Ecco di seguito un bell'articolo comparso sul sitoweb della 6 ore dei Tempalari, con alcune riflessioni che hanno portato al consolidarsi del seme fecondo lanciato da Gabriele Mazzoccoli: la sua fu un'idea, inizialmente condivisa con pochi amici e faticosamente realizzata, un'dea che ora, con il passaggio di consegne, sta germogliando, diventando "tradizione" della comunità locale di Banzi e patrimonio condiviso di tutti.
“….Vorrei, invece, che si credesse nella manifestazione, nel suo potenziale per la Basilicata, e che fosse il territorio tutto a far germogliare, da solo, quello che fino ad ora è stato seminato.”
E’ con questo auspicio che si concludeva la riflessione di Gabriele Mazzoccoli, scritta a “caldo”, un attimo dopo la conclusione della terza edizione della “6 ore dei Templari”.
Quel "grazie di cuore" era al tempo stesso la constatazione di un traguardo di successo raggiunto, la maturata consapevolezza di non poter continuare se non a costo di sacrifici molto alti, il sentito appello a chi di dovere ad attrezzarsi per continuare.
Gabriele riconosceva che quello che era stato seminato non era stato espulso o rigettato come corpo estraneo, anzi credeva che ne fosse nato un germoglio forte e ben impiantato.
Oggi, dopo tre edizioni, quel germoglio deve diventare qualcosa di più e imparare a vivere in autonomia.
Senza patron e senza pretendere dai singoli dei miracoli.
Non si può non condividere il fatto che se di miracolo deve trattarsi ciò deve essere rintracciato nella manifestazione e non nel pur encomiabile lavoro dei singoli. Ovviamente, tutta la manifestazione avrà ancora bisogno dell’impegno dei tanti amici di Gabriele che lo hanno sostenuto e coadiuvato ma, adesso, altre energie devono essere convogliate, un intero territorio deve mettersi all’opera.
Rispettando l’impianto che la “6 ore dei Templari” ha avuto fin dall’origine, riteniamo che le differenti reti di cui è costituito un territorio devono agire sinergicamente.
La nostra “6 ore”, fin dall’inizio, è stata, non solo nelle intenzioni, un veicolo di promozione territoriale. E allora è indispensabile che quanti istituzionalmente lavorano in questo ambito costituiscano una "rete Istituzionale" per perseguire consapevolmente il loro obiettivo.
Dall’altra parte, un territorio è costituito di storia, attività, prodotti, modi di stare insieme, insomma, risorse materiali e immateriali che devono avere, accanto alla gara, grande visibilità nella manifestazione. Questa è la ragione della necessità di costruire una Rete Associativa che si faccia carico non di simulare modi di vita per incantare i turisti, ma forme di aggregazione per fruire e rendere fruibile un territorio con alti standards di qualità della vita. Lo sport e, in particolare, il podismo è uno strumento straordinario per perseguire consapevolmente e con determinazione tali standards di qualità che il nostro territorio può offrire.
Dunque a lavoro! Quel germoglio diverrà piantina!
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