Il Progetto Calcio d’inizio – Lavoro, Sport e Reinserimento sociale, cofinanziato dal Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2007/2013 della Regione Sicilia, su iniziativa delle Associazioni Idea, Nuovi Orizzonti, dalla Confcooperative e dal Coni regionale Sicilia e provinciale Palermo, organizza per il 26 gennaio 2012 un seminario sulle attività svolte all’interno del Carcere Pagliarelli con i detenuti della Casa circondariale.
Gli ospiti del Pagliarelli infatti stanno seguendo dei corsi di Formazione professionali volti a dar loro qualifiche e competenze affinché gli stessi possano realizzare un campo di calcio regolamentare ed omologabile dalla Federazione Italiana Gioco Calcio.
Ignazio Arcoleo. Ad Ignazio Arcoleo sono legati i ricordi di due ere. Da giocatore prima, e da allenatore poi. Memorie dolci e amare, come centrocampista elegante e come tecnico coraggioso. Fase 1, il calciatore. Fa parte dell'era Barbera: arriva giovane dalla Juventina, una società cittadina, e si impone subito all'attenzione. E' forte, gioca bene a centrocampo, e ha personalità. Ignazio Arcoleo è palermitano doc. E' nato a Mondello, una borgata marinara della città, e sente forte dentro di sè l'identità della città. E' uno degli uomini dell'ultima promozione, ma anche quello che commise il fallo da rigore che praticamente tolse al Palermo una storica Coppa Italia. Andato via da Palermo, giocò anche in serie A e fu suo il primo gol mandato in onda dalla tv a colori. Appese le scarpe al chiodo, cominciò la carriera da allenatore. Idee all'avanguardia: zona, pressing, fuorigioco, occupazione totale del campo. Prese il Trapani in Interregionale e lo portò a giocarsi la serie B. E il presidente del Palermo Giovanni Ferrara, alla disperata ricerca di soluzioni, puntò su di lui. La prima stagione da tecnico rosa fu esaltante. Annata '95/'96: i rosa avevano una squadra che aveva come obiettivo massimo la salvezza, da ottenere in qualunque modo.
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