Una foto storica della Canottieri Palermo. Idroscalo di Milano Campionati Italiani Assoluti 1980 : 3° classificati. Da sinistra: Ludovico Tulumello (capovoga), Giuseppe Castronovo, Edoardo Traina, Bruno Franchina, Enrico Monteleone, Paolo Aprile, Alfonso Modica, Marco Musicò. Timoniere Gilberto Costa (rimasto fuori campo nella foto)
Mi permetto di pubblicare un post, rinvenuto nel Gruppo Facebook "Rowing Team of Canottieri Palermo" e scritto da un Canottiere con la C maiuscola (appartenente da sempre alla compagine della Canottieri Palermo) che, da master, ha partecipato ai recenti Campionati Italiani in tipo regolamentare (yole da mare) che si sono disputati nello specchio d'acqua di Mondello (Palermo 3-4 ottobre 2015).
Nelle sue parole si ritrova tutta l'essenza dell'essere canottiere.
(B. F.) Adesso che i Campionati del Mare sono finiti non è più necessario allenarsi, seguire le tabelle di Beni Vitale (o almeno tentare), evitare di mangiare a casaccio, usare cardiofrequenzimetri e GPS.
Per mesi abbiamo ritagliato nelle nostre settimane il tempo per costringere i nostri corpaccioni da lavoratori e padri di famiglia a cambiare e diventare macchine da corsa; magari non da Formula 1, diciamo da Targa Florio per auto d’epoca.
Ora che possiamo buttarci sul divano, ripenso alla esplosione di luce, di spazi aperti, di aria e sole abbiamo vissuto per due giorni al Lauria. Un luogo molto caro a noi Palermitani, il golfo di Mondello, è diventato il parco giochi dove abbiamo giocato a chi arriva primo con tante altre barche provenienti da posti anche lontani, e abbiamo fatto bella figura mostrando che meraviglia di posti abbiamo a disposizione.
La signora che vendeva bodies (plurale di body) diceva che sarebbe voluta rimanere qui, dove la vita costa poco, si è cordiali con i forestieri e si ride senza pensare sempre a lavorare come usano fare in genere al nord; Dario e io non l’abbiamo presa come un complimento, ma ci siam passati sopra perché la signora era sincera; e poi Dario è un top client della Di-Bi perché ha un armadio pieno di loro prodotti.
Se è vero che la gente cerca emozioni, ce ne sono state tante e io sono stato ad osservarle; mi sentivo spettatore di questo evento oltre che partecipante.
Quali emozioni? Tante, e ce ne erano centinaia, ognuno dei presenti poteva avere le sue, non so voi ma io accenno a qualcuna delle mie.
C’è chi ha pianto e chi ha riso: ha pianto senza essere visto dai più il nostro singolista junior Federico dopo la finale nella quale è arrivato sesto, peraltro non distaccato di molto; a quanto pare non era stato bene la notte per una banale indisposizione, ma lui non l’ha detto in giro ed è andato a gareggiare senza fare tanti discorsi; dopo, una volta tornato a terra, lasciata la barca e rimasto con se stesso ha potuto sfogare un po’ di rabbia; mi ha ricordato quando anch’io ero un singolista junior, me lo sarei baciato.
Hanno riso i nostri otto cavalieri; sono andato camminando in acqua (non “sull’acqua”) al loro rientro alla spiaggetta del Lauria per annunciare che erano arrivati terzi, ma qualcuno mi ha preceduto e glielo ha detto prima che arrivassi vicino; erano tutti girati verso destra e quando hanno sentito che erano medagliati sono scattati all’unisono con voci e gesti di esultanza: mai, mai e poi mai li ho visti in allenamento andare così assieme, in un lampo, una frazione di
secondo, non si distingueva chi si era mosso prima e chi dopo… erano un tutt’uno, sono rimasto molto sorpreso da questo evento eccezionale.
Si sono riviste tante persone: io e Marco abbiamo gareggiato in finale accanto ai nostri amici avversari catanesi di 30/35 anni fa Motta e Puleio, e ci siamo abbracciati.
Il nostro socio decano Carmelo Scelsi è andato dai piemontesi della Canottieri Armida e ritengo si sia presentato dicendo: “Io sono stato uno dei vostri, era il 1952 e andai a Torino provenendo da Palermo dove già vogavo; mi avete fatto regatare con voi: abbiamo vinto a Torino e a Grenoble, ecco una foto di 60 anni fa, questo in barca sono io, giovane, con la maglia dell‘ Armida sul 4 vincente”; l’accompagnatore dell’Armida si è fatto fotografare con Scelsi in una
foto pubblicata sul sito della Federcanottaggio, chissà che altro si sono detti.
E della boa esterna all’ arrivo vogliamo parlarne? Meglio di no, comunque a me la boa ha regalato la giusta qualificazione in finale; avreste dovuto vedere la mia faccia quando ormai a casa la sera di sabato guardando al computer i tempi e i risultati delle regate degli altri, con ormai tutta la roba sudata e salata in lavatrice mi sono visto qualificato in finale per l‘ indomani…mai successo prima!
Questo e tante altre cose è lo sport, un bel gioco con tante coloriture che a volte non svaniscono nel tempo, ma restano nella memoria brillanti e coinvolgenti.
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