legati al fatto che la sua società di appartenenza non l'aveva tesserata alla Fidal come assoluta - TF - Rossella Verzelletti non è potuta salire sul podio del Campionato Italiano FIDAL Assoluti e
MilanoXTutti. Questa la classifica finale:
1° Team "Gazetta Runners Club, 260 giri e 283,704 km percorsi;
2° Tapa-Team del Dottor Sorriso, 255 giri e 278,248 km;
3° Team "24XViviDown, 241 giri e 262,972 km;
4° Team "La via della Felicità", 240 giri e 261,881 km;
5° Team "Road Runners Club Milano, 225 giri e e 245,513 km;
Il totale dei chilometri percorsi è stato di 1332,39: idealmente, mettendo in fila le distanze chilometriche percorse da ogni singoli atleta, la corsa a staffetta è stata una corsa che ha percorso l'Italia nel senso della lunghezza, sin quasi alle Calabrie.
Foto di Maurizio Crispi