E' uscito nelle librerie il 12 gennaio, il nuovo libro di Pietro Trabucchi, Perseverare è umano. Come aumentare la motivazione e la resilienza nelle organizzazioni. La lezione dello sport, Corbaccio Editore, 2011.
Pietro Trabucchi, multi-sportivo, ultrarunner e psicologo dello sport, ha al suo attivo numerose pubblicazioni scientifiche e molti libri, tra cui il recente "Resisto dunque sono", pure pubblicato per i tipi di Corbaccio, che approfondisce in maniera inedito un discorso sul concetto di resilienza applicato agli sport di endurance a partire da storie di vita di sportivi da lui seguiti personalmente.
Tra le tante esperienze di consulenze e di supporto psicologico a sportivi di varie discipline che praticano sport di endurance, Trabucchi negli ultimi anni ha svolto preziose attività di consulenza per conto della IUTA con gli atleti itailani selezionati a far parte della Nazionale azzurra 100 km su strada e 24 ore su strada e, proprio a questi atleti, il volume è dedicato.
Il saggio (che scaturisce dall'osservazione "clinica" di situazioni correlate agli sport di endurance) fornisce un'importante apporto di riflessione sui modi in cui migliore il livello di motiviazione e di resilienza nelle organizzazioni, a partire dalla lezione dello sport.
In questo senso, Perseverare è umano può essere di preziosa lettura anche per chi si occupa della gestione di organizzazioni sportive e desidera migliorarne il livello di efficienza operativa.
L'uomo per natura non è un centometrista, è un maratoneta: questo è il risultato di due milioni di anni di adattamento all'ambiente circostante come dimostrano le più recenti teorie scientifiche sull'evoluzione umana. Il suo scatto non gli consentirà mai di raggiungere un'antilope, ma la sua resistenza e la sua motivazione sì. Purché sappia coltivarle e mantenerle salde nel tempo. Questa è la lezione che Pietro Trabucchi, psicologo e coach di atleti che praticano le discipline più dure dell'universo sportivo, come l'ultramaratona, ci insegna in questo libro. Il problema è che nella vita e nella società di oggi, la nostra più intima natura viene ostacolata da elementi estranei e fuorvianti come il mito del talento, la sopravvalutazione del potere degli incentivi o la leggenda dei motivatori esterni.
Sempre più spesso crediamo che sia possibile avere successo in qualcosa - nello sport, nello studio, nel lavoro - solo se "siamo portati" oppure se riceviamo una spinta o una ricompensa che prescindono dall'intima soddisfazione di svolgere bene ciò che ci prefiggiamo. Siamo motivati, certo, abbiamo delle ambizioni, degli scopi, ma molto spesso non riusciamo a mantenere con costanza la nostra motivazione. Ci sentiamo frustrati perché non abbiamo subito successo, ci sentiamo demoralizzati se qualcuno non ci incita continuamente, ci sentiamo defraudati se non riceviamo un "premio" per i nostri sforzi.
In sostanza sempre più spesso siamo condannati a sentirci dei falliti. E cerchiamo la causa del nostro fallimento fuori da noi, invece che dentro di noi, nel fatto che non "alleniamo" adeguatamente la nostra "resilienza" ovvero la nostra capacità di far durare la motivazione nel tempo.
Come coach, Pietro Trabucchi insegna in primo luogo a trovare e mantenere in se stessi la forza di raggiungere un obiettivo; e a costruire con gli altri, compagni e allenatori, ma anche colleghi e superiori, figli e genitori, un sistema sano di relazioni in cui ognuno trova il suo ruolo, mostra le sue capacità e ottiene i suoi obiettivi aumentando la propria autostima e migliorando la qualità della propria vita e quella del gruppo in cui si muove, sia esso un team sportivo, un'azienda o una famiglia.
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