(Maurizio Crispi) Il 27 gennaio 2013 si è celebrata la 14^ edizione della Siracusa City Marathon. Una splendida giornata di sole e cRtterizzata da temperatura mite (solo un po' di vento nei punti più esposti del percorso) ha favorito questa Maratona di Siracusa.
Allo start sono stati in oltre 800 i runner tra quelli coinvolti nella 10 km (corsa e marcia), quelli della Mezza maratona (il nucleo portante del totale dei partenti) e i Maratoneti (115 classificati al traguardo finale).
Tra i partenti anche un disabile su ciclone che ha gareggiato sull'intera distanza della maratona, giungendo al traguardo appena dopo il primo degli uomini): è Stellario Filocamo (appartenente alla società Piccoli Diavoli 3 Ruote) sofferente da anni di una sindrome neuorpatica atassica e finisher sul suo mezzo anche della 100 km del Passatore; tantissimi gli stranieri da diverse nazioni dell'Europa tra i quali la tedesca Maren Binge (addirittura proveniente dalla zona di Kiel); presente anche un cospicuo gruppo di Cremonesi.
Tra gli atleti di punta, oltre ad alcuni forti podisti siciliani, si sono schierati tra i favoriti due runner di alto livello, appartenenti all'Elite dell'ultramaratona italiana: il marchigiano Paolo Bravi (Grottini Team) che si classificherà 3° al traguardo, subito alle spalle di Giovanni Cavallo (vincitore) e Vito Massimo Catania, e la varesina Francesca Marin (ASD Runners Bergamo), 1^ delle donne e 8^ assoluta nel rank dei classificati al traguardo di maratona, con una prestazione cronometrica che, in proprozione, è risultata migliore di quella degli uomini.
Sia prima della partenza, sia nell'attesa dei primi runner sia infine per tutto il tempo in cui si sono andati sgranando in una lunga teoria i finisher delle tre distanze, si è avuto modo di apprezzare, una grande e trascinante kermesse, favorita da un abile speakeraggio che si è prodigato nel fare interviste, nel commentare i fatti salienti e di colore e nell'offrire primi piani ed istantanee verbali degli atleti e non solo dei primi, cercando per ciascuno di cogliere un elemento significativo o di raccontare una storia. Non ultima tra le cose da apprezzare in questa vivace radiocronaca live, è stata l'attenzione di salutare tutti gli arrivati con il proprio nome e cognome, dando - laddove ciò era possibile - la provenienza geografica di ciascuno.
Tra gli atleti allineati in prima linea allo start si distingueva Francesco Arone della Podistica Vinovo (M35) il maratoneta scalzo che, portatore di una filosofia della corsa che ha autorevoli rappresentanti, si è conquistata l'iscrizione nel Guinness dei primati per aver corso la 100 km Torino Saint Vincent e la 24 ore di Torino a piedi scalzi. Arone concluderà la sua maratona in 3h34'14 (46° assoluto).
Quella che abbiamo seguito è stata indubbiamente una grande edizione della Maratona di Siracusa.
Qualche lamentela da parte dei soliti criticoni e degli eterni scontenti non è mancata: una di quelle formulate (ma a detta degli osservatori qualificati) è stata la mancanza d'acqua all'ultimo posto di ristoro condiviso dai maratoneti con i runner della mezza maratona (i maratoneti arrivando un po' dopo i mezzo-maratoneti hanno trovato il tavolo dei ristori sguarnito di bottigliette d'acqua e si sa che, in questo caso, la buona volontà degli organizzatori viene frequentemente travalicata dall'atteggiamento predatorio dei runner più forti della mezza maratona che prosciugano tutto ciò che vedono a disposizione senza averne realmente bisogno), e anche quella - un po' pretestuosa, a dire il vero, considerando l'appariscenza di un cartello segnaletico predisposto ad hoc - che al giro di boa, dove poi i percorsi di gara si biforcavano per riportare i mezzo-maratoneti indietro sino ad Ortigia, mancasse una segnalazione chiara ed univoca.
Spesso, tuttavia, le critiche fioccano in maniera gratuita, su elementi che, in effetti, sono di scarsa o nulla rilevanza e le lamentele espresse dagli ipercritici e/o dagli eterni scontenti non toccano nulla di sostanziale e/o fondamentale.
Le condizioni meteo ottimali hanno rappresentato una fortunosa finestra: poco prima dello scadere delle 6 ore di tempo massimo concesse dal regolamento per il completamento della distanza di maratona il cielo si è rapidamente rabbuiato, la temperatura si è abbassata e si è scatenato un violento nubifragio.
Ma il podista che chiudeva la maratona, il pugliese Massimo Faleo, che in questa circostanza portava a termine la sua 280^ maratona, quando cominciavano a cadere le prime grosse gocce di pioggia, imboccava ormai l'ultimo chilometro di gara e tagliava il traguado quasi indenne dall'acquazzone.
Foto di Maurizio Crispi
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